Nel poligono di Teulada non si pascola più

5 Agosto 2025

[Francesco Carta e Giancarlo Nonis]

Una recente ordinanza del comando militare impedisce da oggi in avanti il pascolo che veniva praticato da sempre, nei terreni aperti alle attività dei civili all’interno del Poligono Interforze di Teulada, vasto ben 7200 ettari.

Terreni a cui si aggiungono, durante le annuali esercitazioni, servitù di vincoli vaste 750 km2, decenni di  esercitazioni a fuoco non potevano che causare l’inquinamento, per ora risultato solo in superficie da parte di metalli pesanti  quali piombo, cadmio e tallio, ricordiamo ciò che possono causare.

  L’intossicazione da piombo può avere effetti dannosi su diversi organi e sistemi del corpo, inclusi il sistema nervoso, il sistema respiratorio, il sistema digerente, il sistema circolatorio e il sistema endocrino. 

Il cadmio, un metallo pesante, può causare danni alla salute se inalato o ingerito, specialmente in caso di esposizione prolungata o a dosi elevate. Nei proiettili militari, il cadmio, talvolta presente, può essere rilasciato nell’ambiente sotto forma di nanoparticelle durante lo sparo, contaminando aria, suolo e acqua. L’esposizione può avvenire durante la produzione, l’utilizzo e lo smaltimento dei proiettili, e può comportare rischi per la salute dei militari e delle popolazioni civili. 

Il cadmio è tossico anche a basse concentrazioni e tende ad accumularsi negli organismi e negli ecosistemi. L’accumulo dl metallo pesante nell’organismo a lungo andare può causare differenti disturbi. Gli organi che ne risentono maggiormente sono i reni, la cui attività può essere compromessa dalla presenza di questo metallo conducendo nei casi peggiori a insufficienza renale. Il cadmio è inserito tra le sostanze cancerogene del gruppo 1 dello IARC (International Agency for Research on Cancer). gli studi lo correlano al cancro ai polmoni, cancro della prostata, del fegato, del pancreas e del seno, della vescica e dell’endometrio.

Il tallio non è un componente tipico dei proiettili militari.   Generalmente, i proiettili sono costituiti da una lega di piombo e talvolta stagno. Il tallio è un metallo tossico che può causare danni al sistema nervoso, al fegato e ai reni, ma non è un componente standard dei proiettili. 

Come Medicina Democratica rileviamo che il processo nel 2024( ha mandato assolti i vertici militari accusati di inquinamento ambientale) ha dimostrato i rischi che corrono civili e militari avendo riscontrato oltre i metalli pesanti anche la presenza del torio radioattivo, presente nel missile anticarro Milan dotato di puntamento a base di Torio, una sostanza radioattiva molto più pericolosa dello stesso Uranio. Secondo la Procura di Cagliari ne sarebbero stati esplosi 11.785. Stranamente agli atti ci sono solo alcuni ritrovamenti: ne risultano individuati due il 28 marzo del 2018. Tutti gli altri spariti, nessuno sa dove siano finiti, insieme a tutto il carico radioattivo. In quelle aree dove sono stati individuati quei motori del missile a puntamento al torio è stata rilevata un’attività radioattiva superiore di venti volte quella accertata nel suolo.

Oltre che a Teulada ricordiamo che i missili Milan, sono stati lanciati per anni anche nel PISQ il Poligono di esercitazioni militari e civili di Perdasdefogu che viene affittato per sperimentare la resistenza agli esplosivi, su tubazioni, oltre alla piattaforma prova motori Ariane che brucia 88 tonnellate di pericolosi inquinanti in meno di 10 secondi. Lo Stato italiano incassa dai civili 50.000 euro per ogni ora di affitto del Poligono (dati vecchi di ormai venti anni).

 Medicina Democratica chiede che la Regione si attivi per mettere in atto sulla base delle ” buone pratiche e delle evidenze scientifiche” tutte quelle iniziative per proteggere la salute degli abitanti e degli animali, e vengano rese pubbliche tutte le rilevazioni degli inquinanti eseguite in questi anni e ricordiamo che sono tuttora assenti il referto epidemiologico che ci direbbero in modo costante e puntuale qual è la situazione sanitaria del territorio e ancor più , sta pesando la contemporanea assenza del registro dei tumori del sud Sardegna, che ci darebbe dati precisi sulla incidenza, prevalenza e sopratutto sulla sopravvivenza delle persone residenti che lavorano e vivono nelle aree inquinate.

Francesco Carta e Giancarlo Nonis fanno parte di Medicina Democratica Sardegna

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