Salvarci dalla crisi climatica senza perdere la democrazia
25 Maggio 2025[red]
Un gruppo di studenti, studentesse, lavoratori e lavoratrici da diverse parti della Sardegna, un percorso partecipativo durato oltre sei mesi e un manifesto «per non dover scegliere tra la giungla del mercato e il deserto della crisi climatica».
Con un evento previsto per il 31 maggio a Cagliari si presenta ReTES, Retza Pro Sa Transitzione Ecològica Sarda, una nuova realtà di persone, attivisti e attiviste, che mira a cambiare il dibattito sardo sulla transizione ecologica ed energetica. «Siamo parte di quella generazione che ha messo per la prima volta sul tavolo il tema della crisi climatica: ogni anno le campagne sarde sono più secche del precedente, e le nostre città non sono preparate né alle alluvioni né alle ondate di calore» spiegano gli attivisti e le attiviste. «In Sardegna questi dati di fatto sono spariti dall’agenda politica e mediatica, schiacciati da un dibattito binario pro o contro pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Noi vogliamo riportare al centro la realtà e i bisogni delle persone».
Negli scorsi mesi ReTES ha organizzato delle assemblee pubbliche a Sassari e a Cagliari, accompagnate da un lavoro online che ha coinvolto anche diversi expat, giovani sardi che vivono in Italia e all’estero. Il risultato è un manifesto intitolato «La transizione ecologica, fatta bene». La proposta è quella di una decarbonizzazione rapida e radicale, che chiuda al più presto la partita con carbone, gas e petrolio e che faccia spazio alle rinnovabili – compreso l’eolico su terra e mare, di cui molto si parla nell’isola. Una transizione gestita non dal mercato ma dalle comunità «perché siano i sardi e le sarde, e non le grandi aziende, a decidere dove installare gli impianti, e soprattutto perché i profitti vadano ad abbassare le bollette a migliorare il welfare». Il manifesto (disponibile qui) verrà presentato per la prima volta al pubblico il 31 maggio 2025 a Cagliari presso lo Spazio Mesu, che ha supportato l’iniziativa, nel corso di un evento intitolato «Speculazioni Rinnovabili e Lotte Contaminate». L’appuntamento è alle 18:00 in Via San Giacomo 31: in programma i saluti di ReTES e di Spazio Mesu, l’esposizione del manifesto e i collegamenti con alcuni attivisti all’estero, che intrecceranno il tema della transizione con quelli della guerra e del riarmo.
«Non vogliamo scegliere tra il deserto della crisi climatica e la giungla del mercato. Il dibattito sull’energia in Sardegna sembra oscillare tra questi due opposti. La lotta per la democrazia sui processi energetici sembra avere come costo inevitabile la messa in secondo piano della questione climatica e talvolta persino la sua sottintesa negazione. La richiesta di una transizione ecologica rapida e radicale sembra accompagnarsi per forza alla resa alle leggi del mercato più sfrenato. Noi però non vogliamo fare questa scelta. Una transizione ecologica che sia al contempo tecnicamente efficace e socialmente giusta è possibile. Non esiste incompatibilità tra questi due requisiti, ma soddisfarli entrambi richiede un grande sforzo collettivo e una dose significativa di immaginazione.» Queste sono le parole con cui si apre il manifesto di ReTES.
L’evento è un modo per presentarsi, spiegano gli attivisti e le attiviste, ma anche una chiamata al dialogo per tutte le persone, le associazioni, le organizzazioni che abbiano la volontà di costruire un percorso politico e collettivo di attivismo. Come si legge nel manifesto:«Nessun popolo né comunità può decidere le sorti del pianeta da solo, ma non può esservi alcuna prospettiva di cambiamento o di autogoverno in una terra desertificata e colpita da eventi climatici estremi. Decenni di calo del benessere e sconfitte ci hanno convinto che la scelta sia sempre tra il male e la conservazione dell’esistente, lo status quo e un futuro nero.Ma non siamo condannati a questa scelta: c’è spazio per una transizione rapida e giusta, seria e democratica, totale e sarda».