Tossilo. I giudici romani contraddicono quelli sardi mal’inquinamento è reale

27 Ottobre 2017
[Red]

Il Comitato Non Bruciamoci il Futuro convoca una assemblea pubblica per fare il punto sulla situazione della battaglia contro il nuovo inceneritore di Tossilo, alla luce anche della sentenza del Consiglio di Stato che lo ha riabilitato. L’Assemblea si svolgerà venerdì 3 novembre, alle ore 17.00, presso il Centro UNLA di Macomer. Parteciperanno I medici per l’Ambiente ISDE Sardegna, Zero Waste Sardegna, Sindaci dei Comuni della Barbagia.

Ci sono infatti contraddizioni incomprensibili tra la sentenza del Tar Sardegna che bloccava l’inceneritore e quella del Consiglio di Stato che lo ha resuscitato. Contraddizioni che sarebbe necessario approfondire e valutare, anche in sede legale, come ad esempio la lettura delle normative di settore  riguardante la questione del mancato aggiornamento del vecchio Piano regionale di gestione dei rifiuti del 2008 per il quale la Regione Sardegna era stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell’UE.

Il Collegio giudicante del Consiglio di Stato sostiene in maniera incomprensibile che il Piano non era scaduto in quanto la Direttiva 2008/98/CE prevede che l’aggiornamento del Piano debba essere revisionato “dopo 6 anni dall’emanazione” laddove invece il testo della Direttiva in questione recita chiaramente che i Piani “siano valutati almeno ogni 6 anni”. Il Consiglio di Stato elude evidentemente il senso di un avverbio che invece è fondamentale per la comprensione delle norme in materia, e che ha lasciato la programmazione regionale, per oltre due anni, nel caos più generale portando a forzature amministrative finalizzate a imporre un sistema gestionale non condiviso e in piena contraddizione con le stesse scelte programmatiche effettuate dalla Regione

Appare incongruente anche la valutazione sulle emissioni che la sentenza del CdS valuta come accettabili in quanto al di sotto dei limiti di legge. In realtà, come già dichiarato nell’AIA rilasciata dalla provincia di Nuoro, si avrà un peggioramento del quadro emissivo del nuovo inceneritore di Tossilo in rapporto all’aumento delle quantità incenerite, che passeranno dalle 36.300 ton/anno autorizzate alle 60.000 ton/anno previste.

Permangono dunque tutte  le nostre perplessità sulle gravi irregolarità che hanno contraddistinto l’approvazione del nuovo impianto, così come permane  reale  e dimostrato l’aumento del rischio tumori. Per i cittadini che da 7 anni portano avanti la battaglia, opponendosi in tutti i modi democratici, è diventato però sempre più difficile contrastare l’arroganza dei decisori politici e affrontare gli esorbitanti costi della giustizia.

La sentenza del Consiglio di Stato non ha chiuso definitivamente la possibilità di nuove azioni legali, ma il quadro preoccupante che emerge da queste valutazioni impone una forte partecipazione dei cittadini e degli amministratori locali, che indichi una chiara volontà di proseguire nell’azione.

 

 

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