La Tec non è una priorità

18 Luglio 2025

[Francesco Carta]

La crisi della Sanità pubblica richiede interventi tempestivi e adeguata programmazione.

La salute mentale presenta maggiori problemi e colpisce le fasce più fragili e deboli della popolazione.

Nelle forme più gravi la salute mentale determina sofferenze sia per le persone malate che per i loro familiari e richiede interventi terapeutici tempestivi e precoci, di tipo multidisciplinare, non solo farmacologici ma anche psicologici e riabilitativi.  

A causa della carenza di personale, la sanità territoriale e i centri di salute mentale non riescono a dare risposte adeguate, in termini di prevenzione, ascolto, presa in carico, terapia e riabilitazione, nonostante il lavoro e l’abnegazione del personale in servizio. 

Interi territori sono privi di medici di medicina generale. In tutta la Sardegna ne mancano oltre 467, numero in aumento a causa dei pensionamenti e della mancata sostituzione per carenza di operatori disponibili. Oltre 400.000 persone sono prive di assistenza di base.  Il personale dei Centri di salute mentale è da molto tempo gravemente insufficiente.

Circa il 20% dei sardi rinuncia alle cure. Nel settore della salute mentale l’abbandono è maggiore.  Questo è un problema macroscopico. 

Le statistiche ISTAT indicano un aumento delle malattie mentali, anche gravi, nell’isola. 

Tale aspetto è strettamente legato alle difficoltà del SSN di dare risposte in termini di prevenzione, diagnosi e cura.  

Se le associazioni dei familiari fanno richieste e proposte devono essere prese in adeguata considerazione. È necessario un grosso impegno per sostenere la sanità territoriale, la salute mentale e il personale sanitario, per favorire la prevenzione, garantire un trattamento tempestivo, evitare l’aggravamento e la cronicizzazione dei disturbi di salute mentale.  

In seguito all’approvazione di una delibera della ASL 5 di Oristano, pubblicata il 10 giugno, si è sviluppato un dibattito sull’opportunità di utilizzo della Terapia Elettroconvulsivante (TEC, elettroshock), in patologie depressive gravi, che non rispondono ad altre terapie. 

Pur esistendo evidenze scientifiche sulla validità della TEC nel trattamento di depressioni gravi, non rispondenti ad altre terapie, i trattamenti antidepressivi odierni, se precoci e adeguati, riducono spesso la necessità di tale metodica, rispetto a 25/50 anni fa. 

Siamo fortemente convinti che nel contesto di grave difficoltà del SSN nel dare risposte alle esigenze delle persone con problemi di salute mentale esistano altre urgenze: in una situazione di grave crisi assistenziale, a nostro parere, incrementare la TEC non è una priorità.

È necessario dare risposte alle gravi carenze della sanità pubblica, ripristinare e riorganizzare i Centri di salute mentale con adeguato personale sanitario, con le figure di assistenza psicologica, che in un lavoro multidisciplinare riescono a fare prevenzione, diagnosi precoce, trattamenti adeguati. Serve un Piano per la salute mentale e le tossicodipendenze, oltre che un piano sanitario e socio-sanitario, per sostenere la sanità pubblica e il Servizio sanitario regionale. 

Francesco Carta è il referente di Medicina Democratica della Sardegna

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