Sassari, che non si parli di razzismo

6 Novembre 2010

Sassari no razzismo

Redazione

Non ci sarà stata molta gente, ma il tanto da poter dire alla comunità africana ‘non siete soli’ è stato fatto, in una piazza d’Italia calda e assolata: è la risposta ai fatti di due giorni fa, alla violentissima e sanguinosa aggressione di quattro giovani contro un lavoratore precario senegalese, che rivoleva indietro uno dei suoi accendini, che è stato inseguito e violentemente picchiato nel centro di Sassari. Nella stessa giornata l’aggressione a due trans della Colombia.
La reazione del sindaco di Sassari è stata immediata.
Tutti fanno a gara nel dire ‘Sassari non è razzista’ oppure ‘non è stata un’aggressione razzista’.
Sassari non è un’isola felice che al massimo vede nelle sue edicole il ‘Giornale’ che titola: “E ora i rom potranno essere cacciati”.
Sassari ha grandi risorse democratiche, i progressisti al governo di Comune e Provincia, eppure sta covando l’intolleranza; vi sono bande che girano ad aggredire negri, omosessuali, trans. Da alcuni anni sono presenti ‘Forza Nuova’ e ‘Casa Pound’.
Non sappiamo se gli aggressori fossero consapevolmente ‘razzisti’ o ‘politicizzati’. Ma c’entra qualcosa? La realtà è definita dalle vittime delle aggressioni e dalla loro natura.
Sarebbe meglio non sottovalutare il fenomeno e riconoscerlo. Riaprire il dibattito e le azioni sugli extracomunitari, sull’inclusione, sulle azioni culturali, sulle politiche attive di cittadinanza e di lavoro.

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