Potere al popolo spiato da poliziotti infiltrati, appello di solidarietà

5 Luglio 2025

[red]

La mattina del 4 luglio è stato lanciato un appello pubblico da parte del mondo della cultura e della società civile (prima firma quella di Mimmo Cangiano, Professore associato di Critica Letteraria e Letterature Comparate, Università Ca’ Foscari Venezia) in solidarietà a Potere al popolo, recentemente al centro delle cronache per un caso di spionaggio.

Tra i primi firmatari troviamo nomi come il fisico Carlo Rovelli e i fumettisti Zerocalcare e Vauro, l’economista Emiliano Brancaccio, Fabrizio Barca del Forum Diseguaglianze Diversità, la scrittrice Porpora Marcasciano (che è anche presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Bologna) e l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Nell’appello si denuncia l’infiltrazione di 5 agenti nelle strutture giovanili di Potere al popolo! in 4 città diverse. Secondo i firmatari ciò “rappresenterebbe una violazione evidente dei principi fondamentali dello Stato di diritto” perché “nessun governo dovrebbe permettere o tollerare che lo Stato impieghi i suoi strumenti di sorveglianza per monitorare chi partecipa attivamente alla vita pubblica”. Difatti “l’assenza di una cornice giudiziaria, e la natura prolungata e sistematica di queste attività, disegna un profilo allarmante: non si tratterebbe di operazioni a scopo investigativo, ma di sorveglianza politica preventiva, cioè di un controllo generalizzato e pretestuoso su organizzazioni che esercitano legittimamente il diritto costituzionale alla partecipazione politica”.

A tutela di quest’ultima i firmatari e le firmatarie richiamano “la libertà di associazione, di riunione, di partecipazione politica e il diritto alla riservatezza – sanciti dalla Costituzione agli articoli 17, 18 e 49 e dalla Convenzione europea per i diritti umani agli articoli 8 e 11”.

Nell’appello viene anche ricordato il caso di spionaggio tramite software dell’azienda israeliana Paragon ai danni di attivisti di Mediterranea e di diversi giornalisti di Fanpage.

In fondo all’appello, i firmatari e le firmatarie chiedono con urgenza:
1. “Che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si esprimano pubblicamente su quanto accaduto, in Parlamento e davanti all’opinione pubblica;
2. Che siano chiariti i contorni dell’operazione: chi l’ha autorizzata, con quali obiettivi, attraverso quali catene di comando, e sulla base di quali elementi;
3. Che si apra un confronto trasparente sul ruolo delle forze di polizia di prevenzione, e sui limiti costituzionali delle attività di intelligence interna rivolte verso soggetti politici;
4. Che siano riaffermate in modo chiaro, nelle istituzioni e nel dibattito pubblico, le garanzie democratiche contro ogni forma di controllo politico e poliziesco del dissenso.”

L’appello è consultabile a questo link: https://forms.gle/niwJfKVi6thxkNGk9

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