Il tetto si è bruciato. Ora posso vedere la luna

1 Luglio 2013

Vittorio Capecchi
Haiku giapponesi sulla luna. Gli haiku sono poesie brevi di tre versi per complessive 17 sillabe in cui “un attimo di vita diventa verso”. Gli haiku hanno come soggetto fiori, uccelli, piccoli animali, stagni, giardini e la luna. La luna negli haiku può seguire le stagioni: Vapori / nella luce della luna / un inizio di primavera (Issa Kobayashi); Torna l’inverno / per il primo bianco, / nel chiaro di luna (Yosa Buson). Può incontrare personaggi come il ladro gentile: Sulla montagna la luna / sorride al ladro di fiori / e lo illumina (Issa Kobayashi); La bella luna / lasciata dal ladro / alla finestra (Daigu Ryokan); Che luna: / il ladro / si ferma per cantare (Yosa Buson) oppure può incontrare direttamente i fiori: Che ci sia la luna / sul sentiero notturno / di chi porta fiori (Takarai Kukaku); Tra i fiori che si scuriscono / la bianca peonia / cattura la luna (Kato Gyodai). La luna può essere fredda, veloce, lontana, velata, piena: Luna fredda. / nel rumore del ponte / io vado solo (Tan Taigi); Luna veloce: / le cime degli alberi / sono impregnate di pioggia (Matsuo Basho); Addormentato sul cavallo scorgo / tra sogno ed alba, / la luna lontana e il fumo del tè (Matsuo Basho); A valle nel fiume / rumore di reti gettate / luna velata (Tan Taigi); Luna piena d’autunno, / bellissima semplicemente, perfettamente / chiara (Miura Chora).
L’haiku che dà il titolo a questo editoriale è di Mizuta Masahide (1657-1723) e la scena ricorda gli incendi che spesso scoppiavano improvvisi nelle case di legno della vecchia Tokyo. Questo haiku mi è venuto in mente perché pone un interrogativo alla politica di oggi. Molti lettori di Inchiesta condividono la valutazione che più di un tetto si è bruciato (la partecipazione politica al voto, le vecchio logiche di partito, il neoliberismo ecc..) ma questo incendio può permettere di vedere meglio la luna?
Prima luna (fredda): l’attuale governo in Italia. L’abbraccio (necessario e/ o desiderato) tra Pd e Pdl è raggelante. L’opposizione del Movimento cinque stelle viene valutata diversamente da due punti di riferimento “classici” di Inchiesta. Dario Fo, di cui riportiamo il testo letto al funerale di Franca Rame, difende il Movimento cinque stelle in questo “momento difficile” perché Grillo “ha l’intelligenza per guidare il movimento verso il cambiamento di cui ora hanno bisogno” anche se è evidente che “il Movimento cinque stelle deve andare verso una trasformazione o non vedo vie d’uscita”.
Per Rossana Rossanda (i cui ultimi testi sono in www.inchiestaonline.it) invece Grillo “è riuscito a condensare i peggiori vizi dei partiti – l’autorità del Capo – senza esercitarne la funzione più nobile, ossia tenere insieme le persone, impegnarle in un progetto comune. Poi lo stile: quello che ha fatto con Rodotà è al di sotto di ogni decenza”.
Seconda luna (veloce) sulle condizioni di lavoro e di vita in Italia. Quando si passa alle analisi “locali” sulle condizioni di vita e lavoro in Italia la luna non è più fredda anche se si può parlare di una luna “veloce” che a tratti illumina la scena e poi la lascia nella oscurità. La luna illumina i risultati positivi del referendum a Bologna sulla scuola pubblica che vengono valutati da Luciano Berselli e nell’intervista, sempre di Berselli, ad Andrea Pintus. Ciò che emerge da questi due interventi, è che il successo del referendum va interpretato come una “prima tappa”, una spinta ad agire in un’area importantissima come quella delle scuole dell’infanzia per garantire non solo la qualità dei contenuti trasmessi ma anche le condizioni di lavoro di chi vi lavora sia nel pubblico che nel privato.
In questa direzione è significativo l’intervento di Emilio Rebecchi che prosegue i suoi interventi di denuncia sulla caduta di solidarietà e di attenzione alle persone nei centri di assistenza disabili, negli ospedali e adesso nelle scuole dell’infanzia. Questa situazione di “prima tappa” è anche la valutazione di Piergiovanni Alleva in relazione all’accordo sulla rappresentanza sindacale firmato da sindacati e imprese che è importante ma che presenta anche limiti, perché giuridicamente è “un colosso con i piedi di argilla”.
La battaglia giuridica per la tutela dei diritti deve intrecciarsi con la mobilitazione e le lotte di chi lavora. Nella intervista di Tommaso Cerusici e Gianni Scaltriti a Bruno Papignani sono ricordate le lotte contro le condizioni di sfruttamento di chi lavora nel settore della logistica che “è stata tutta esternalizzata e ha abbassato la contrattazione”.
Terza luna (lontana): la politica neoliberista europea. Le analisi e iniziative contro la politica neoliberista europea sono al centro di molti interventi presentati in questo numero di Inchiesta. Bruno Amoroso sintetizza la società di oggi come la società di un quinto in cui una parte ristretta della popolazione concentra in sé la parte maggiore delle ricchezze prodotte e nel suo ultimo libro (“I figli di Troika”, Castelvecchi 2013) sono indicate le tre persone ai vertici della politica europea economica e finanziaria.
Di fronte a questa concentrazione di potere sono importanti analisi come quella di Andrea Caselli che precisa come si sono mossi i comitati per l’acqua pubblica negli ultimi dieci anni e le difficoltà incontrate. Questi squilibri di ricchezza e di potere portano Bruno Giorgini a riflettere su i pericoli della violenza e della guerra civile e a sottolineare l’importanza di adottare tecniche e strategie della non violenza. Contro la politica neoliberista europea è tutto il primo Dossier presentato in questo numero (a cura della Fondazione Claudio Sabattini) che si interroga sul futuro del sindacato. Gli interventi di Garibaldo, Romagnoli, Baccaro, Meardi, Carrieri e Sivini (e quelli prima indicati) precisano quanto questa terza luna sia lontana anche se è sempre possibile intravederla.
Quarta luna (velata) su i territori e i popoli presenti al Forum Sociale Mondiale di Tunisi. Il secondo dossier (a cura di Alessandra Mecozzi) è ugualmente un insieme di interventi e testi di straordinario interesse che affrontano tematiche che vanno dall’analisi della transizione tunisina alla valutazione dei movimenti sociali che attraversano tutto il mondo arabo; dalla analisi dei movimenti migratori alla valutazione di come sia possibile una alternativa all’islamismo dominante; dall’importanza di ricostruire una prospettiva ebreo-araba contro il razzismo, il colonialismo, l’apartheid alla convergenza sulla Palestina e l’alternativa mediterranea. Le violenze e le sofferenze di tante persone emerse in questo FSM sono illuminate da un luna velata, ma l’entusiasmo e la partecipazione a questo primo appuntamento tunisino fanno ben sperare.
Quinta luna (piena). La luna piena che illumina un mondo in armonia con la natura è presente solo nei bellissimi quadri di Hiroshige Utagawa (1797-1858).

*Editoriale del numero di Inchiesta di aprile-giugno 2013

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