Sul palleggio della politica nell’accordo Pandemico
25 Maggio 2025[Mario Fiumene]
Nel mese di maggio l’aria è carica di polline che a molti causa prurito e intolleranza. Sarà forse considerato polline il Piano pandemico? La domanda appare lecita a leggere quanto accade ai rappresentati della politica nazionale in Italia e nella sede dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La riunione con le Regioni, per l’esame dell’aggiornamento del piano pandemico nazionale, fissata inizialmente per il 21 maggio slitterà di un mese. L’appuntamento è stato infatti rinviato al prossimo 24 giugno su richiesta della Commissione salute delle Regioni.
La prima bozza del Piano era stata presentata a gennaio 2024, per poi essere ritirata a seguito di proteste interne alla stessa maggioranza riguardo il richiamo al ruolo centrale dei vaccini e alla possibilità di limitare le libertà personali in caso di possibili future pandemie. La nuova bozza è stata poi pubblicata a febbraio 2025. Ad ormai un anno e mezzo di distanza dalla prima stesura, arriva ora la richiesta di un ulteriore rinvio da parte delle Regioni che già il mese scorso non avevano mancato di criticare questa nuova versione definendola “eccessivamente discorsiva, ridondante e di difficile consultazione”.
Quasi in contemporanea oltre Oceano, nella sede dell’OMS, si votava per l’accordo sul Piano Pandemico mondiale. È accaduto che il rappresentante del governo italiano abbia giustificato il voto di astensione con la seguente dichiarazione: «Con l’astensione, l’Italia intende ribadire la propria posizione riguardo alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica». Questo il motivo ufficiale, spiegato al momento del voto dal ministro della Salute Orazio Schillaci, per il quale l’Italia si è astenuta dall’approvazione dell’accordo pandemico globale in sede di Assemblea mondiale della sanità. Un’astensione che ha visto l’Italia affiancarsi a Paesi quali Russia e Iran!!
Secondo la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi l’Italia ha di fatto sacrificato la tutela della salute delle persone e la sicurezza del personale sanitario in nome della sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica, altro che sovranismo! Abbiamo bisogno di protocolli comuni, interventi di prevenzione, piani d’azione e approvvigionamenti il più larghi e integrati possibile se si vuole operare in sicurezza”.
Nel testo approvato dall’OMS si afferma esplicitamente che: “Nessuna disposizione dell’Accordo sulle pandemie dell’Oms deve essere interpretata nel senso di fornire al Segretariato dell’OMS, compreso il Direttore Generale, l’autorità di dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legge nazionale o di intraprendere azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare blocchi”. Un passaggio molto chiaro. Ma evidentemente non abbastanza per il nostro Governo.
Come ha detto la studiosa Prof.ssa Ilaria Capua, in un’intervista rilasciata a Radio Rai 1, è un’occasione mancata per Italia.
È del tutto evidente che il posizionamento sull’accordo pandemico globale deciso dall’Italia è figlio del pressing di alcuni esponenti della maggioranza che, dopo l’annuncio del ritiro degli Stati Uniti dall’Oms da parte del presidente Donald Trump, hanno provato a portare anche il governo Meloni sulla stessa strada depositando in parlamento emendamenti e proposte di legge che andavano in questa direzione. Gli stessi che hanno fatto tardare di un anno l’aggiornamento del piano pandemico a causa delle polemiche sull’utilità dei vaccini e delle possibili restrizioni alle libertà personali in caso di possibili future emergenze.
Insomma, ancora una volta i decisori politici nostrani non hanno deciso o meglio si è dimostrato essere ostaggio di una fronda antiscientifica che ha portato l’Italia in una posizione di pericoloso isolamento a livello internazionale.