“Il candidato” di Maurizio Onnis
5 Settembre 2025[Rita Atzeri]
Il candidato, edizioni Catartica, è l’ultima fatica letteraria di Maurizio Onnis.
La quarta di copertina recita: “questo è il romanzo della nostra resistenza, la resistenza dei sardi alla speculazione sul vento e sul sole che colpisce oggi l’isola. È la storia del buono e del cattivo presenti nella gente e nella società di Sardegna, di come sia facile arrendersi e di come sia difficile ma necessario lottare per difendersi. È una storia politica, cruda e vera, ed è una storia senza finale. Perché il finale dobbiamo ancora scriverlo, tutti assieme, senza paura di affrontare l’avversario: solo così potremo diventare padroni del nostro futuro.
Per il sindaco di Villanovaforru, tale è il ruolo istituzionale che Onnis riveste dal 2001, che lo ha rilanciato agli onori della cronaca per la sua netta posizione contro la speculazione energetica in Sardegna, nonostante sia autore e consulente editoriale, (ha scritto in coppia con Luca Crippa numerosi testi di narrativa e non fiction. È tradotto in Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone e Cina), la scrittura di un romanzo come de “Il candidato”, ha comportato l’assunzione su di sé di un n carico enorme di responsabilità, ancor più di quanto non lo siano stati l’anno e mezzo di lotta e impegno civico.
Attraverso lo sguardo di un immaginario giornalista incaricato di portare avanti un’inchiesta sul caso della corruzione di un politico legato al carro delle rinnovabili (inchiesta che non riuscirà a portare a termine nei tempi previsti dal quotidiano) Onnis, svela il perverso meccanismo dei Giochi di potere, che coinvolgono tutti, ma proprio tutti, nello scacchiere della terra sarda per il posizionamento di parchi eolici o fotovoltaici e il conseguente guadagno lauto o risicato che sia.
Il tentativo di guardare al proprio orticello, dimenticando il bene come e “sistemandosi o sistemando” amici e parenti è trasversale e va dal proprietario terriero esasperato e deluso, che ha fatto studiare figli benpensanti pronti a fargli la morale ma non a tornare a lavorare la terra, alla famiglia che vota l’indagato in cambio del posto fisso per i figli; dagli impresari – imprenditori – investitori che svendono la loro visione del mondo per il loro diritto al profitto, ai politici inadeguati, che non studiano, non capiscono, non hanno risposte e soprattutto mancano del coraggio di una visione.
Ad uscirne bene, seppur non esenti da critica, sono gli attivisti aderenti a diversi movimenti di tutela dell’ambiente e del territorio, il carico di ideali non riesce, loro malgrado, a fargli mantenere un fronte unito.
Un libro che fa male, perché specchiarsi nell’insipienza e nella colpevolezza che nessuno esclude e tutti ci rende qualunquisti e rassegnati e sempre più disimpegnati, è doloroso.
Un libro da leggere per comprendere cosa davvero accade sulle teste dei cittadini.