Punta Molentis, disastro ambientale, strage mancata

30 Luglio 2025

[Stefano Deliperi]

Il devastante incendio che domenica 27 luglio 2025 ha distrutto il litorale di Punta Molentis (Villasimius) non solo ha massacrato un autentico gioiello ambientale del Mediterraneo, ma ha anche rischiato di causare una strage fra i bagnanti, evitata soltanto grazie all’abnegazione e alla competenza delle Forze dell’ordine e di polizia ambientale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile.

La Guardia costiera ha salvato via mare centinaia di bagnanti, mentre i mezzi aerei cercavano di contenere e domare l’incendio ormai giunto al mare.

Se sarà confermata l’origine dolosa dell’incendio, l’autore (o gli autori) sono dei criminali senza alcuna scusante.

Infatti, l’incendio, per la conformazione dell’area – un litorale isolato, con unica viabilità di accesso e un parcheggio veicoli a ridosso del litorale di limitata capacità – e per la concomitante presenza di un forte vento di Maestrale ha avuto conseguenze estremamente deleterie per l’ambiente, per numerosi veicoli ivi parcheggiati e per strutture temporanee a servizio della balneazione, mentre ha posto in gravissimo rischio la vita di centinaia di bagnanti,

E chi ha appiccato l’incendio lo sapeva e ne ha accettato le conseguenze.

Punta Molentis, tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.piano paesaggistico regionale – P.P.R.), zona speciale di conservazione (ZSC) Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis”(ITB040020), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, ora è devastata e lo sarà per decenni.

La tristissima notizia ha fatto il giro del mondo.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), quindi, ha provveduto (29 luglio 2025) a denunciare il fatto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (polizia giudiziaria che sta procedendo con gli accertamenti), chiedendo che si proceda contro gli eventuali responsabili non solo per i reati di incendio (art. 423 cod. pen.) e di distruzione di habitat naturale protetto (art. 733 bis cod. pen.), ma anche per il delitto di strage (art. 422 cod. pen.), in quanto l’eventuale autore (o autori) era (o erano) nelle condizioni di esser perfettamente consapevole (o consapevoli) di realizzare “atti  tali  da  porre  in  pericolo  la   pubblica incolumita‘”, appiccando un incendio che avrebbe percorso rapidamente una stretta valle con un unico accesso in una giornata di forte vento di Maestrale, fino a giungere a una spiaggia affollata di ridotte dimensioni.

Il GrIG, inoltre, ha segnalato ai fini delle opportune verifiche la situazione creatasi al parcheggio autoveicoli (in parte distrutti dal fuoco), alla viabilità, alle precauzioni prese in relazione all’osservanza dei precisi obblighi antincendio posti dal piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2023-2025 – aggiornamento 2025 (approvato con deliberazione Giunta regionale Sardegna n.5/43 del 25 gennaio 2025).

In Sardegna l’estate 2025 sta presentando in misura ancor più deleteria il consueto disastro ambientale diffuso: centinaia di incendi, la metà dolosi, decine e decine di migliaia di ettari di terreni percorsi dal fuoco, diversi incendiari denunciati, qualcuno arrestato, troppo pochi in galera.

Personale antincendio sempre più ridotto all’osso.

Migliaia di ettari al rogo.

Più di quaranta incendi in un solo giorno di Maestrale, il 28 luglio.

Boschi e campagne distrutti, strade e ferrovie interrotte.

Pericoli e danni per l’ambiente e per le persone.

Dovremmo far tesoro delle esperienze passate, per cui continuiamo a ritenere il Daspo ambientale una proposta utile per contrastare incendi e attentati all’ambiente.

Soprattutto, facciamo tutti la nostra parte quando vediamo anche solo una fiamma o un filo di fumo: il numero verde 1515 mette in collegamento con la sala operativa del Comando Unità Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare (già Corpo forestale dello Stato) o del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna, analogamente agli analoghi Corpi nelle altre Regioni e Province autonome.

La rapidità della comunicazione delle informazioni e degli interventi contribuisce a salvare boschi, pascoli, coste e vite umane minacciate dagli incendi, non dimentichiamolo mai.

Ma soprattutto pene severe ed effettivamente scontate per quelli che non sono altro che criminali: per il disastro di Punta Molentis vent’anni di galera sarebbero anche pochi.

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

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