Marco, una persona perbene

3 Aprile 2021

[Roberto Mirasola]

Marco era una persona perbene, un signore d’altri tempi, con modi gentili ma con una grande determinazione e soprattutto una grande passione politica a cui faceva seguito un grande impegno.

Instancabile nel partecipare e organizzare riunioni in ogni parte della Sardegna. Un senso della militanza ormai sempre più raro. Solo le limitazioni dovute al Covid l’hanno potuto fermare e di questo lui ne soffriva, sino all’ultimo pensava a trovare nuove formule per far sì che il comitato redazionale del Manifesto Sardo si potesse incontrare dando la possibilità a tutti di presenziare.

Faceva parte della vecchia scuola dove la presenza, la parola, la discussione era fondamentale per la democrazia. Aveva una grande capacità di ascolto e non imponeva mai il suo pensiero, anzi era alla continua ricerca di persone che potessero dare il loro contributo nella società. Fu lui a propormi, con mio grande stupore, a scrivere per il Manifesto Sardo. Per me fu una scoperta, un mondo nuovo che mi ha arricchito sotto punti di vista e mi ha introdotto in una grande famiglia, quella del Manifesto Sardo.

Di questo gli sarò sempre debitore e riconoscente. Il Manifesto Sardo era per lui la passione di un’intera vita, osservarlo era un piacere. Non si terminava riunione del comitato redazionale senza aver ascoltato i pareri di tutti, perché per lui erano tutti importanti. Aveva a cuore la tutela del lavoro in un mondo dove questo è sempre più calpestato, e si interrogava sulle proposte che dovevamo trovare.

Ripeteva spesso che non ci dobbiamo limitare solo a dire no ma dobbiamo trovare anche delle alternative. È stato un importante protagonista della battaglia referendaria del 2016.  Era convinto che i confini di Cagliari fossero limitati e si impegnò, riuscendoci a fondare un coordinamento dei comitati regionali per il NO che lo impegnava non poco. Il suo impegno e la sua militanza rimarranno sempre un grande insegnamento per le nuove generazioni.  

Marco era un esempio, oggi più che mai, proprio in questo tempo di assenza di luoghi di incontro, di discussione, Marco manca. Sosteneva fortemente che la democrazia esiste solo se vi è discussione, rispetto per le opinioni altrui, ma soprattutto impegno e militanza. A me diede, insieme ad altri, un grande insegnamento: vi possono essere divergenze e contrasti anche forti a livello politico, però poi ci si ritrova sempre nelle battaglie importanti. Una generazione che piano piano sta andando via. Chissà chi domani ne prenderà il testimone.

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