Cosa aspettarsi dalla zona artigeniale 2025 e dal festival della gentilezza
8 Agosto 2025[red]
Il 22, 23 e 24 agosto 2025 riparte la terza edizione di Zona ArtiGeniale – Festival della Gentilezza, ideato da Marco Lais e Anna Tea Salis e prodotto dall’Associazione Culturale Suona.
Quest’anno, il festival si apre con una residenza artistica intensiva dal titolo evocativo: Case bianche simili a dune, a cura di Maurizio Coccia, direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary (Trevi) e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Protagonisti della residenza sono gli artisti Patrizia Cianforlini (Mosca, 2002), Giuseppe Cossu (Sassari, 1996), Sabrina Iezzi (Chieti, 1971) e Veronica Neri (Sora, 1995), chiamati in questa nuova edizione a interrogarsi sul tema dell’Atlante, una parola che vibra di significati stratificati: dalla figura mitologica del titano che regge il mondo, emblema di un’umanità in bilico tra forza e fragilità, alla mappa geografica, che da sempre ridefinisce il paesaggio codificato e interpretato dall’essere umano; ma anche come estensione tattile del corpo, ovvero il modo in cui interagiamo con il mondo in modo fisico ed emozionale. Ed è proprio qui che Zona ArtiGeniale 2025 esplora questo concetto, attraverso la percezione aptica del mondo che abitiamo (dal greco áptō, “toccare”), proponendo il viaggio e l’attraversamento come atti di ascolto tattile, in cui il nostro corpo reagisce all’ambiente a cui apparteniamo in maniera fisica, diretta ed emozionale. Un approccio del tutto simile agli attraversamenti che lo scrittore Gianni Celati racconta in Verso la foce, dove la mappatura geografica interiore da un lato riflette sulle geografie marginali, in cui l’artificio umano si confonde con la terra, e dall’altro si traduce in un camminare a contatto con il luogo, che racchiude il nostro stato d’animo ed emotivo. Il titolo stesso della residenza, tratto dal primo verso della canzone Lungo il margine (1979) del Banco del Mutuo Soccorso (testo scritto da Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi), evoca suggestioni di paesaggio sospeso tra realtà, sogno e immaginario. Le case bianche, simili a dune, suggeriscono un paesaggio mediterraneo del Sud Italia, con un sottile collegamento alla Sardegna – terra natale di Di Giacomo (Siniscola) e cuore pulsante di Zona ArtiGeniale (Serrenti). Questo scenario diventa il teatro di un’esplorazione che invita a “toccare” il paesaggio per trasformarlo in un atlante vivo: non più un semplice tracciato statico, ma un gesto poetico fatto di corpi, incontri e mutazioni.
Per Marco Lais: “in questo contesto la gentilezza assume la predisposizione a organizzare gli spazi multisensoriali della società, è come un fenomeno biologico che passa per dei suoni aperti e profondi, l’arte è in questo potere, data dalla maniera in cui si offre il proprio tempo, che non necessariamente è un oggetto finito ma è un’esperienza di condivisione, comunità, coesione data anche dai piccoli gesti come l’offrire un bicchiere d’acqua. La parola gentilezza invita ad una semplice ricerca della propria diversità, l’urbanità dell’esistenza dell’essere umano che resiste attraverso una reinterpretazione della propria realtà trasformando forme in informali spazi creativi”
per Maurizio Coccia: questa intensa esperienza artistica pone gli artisti in un tessuto relazionale – elastico e permeabile messo alla prova. Brainstorming progettuali, proiezioni cinematografiche e una bibliografia mirata compongono una linea curatoriale che decostruisce sistematicamente i luoghi comuni che ogni partecipante porta con sé, consapevolmente o meno. Non viene richiesta una risposta definitiva, né in termini filosofici né artistici, così come non è prevista una restituzione in forma oggettuale al termine della residenza. Ciò che emergerà durante la discussione finale sarà piuttosto la condivisione pubblica di riflessioni, dibattiti e crisi emerse nel corso del lavoro. Perché solo attraverso la messa in comune della disgregazione culturale che caratterizza il nostro tempo possiamo intravederne la potenziale ricomposizione in nuove strutture di significato
Sabato 23 agosto, ore 21:00 verrà presentato il progetto Omaggio al cinema di Georges Méliès a cura di Pierpaolo Meloni, una serata dedicata alla magia del cinema delle origini, con la proiezione di capolavori del cinema muto dell’inizio del ‘900 del cineasta Georges Méliès: Viaggio nella Luna (1902) e Alla conquista del Polo (1914). Méliès è considerato il secondo “padre” del cinema dopo i fratelli Lumière, e universalmente riconosciuto come il creatore del montaggio e degli effetti speciali. L’evento sarà impreziosito dalla colonna sonora originale composta e suonata dal vivo da Pierpaolo Meloni e accompagnato in questo progetto dalla batteria e dalle percussioni di Pierpaolo Frailis in un incontro tra sperimentazione visiva e musicale: le invenzioni cinematografiche di Méliès si fondono con sonorità elettroniche, effetti audio e strumenti tradizionali filtrati attraverso processori digitali.
Domenica 24 agosto alle ore 19:00 si apre l’evento con la presentazione delle opere svolte durante la residenza Case bianche simili a dune di Patrizia Cianforlini, Giuseppe Cossu, Sabrina Iezzi e Veronica Neri insieme ad un dibattito aperto al pubblico con il curatore Maurizio Coccia, sul tema dell’Atlante e sui suoi molteplici significati, della mappa geografica emozionale e dove l’essere umano entra in relazione con il contesto, e ancora una volta sulla gentilezza come genialità d’animo che passa dall’ascolto, alla comprensione e al rispetto dell’altro, gentilezza che sottolinea il senso di comunità, dell’essere uguali e allo stesso tempo diversi l’uno con l’altro, del non dare giudizi e riconoscersi reciprocamente, tema alla base dell’intero progetto Zona ArtiGeniale;
A chiudere la serata sarà il concerto Tra il mare e il cielo della cantautrice Chiara Effe (Cagliari, 1984), vincitrice del premio Fabrizio de André 2018 (doppiamente premiata con la targa del pubblico oltre che della giuria) è una autrice e cantautrice laureata in Lettere Moderne e in Etnomusicologia, ha l’attivo due album: Via Giardini (2014), Via Aquilone, (2023). Ha aperto concerti di cantautori come Dente, Carmen Consoli, Giovanardi, Gualazzi e ha vinto Musica contro le mafie 2017 (con menzione speciale per miglior testo da parte di Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato), il Duel Contest al Jazz Club di Torino 2017, si è qualificata seconda per il contest “Corde e voci d’autore” (Cremona) e ha vinto “Ivrea in Musica 2019” e il “Premio dei Premi per il MEI 2019”. Vive a Torino, dove sta lavorando attualmente come insegnante di musica e canzoni per la sua Scuola Delle Canzoni, ha ricevuto una menzione speciale per i testi delle sue canzoni al Premio InediTo 2021 ed è stata finalista per Botteghe D’autore 2021 e per il Premio Gianmaria Testa 2023. Porta avanti in tutta Italia diversi progetti con compagnie teatrali per le quali scrive le musiche. Insegna canto e scrittura presso la TMA (Torino Musical Academy). Il titolo del concerto fa riferimento alla canzone “Tra il mare e il cielo” di Chiara Effe.