I razzisti del terzo millennio

16 Maggio 2009

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M.L.

Se fossero vissuti negli anni ’30 avrebbero firmato loro le leggi razziali.

Dal Testo del Manifesto della Razza (legge del 1938).

*E’ necessario fare una netta distinzione fra i mediterranei d’Europa (occidentali) da una parte e gli orientali e gli africani dall’altra. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l’origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
*Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l’occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all’infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l’unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.

Con la stessa ispirazione di quelle leggi infami il governo Ha presentato in Parlamento il ddl sulla sicurezza diviso in tre maxi emendamenti per dare via libera alle ronde, all’introduzione del reato di clandestinità e al prolungamento sino a 180 giorni della detenzione dei clandestini nei Cie.
Ha chiesto il voto di fiducia ottenendola perché, dice il Ministro Maroni, ‘è la maniera migliore per evitare rischi e portare a compimento il ddl senza modifiche’.
Intanto il ministro degli interni ha rispedito a Tripoli 227 migranti raccolti nelle acque di Lampedusa. E ha definito questa decisione ‘un risultato storico, un successo del nostro governo. Voglio che diventi un modello europeo’.
Ecco come ha vissuto questo successo un marinaio che si trovava nell’imbarcazione che ha riportato a Tripoli i migranti
‘È l’ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati. Dopo aver capito di essere stati riportati in Libia – aggiunge – ci urlavano: “Fratelli aiutateci”. Ma non potevamo fare nulla, gli ordini erano quelli di accompagnarli in Libia e l’abbiamo fatto. Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto, me ne vergogno’.

Cosa accadrà ai 227 emigranti respinti a Tripoli?
Riportiamo alcune notizie della rassegna stampa Fortress Europe

Le questioni sono due. La prima: che ne sarà del soccorso in mare, quando la priorità non è più la vita dei naufraghi, ma le trattative sul dove portarli? Maroni presenta i 600 salvataggi fatti dalle nostre unità in acque maltesi come un peccato originale. In realtà fanno onore alla nostra Guardia costiera e alla nostra Marina militare. Perchè questa gente non viaggia su navi di crociera. Ma su vecchi legni malmessi. Tutti ricordino che sono quasi 4.000 le vite umane che il mare di Sicilia si è ingoiato negli ultimi dieci anni! Bene, rischiano di morirne altrettanti ora che la nostra Guardia costiera ha ricevuto l’ordine di non intervenire in alto mare, senza autorizzazione del ministero dell’Interno, previa consultazione-scontro con Malta. Ieri è andata bene perché il mare era calmo. Ma col mare in tempesta e onde altre quattro metri, bastano pochi minuti di ritardo a decidere la morte di centinaia di persone.
La seconda questione è: che cosa succederà ai migranti respinti in Libia? Sappiamo già che sono stati arrestati e detenuti nel carcere di Tuaisha, a Tripoli, fatta eccezione per una donna ricoverata in ospedale dopo sei giorni trascorsi in mare. Adesso, a seconda delle nazionalità, alcuni saranno rimpatriati in pochi giorni (ad esempio verso Tunisia e Egitto), altri saranno tenuti a marcire nelle carceri libiche per mesi, o per anni. In che condizioni? Lo scriviamo da tre anni. Per l’ennesima volta vi riproponiamo i nostri esclusivi reportage. Nella speranza che la stampa ne faccia buon uso, anziché continuare a leccare le scarpe ai ministri.

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