Non restiamo inerti davanti allo scempio della guerra

18 Aprile 2018

Ahmed, the 7 year old son of a FSA fighter, stands in front of a barricade, were he assits his FSA comrades in the neighborhood of Salahadeen, one of Aleppo’s front lines. Aleppo, Syria, on March 27, 2013. Photo by Sebastiano Tomada/Sipa USA

[red]

Pubblichiamo il comunicato stampa di Rosalba Poli e Andrea Goller del Movimento dei Focolari Italia dal titolo Non restiamo inerti davanti allo scempio della guerra. Cominciamo a fermare le armi. Il Movimento dei Focolari Italia è tra i promotori della due giorni di iniziative previste ad Iglesias in Sardegna dal 5 al 6 maggio 2018 per rafforzare il legame di fraternità tra i popoli oltre le strategie di chi giustifica le guerre a cui parteciperà anche il manifesto sardo.

«Vittime di una guerra per procura, causata e portata avanti da interessi altrui». È a partire da questa consapevolezza delle comunità del Movimento presenti in Siria, che la presidente dei Focolari, Maria Voce, ha espresso il massimo sostegno all’appello di papa Francesco che, nell’Angelus di domenica 15 aprile 2018, ha messo in evidenza la fatica «a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo», «nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale».

«Il Movimento – sottolinea la presidente – si appella ai responsabili politici in tutto il mondo perché si faccia ritorno ad un dialogo profondo e veritiero, guidato dalla ricerca sincera di una soluzione pacifica a favore del bene del popolo siriano e di tutti i popoli nel Medio Oriente». E ha ripetuto a nome dei membri del Movimento nel mondo la sua vicinanza, solidarietà e preghiera per il popolo siriano che da ormai sette anni vive sofferenze immani.

Come Focolari in Italia siamo persuasi che non possiamo restare indifferenti davanti alla guerra, e ribadiamo quanto scritto a papa Francesco il 20 novembre 2017 alla chiusura del Giubileo della Misericordia: e cioè che «non possiamo costruire ponti di pace senza aver rifiutato ogni compromesso con «l’economia dell’esclusione e dell’iniquità». Non possiamo dire “A me che importa?”. Non possiamo restare inerti di fronte alle tue parole che ci invitano a riconoscere l’esistenza dei «sistemi economici che per sopravvivere devono fare la guerra». Teniamo presente che un solo missile sganciato in Siria la notte del 13 aprile costa un milione di dollari.

Per questi motivi, confermiamo con forza il nostro impegno a disarmare “l’economia che uccide” lavorando a favore di una riconversione integrale della produzione e della finanza. E per questo motivo non possiamo accettare che si continuino a inviare armi verso i Paesi in guerra o che non rispettano i diritti umani. In questo senso i Focolari in Italia sono in prima fila, assieme ad altre associazioni, nel chiedere la fine dell’invio dal nostro Paese di bombe destinate ad essere utilizzato nel conflitto in corso nello Yemen, una delle troppe guerre dimenticate e sconosciute.

Il Movimento dei Focolari Italia sostiene, perciò, l’iniziativa proposta da Rete Disarmo il prossimo 18 aprile per denunciare la violazione della legge 185/90 sulla produzione e vendita di armi ed è tra i promotori della due giorni di iniziative previste ad Iglesias in Sardegna dal 5 al 6 maggio 2018 per rafforzare il legame di fraternità tra i popoli oltre le strategie di chi giustifica le guerre e lo scempio della vita con le ragioni del cosiddetto realismo politico. Come ci ha detto Igino Giordani, deputato di pace, «Non si fa male per avere bene. “Se vuoi la pace, prepara la pace”».
Offriremo a Francesco, in visita a Loppiano il prossimo 10 maggio, questa azione decisa che accompagna la nostra preghiera nello scrutare assieme al papa i segni dei tempi.

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