L’Asarp lancia un appello per la salute mentale alle candidate e ai candidati alla presidenza della Regione Sardegna

18 Febbraio 2024

Foto Roberto Pili

[Gisella Trincas]

Abbiamo deciso di rivolgere questo appello per il diritto alla salute mentale alle candidate e ai candidati alla presidenza della Regione Sardegna perché rivendichiamo un deciso cambio di rotta sulle scelte politiche e organizzative che in questi ultimi 15 anni hanno caratterizzato la politica regionale.

Abbiamo scelte politiche gravissime che hanno avuto ricadute pesanti sulle nostre vite, le vite dei nostri familiari, sulle comunità, private di servizi essenziali. Nonostante la nostra ferma opposizione, si è drammaticamente ridotta la presenza dei servizi di salute mentale sul territorio, chiudendo o accorpando i centri di salute mentale e gli ambulatori periferici. Per non parlare della drammatica riduzione del personale in servizio. Tutto ciò ha trasformato i servizi in attività prevalentemente ambulatoriale prescrittori e erogatori di farmaci, mettendo in terzo piano le principali finalità di prevenzione e riabilitazione psico-sociale. Danneggiando le persone e mortificando chi nei servizi lavora.

È compito della Regione garantire la piena tutela della salute mentale di tutta la popolazione intervenendo sui determinanti sociali, economici e ambientali che producono salute e benessere sociale Per fare questo occorre una visione culturale orientata al rispetto dei diritti umani, a partire dai bambini e dalle bambine che vanno pienamente tutelati nei loro diritti fondamentali insieme alle loro famiglie (tutti devono avere una casa dignitosa in cui abitare, il cibo, il vestiario, l’istruzione).  

Occorre conoscere il territorio e i bisogni fondamentali delle comunità, serve mettere in rete i servizi pubblici e questi con le organizzazioni del terzo settore per sfruttare al meglio le risorse umane e finanziarie.

Occorre riaprire tutti i centri di salute mentale che in questi anni sono stati irresponsabilmente accorpati; tenerli aperti tutti i giorni dell’anno per almeno 12 ore al giorno e dotarli delle risorse umane e finanziarie di cui necessitano per svolgere appieno la loro funzione, e devono essere culturalmente orientati al rispetto dei diritti umani.

Va restituita ai Centri di Salute Mentale la loro funzione di prevenzione, cura e riabilitazione, la loro titolarità e responsabilità diretta sulla costruzione dei progetti personalizzati individuali con la partecipazione attiva delle persone che i servizi utilizzano e delle loro famiglie, va restituita ai centri di salute mentale la gestione dei centri diurni e delle comunità terapeutiche del territorio in quanto essi sono i titolari del progetto di cura e riabilitazione.

Occorre riportare quindi i Dipartimenti di Salute Mentale alla funzione loro attribuita dai Progetti Obiettivo Nazionali Salute Mentale senza invadere il campo di competenza dei centri di salute mentale. Questo eviterebbe l’utilizzo non appropriato di personale invece necessario nei servizi territoriali.

Occorre rivedere l’organizzazione dei servizi per la salute mentale dell’infanzia e adolescenza, potenziare i consultori, i servizi per le dipendenze orientandoli ai percorsi di ripresa, garantire la tutela della salute mentale in carcere. Garantire in tutti i servizi le figure professionali necessarie per la promozione di interventi di prevenzione nella comunità, dove le persone vivono e lavorano.

Serve sostenere le persone, nei percorsi di ripresa, nei loro contesti di vita, in piccole comunità integrate nel contesto urbano, offrendo opportunità reali di emancipazione sociale. Occorre abbandonare la strada dell’istituzionalizzazione che favorisce il privato speculativo. Occorre riaprire con urgenza i tavoli di partecipazione democratica alla programmazione degli interventi e alle verifiche degli esiti.

Qualunque risultato verrà fuori dalle prossime elezioni, noi siamo determinati ad aprire un confronto immediato con la nuova Presidente o il nuovo Presidente della Regione Sardegna.

Gisella Trincas è la presidente dell’Asarp

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