Punta Molentis, del Maiale (carbonizzato) non si butta via nulla

17 Agosto 2025

[Stefano Deliperi]

Domenica 27 luglio 2025 un devastante incendio ha distrutto il litorale di Punta Molentis (Villasimius).

Un centinaio di ettari di macchia mediterranea e pascolo inceneriti, centinaia di persone han rischiato la vita, quarantaquattro autoveicoli presenti nel parcheggio comunale sono andati distrutti.

La strage fra i bagnanti è stata evitata soltanto grazie all’abnegazione e alla competenza delle Forze dell’ordine e di polizia ambientale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile.

Nel contesto spettrale, solo qualche giorno dopo, Rinaldo Fanni, “uno dei titolari del chiosco ‘I due mari’” presente in spiaggia chiedeva a gran voce alla Presidente della Regione autonoma della Sardegna Alessandra Todde in sopralluogo con amministratori regionali e comunali una rapida bonifica e la riapertura del viottolo di accesso alla spiaggia perché ”ci sono 16 famiglie che dipendono da me”, alludendo alle famiglie dei dipendenti.

Il 27 luglio 2025, con ordinanza sindacale n. 11, veniva giustamente chiuso l’accesso “fino al completamento delle operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area

L’1 agosto 2025, a quattro giorni dall’incendio, con ordinanza n. 14, il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì riapriva l’accesso a Punta Molentis dal mare.

A meno di due settimane dal disastro ambientale, con ordinanza sindacale n. 20 dell’8 agosto 2025, è stato riaperto anche l’accesso via terra, in quanto è stato realizzato dalla società in house Villasimius s.r.l. “un corridoio di accesso alla spiaggia lungo il lato nord dell’area interessata, separandolo fisicamente dalla zona in cui sono in atto le lavorazioni, mediante posa di pali e rete di protezione”, per cui viene “ripristinato il servizio di parcheggio a cura della Villasimius s.r.l.”.

Nessuna comprovazione dello svolgimento e conclusione positiva della necessaria bonifica ambientale.

Nessuna considerazione sui danni ambientali e il ripristino degli habitat naturali devastati.

Nessuna dimostrazione della presenza delle condizioni di sicurezza del parcheggio comunale.

Nessuna considerazione sui danni materiali subiti dagli autoveicoli dei bagnanti nel parcheggio comunale.

La cosa fondamentale è che ritornino i turisti e paghino nuovamente accessi e parcheggi.

Vien spontaneo pensare che Punta Molentis e il suo habitat naturale siano come il Maiale (carbonizzato) di cui non si butta via nulla.

Certo, bisogna ricordare che l’incendio è doloso, chi l’ha appiccato sapeva che avrebbe distrutto l’ambiente, rischiato di provocare una strage di bagnanti e ne ha accettato le conseguenze.

In proposito, il GrIG ha, quindi, provveduto a denunciare alla magistratura (29 luglio 2025) chi sarà individuato quale responsabile sia per incendio doloso e distruzione di habitat naturale protetto che per strage. Al pari è stata chiesta la verifica della sussistenza o meno delle condizioni di sicurezza.

Infatti, piaccia o no, è fondamentale che per accessi, viabilità e parcheggi auto siano osservati i precisi obblighi antincendio posti dal piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2023-2025 – aggiornamento 2025 (approvato con deliberazione Giunta regionale Sardegna n.5/43 del 25 gennaio 2025).

L’art. 24 prevede le caratteristiche necessarie per la sicurezza dei parcheggi e il parcheggio autoveicoli di Punta Molentis difficilmente non può non essere ricompreso fra le “aree parcheggio attrezzate a servizio di discoteche, locali di intrattenimento, località balneari, spiagge e simili”.

Era stato realizzato “in maniera da garantire la protezione delle autovetture in caso di incendio proveniente dall’esterno e avere adeguati sistemi di protezione dal fuoco”?

Aveva il fondo pulito da vegetazione o stoppie?

C’erano “almeno due accessi su fronti contrapposti o comunque … una via di fuga alternativa in caso d’incendio”?

Era stata realizzata una fascia parafuoco di protezione?

La spiaggia di Punta Molentis è a numero chiuso (deliberazione Giunta municipale n. 54 del 26 maggio 2025): 500 persone, “sono stati riservati 150 posti su prenotazione e per i restanti posti viene rispettato esclusivamente l’ordine d’arrivo”.

Il parcheggio autoveicoli di Punta Molentis è gestito dalla Villasimius s.r.l.la società in house, soggetta a controllo, direzione e coordinamento, del Comune di Villasimius”.

Nel 2023 (elementi desunti dal Bilancio 2023) la Società prese in locazione per la stagione estiva circa 30 mila metri quadri a Punta Molentis dalla Is Molentis s.r.l. per un importo di 65 mila euro.

L’accesso alla spiaggia non è gratuito: “€ 3,00 per persona che accede a piedi o in bicicletta, esclusione dei bambini di età inferiore ai 6 anni”, mentre, per l’intera giornata, “€ 22,50 per camper, autocaravan e assimilati, € 15,00 per gli autoveicoli, € 5,00 per le moto”.

Non è difficile ipotizzate un introito lordo minimo annuo di parecchie centinaia di migliaia di euro.

L’amministratore unico della Villasimius s.r.l. Gianni Giagoni in proposito ha dichiarato che “le macchine che si trovavano nel parcheggio sono andate a fuoco non a causa di un’imperizia della nostra società. Non pensiamo di dover risarcire noi il danno ai proprietari … anche perché il parcheggio non è custodito, come specificato nei cartelli posti in tutta l’area”.

Anzi, i titolari dovranno in fretta provvedere al ritiro presso “il deposito provvisorio dei veicoli bruciati” predisposto dalla medesima società in house e curare il successivo smaltimento.

Oltre alla banale domanda relativa all’utilizzo dei cospicui introiti del parcheggio e del ticket per i singoli bagnanti, c’è soprattutto da chiedersi se le prescrizioni antincendio regionali siano state scrupolosamente osservate: gli accertamenti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e della Polizia giudiziaria lo verificheranno senz’altro.

C’è anche da chiedersi chi pagherà i danni subiti all’interno del parcheggio comunale e la risposta,  più che dalle disinvolte assicurazioni d’ambito comunale, sarà in buona parte determinata proprio dagli esiti degli accertamenti di magistratura e polizia giudiziaria.

E magari s’interesseranno anche delle autorizzazioni e delle sbandierate sedici posizioni lavorative del chiosco, in una spiaggia dove si son visti anche un pontile abusivo sequestrato e la recinzione della concessione balneare fin dentro il mare (2019).

Purtroppo, anche se sembra interessar poco ad alcuni, Punta Molentis, tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.piano paesaggistico regionale – P.P.R.), zona speciale di conservazione (ZSC) Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis”(ITB040020), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, ora è profondamente devastata e lo sarà per decenni.

Perchè in tali persone sorga una decente sensibilità ambientale e un po’ di coscienza sociale nei confronti di chi ha rischiato la vita e subito danni, però, la speranza è molto scarsa.

Incassare sembra proprio l’obiettivo primario.

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

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