Per il principio di precauzione, vietare tutti i PFAS
5 Luglio 2025[Mario Fiumene]
I composti poli e perfluoroalchilici PFAS, costituiscono una vasta categoria di molecole accomunate dalla proprietà di contenere almeno un atomo di fluoro e dotate di numerose proprietà chimico-fisiche, spesso notevolmente diverse fra di loro.
Un sottogruppo dei composti fluorurati è rappresentato dalle PFAS, molecole con un numero variabile di atomi di carbonio in genere da C4 a C14 (ma esistono PFAS con un numero minore o maggiore di C), a catena lineare o ramificata. Il legame fra C e F è uno dei più forti in chimica organica e conferisce alle PFAS elevata stabilità termica, chimica e fisica.
Queste proprietà spiegano l’enorme diffusione che hanno avuto queste sostanze a partire dagli anni 1960 nella manifattura di numerosi prodotti di uso quotidiano e nelle più svariate applicazioni industriali. Le applicazioni commerciali più note, sono probabilmente il rivestimento antiaderente per il pentolame da cucina (Teflon®) e la produzione di indumenti impermeabilizzati (per esempio, Gore-Tex®. Il GoreTex®, materiale resistente, impermeabile, caratterizzato da elevata traspirabilità e biocompatibilità, impiegato nella realizzazione di abbigliamento tecnico-sportivo e di articoli medicali e sanitari, per esempio protesi vascolari, valvole cardiache, fili di sutura, chirurgia estetica.
Il Gore-Tex® ha trovato ulteriori applicazioni nell’industria aerospaziale (rivestimento di tute degli astronauti, guarnizioni, antidetonanti), nella filtrazione industriale (impianti di depurazione) come materiale isolante nella componentistica elettronica.
Ulteriori impieghi sono la produzione di: contenitori di alimenti (ad esempio nei fast food), pellicole fotografiche, shampoo, dentifrici, schiume antincendio, scioline, ritardanti di fiamma in vernici e solventi, semiconduttori, isolanti. Particolare criticità riveste l’uso delle PFAS e altri interferenti endocrini nei contenitori per alimenti, dai quali possono essere facilmente rilasciati ai cibi in essi contenuti.
Da evitare sono in particolare i sacchetti per popcorn utilizzati nel forno a microonde. Anche la carta da forno non deve essere usata a temperature e per tempi superiori a quelli indicati dal produttore. Queste sostanze, ampiamente utilizzate negli utensili da cucina per la loro capacità di respingere grasso e acqua, sono state associate a una serie di problemi di salute, tra cui tumori, disturbi dello sviluppo e infertilità.
Essendo idrosolubili, possono facilmente migrare dal suolo nelle falde acquifere ed essere trasportate a lunga distanza, anche per via aerea. La normativa italiana sui PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) è principalmente definita dal Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, che recepisce la direttiva europea sulle acque potabili (Direttiva (UE) 2020/2184).
Questo decreto stabilisce limiti per il “PFAS totale” e la “somma di PFAS” nelle acque destinate al consumo umano, che dovranno essere rispettati entro il 12 gennaio 2026. L’associazione ambientalista Pan Europe, che raggruppa esperti da tutto il mondo e che da tempo si batte per il divieto a tutti i PFAS , ha invitato la Commissione Europea a non attendere oltre e a vietare immediatamente i 32 pesticidi con PFAS ancora legale in Europa, evitando così che essi continuino a fare danni per molto tempo.
Le attuali tecnologie (filtri a carbone attivo, osmosi inversa, incenerimento, ossidazione chimica) raccolgono o separano i PFAS anziché distruggerli, generando residui contaminati e decisamente costosi da smaltire, e sono di per sé costose e ad alto consumo energetico. Si stima che la bonifica nell’Unione Europea potrebbe costare fino a 2.000 miliardi di euro in 20 anni (un patto di smettere di subito a produrle).
Solo con la messa al bando dei Pfas in tutti i settori industriali, dal packaging alimentare al tessile, dall’industria elettronica a quella aerospaziale, per finire con la farmaceutica.