Il nostro no all’esercitazione Joint Stars e le iniziative di propaganda bellica collegate

7 Maggio 2025
Bombe della coalizione saudita su Sanaa

[red]

Il 17 aprile scorso, giovedì santo, è stata annunciata ufficialmente l’operazione “Joint Stars”, l’ennesima esercitazione militare italiana interforze sui suoli, nei cieli e nei mari della Sardegna, con il consueto seguito di inquinamento, devastazione ambientale e disprezzo per le prerogative costituzionali di una regione a statuto speciale che da anni esprime parere negativo su simili attività e chiede il ripristino ambientale dei luoghi devastati da bombe e munizioni, senza nessun risultato.

Stavolta però la questione appare ancora più grave perché affiancata da una campagna propagandistica sponsorizzata da una congerie di soggetti che comprende le maggiori istituzioni regionali e grossi enti pubblici e privati, tra i quali i maggiori produttori di armi in Italia, coadiuvati da colossi commerciali come la Conad, che peraltro afferma di fare della correttezza e della prossimità ai consumatori il proprio punto di forza.

Stando ai comunicati e agli articoli di stampa, nelle giornate del 10 e 11 maggio, gli organizzatori della manifestazione metteranno in scena, ai moli del porto di Cagliari “Rinascita” e “Ichnusa”, una serie di attività evidentemente finalizzate a presentare le forze armate come positive per la popolazione sarda, non però in virtù della loro potenziale utilità in caso di attacco di potenze straniere, ma in quanto erogatrici di  servizi gratuiti di tutt’altro genere, prerogative di altri soggetti, a favore della parte più debole e influenzabile della cittadinanza: bambini e famiglie ai quali è spesso negato l’accesso a servizi essenziali come la prevenzione sanitaria pediatrica.

Ebbene, quei servizi negati, verranno assurdamente erogati all’interno della Nave “Trieste”, l’ultimo acquisto della Marina Italiana, costata ai contribuenti ben un miliardo e duecento milioni di euro, non certo finalizzati alla sanità, quanto piuttosto al servizio attivo in scenari di guerra lontani dal territorio nazionale.

“Non dare per pietà, ciò che è dovuto per diritto”, dovrebbe essere uno dei principi fondamentali di uno stato laico, e invece, evidentemente, mentre le istituzioni si girano spesso dall’altra parte di fronte alle richieste incessanti delle organizzazioni dei consumatori e dei malati e omettono di agire con l’urgenza necessaria per facilitare la ripresa di una sanità allo sbando, c’è bisogno di indorare la pillola dei fondi spesi per la guerra, un prodotto commerciale che può essere venduto solo con pubblicità ingannevoli, che richiede quel 2% del PIL che insieme a Papa Francesco consideriamo assolutamente “folle”.

Ma, se alle prese in giro siamo quasi abituati, non possiamo accettare che si faccia becera propaganda sulla testa delle bambine, dei bambini e dei loro genitori, quelli che preoccupati per un bene essenziale come la salute potrebbero accorrere in massa nella pancia d’acciaio della portaerei per usufruire proprio dello screening pediatrico, un tempo svolto regolarmente nelle scuole elementari e negli appositi dispensari (da anni chiusi e abbandonati) ed ora servito dai militari all’interno di un’operazione occasionale dai chiari intenti pubblicitari.

È inoltre inaccettabile che le scuole del territorio siano state sollecitate a pubblicizzare l’iniziativa presso i bambini e i genitori anche mediante la pubblicazione dell’immagine della nave da guerra sui siti web istituzionali, venendo così meno alla fondamentale attenzione pedagogica che richiede che i piccoli non vengano esposti ad armi e violenze.

La distribuzione della pastasciutta a cura dei cuochi militari, di piantine da parte dell’ente regionale Forestas, insieme agli spettacoli all’interno dell’ospedale Brotzu completeranno il quadretto dell’imbonimento dei sardi, nello stile “panem et circenses”, firmato da enti pubblici che dovrebbero farsi apprezzare per la qualità dei loro servizi e non certo per simili messe in scena.

Le organizzazioni della società civile firmatarie del presente comunicato chiedono alla Presidente della Regione Sarda Alessandra Todde, all’Assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, alle autorità scolastiche e a tutti gli enti pubblici e privati  coinvolti nella manifestazione del 10-11 maggio di rivedere le proprie posizioni rispetto a tale iniziativa e di rinunciare a qualsiasi forma di propaganda bellica, specie nei confronti dei minori, degli ammalati e delle loro famiglie.

In ogni caso, si rivolgono alla cittadinanza per evidenziare l’importanza di esercitare la valutazione critica relativamente all’esercitazione bellica “Joint Stars” e propongono di boicottare la manifestazione in maniera nonviolenta, disertando i luoghi delle relative iniziative propagandistiche.

Iglesias, 01/05/2025

Rete Warfree – Lìberu dae sa gherra – Comitato Riconversione Rwm

Arnaldo Scarpa (346 1275482) / Cinzia Guaita (327 8194752)

[email protected][email protected]

Sottoscrivono il comunicato:

  1. A FORAS – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna
  2. A.BA.CO. Sardegna (Associazione Consumatori di Base Sardegna)
  3. A.N.P.I. – Carbonia
  4. A.P.S “Link – Legami di Fraternità” – Cagliari
  5. A.P.S. “Maieutica” – Savona
  6. A.P.S. “Oscar Romero” – Cagliari
  7. A.P.S. “Rete Donne Musei”
  8. A.P.S. “Rimettiamo Radici” – Fluminimaggiore
  9. A.S.A.R.P. – Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica
  10. A.S.D. “Gennarta” – Iglesias
  11. Ass. “Comunità Papa Giovanni XXIII” per la zona Sardegna, Lazio, Campania
  12. Assemblea Permanente – Villacidro
  13. Associazione “Terra di Canaan” – Cagliari
  14. Associazione Adiquas  Nuraxi
  15. Associazione culturale 25 Aprile
  16. Associazione Culturale CAROVANA S.M.I.
  17. Associazione culturale teatrale Il Crogiuolo – Cagliari
  18. Associazione culturale Theandric Teatro Nonviolento – Selargius
  19. Assotziu Consumadoris Sardigna
  20. Cagliari Social Forum
  21. COBAS Cagliari – Comitati di Base della Scuola
  22. Collettivo Comunista (marxista-leninista ) – Nuoro
  23. Collettivo sardo di Pace Terra Dignità
  24. Comitato Provinciale A.N.P.I. Cagliari e Sud Sardegna
  25. Comitato Riconversione Rwm – Iglesias
  26. Comitato Sardo di pressione alle banche armate
  27. CSS – Confederazione Sindacale Sarda
  28. Disarmisti Esigenti
  29. DonneAmbienteSardegna
  30. Due Ruote di Speranza – Iglesias
  31. Fondazione Finanza Etica
  32. Fridays for Future
  33. I Giardini Della Biodiversità – Iglesias
  34. Il Manifesto Sardo
  35. ISDE – Medici per l’ambiente – Sardegna
  36. Italia Nostra Sardegna
  37. La Comune – Cagliari
  38. Le Radici del Sindacato – Sardegna, area alternativa in CGIL
  39. Madri contro la repressione
  40. Mamme da Nord a Sud
  41. Mesa Noa Food Coop – Cagliari
  42. Movimento dei Focolari – Iglesias
  43. Movimento Nonviolento Sardegna
  44. Movimento Umanità Nuova – Sardegna
  45. No Tyrrhenian Link – Quartu S.E.
  46. O.d.V. Consultiamoci – Iglesias
  47. O.d.V. Gruppo Comunità Via Marconi – Carbonia
  48. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – Cagliari
  49. Partito Comunista Italiano – Federazione Sulcis Iglesiente
  50. Partito dei CARC
  51. Rete Insegnanti Sardegna
  52. Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
  53. Rete Warfree – Lìberu dae sa gherra – Iglesias
  54. Rifondazione Comunista – Sardegna
  55. Sardegna chiama Sardegna
  56. Sardegna Pulita
  57. Sardigna Libera
  58. Scuola Civica di Politica “La Città in Comune” – Iglesias
  59. Sinistra Futura – Sardegna
  60. STOP RWM
  61. Ultima Generazione
  62. USB (Unione Sindacale di Base) Federazione del Sociale Sardegna
  63. ARCI Sardegna
  64. Partito Comunista Italiano – Sardegna

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