Com’è andato l’A Foras Camp 2025?

6 Agosto 2025

[Antonio Fronteddu]

Il 25, 26 e 27 luglio 2025 si è tenuto a Nuoro, località Solotti, nello spazio del Centro Giovanile San Giovanni sul Monte Ortobene, l’atteso appuntamento annuale di A Foras Camp, il movimento che lotta per il superamento dell’occupazione militare in Sardegna.

L’evento è stato preceduto, il 24 luglio, da una serata introduttiva nella piazzetta della Solitudine, alle pendici del monte. Qui, oltre alla presentazione del programma per lə più curiosə, si è svolta l’“Assemblea contra a sa gherra”: un’iniziativa contro il genocidio a Gaza, contro il riarmo e contro la guerra, promossa anche dal nodo territoriale di A Foras Nuoro insieme a numerose altre realtà attive nel territorio.

Durante i tre giorni al monte, oltre cento persone si sono ritrovate per condividere momenti di formazione, confronto politico e socialità. Anche quest’anno, a colpire è stata la pluralità delle presenze, per età, genere e provenienza territoriale. Un segno evidente del carattere intergenerazionale e inclusivo che da sempre contraddistingue la lotta per la liberatzione della Sardegna.

Numerosi i workshop e i seminari che hanno animato il Camp. Tra questi, l’incontro “Impariamo a difenderci dalla repressione” a cura dell’Associazione Libertade, il laboratorio separatista transfemminista “Nostrs e sa terra”, il seminario “Manuale di cybersecurity per attivist e cittadin* consapevoli” curato da IrpiMedia, l’approfondimento sulla colonizzazione sionista “dalla Nakba al 7 ottobre” a cura dei Giovani Palestinesi, e l’assemblea-dibattito “La corsa al riarmo europeo e l’occupazione militare in Sardegna”, che ha visto il coinvolgimento di numerosi gruppi politici e attivistə locali.

Accanto ai momenti formativi, il Camp ha ospitato anche proiezioni cinematografiche in collaborazione con Al Ard, attività di intrattenimento per bambinə e serate musicali con Nugoro Rude, Kunturi, Tenore Murales di Orgosolo e DJ Skento, che si ringraziano per la partecipazione.

La tre giorni si è conclusa con un messaggio di solidarietà alla Freedom Flotilla “Handala”, intercettata illegalmente in acque internazionali dall’IDF mentre tentava di stabilire un corridoio umanitario verso Gaza. Da questo gesto nasce anche lo slogan e la foto simbolo “Paris in cust’Hàndala”: Andala, in sardo, significa appunto “cammino”, “percorso”.

Un cammino che prosegue, portato avanti dallə compagnə in tutto il mondo che si oppongono alle ingiustizie imperialiste, ai genocidi, alle occupazioni e alle oppressioni sistemiche: le stesse contro cui lottiamo anche qui.

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