Sardegna e Alghero, infiltrazioni della criminalità organizzata
3 Settembre 2025[Stefano Deliperi]
In queste ultime settimane sono stati portati all’attenzione dell’opinione pubblica fatti e considerazioni sulla strisciante penetrazione di persone e interessi della criminalità organizzata in Sardegna, ad Alghero in particolare.
E’ la scoperta dell’acqua calda. Mafia, camorra, ‘ndrangheta riciclano e investono ingenti capitali sporchi da tempo in varie parti dell’Isola, in Gallura, a Cagliari, ad Alghero, nel settore speculativo immobiliare, nel settore delle energie rinnovabili.
Lo affermano indagini delle Commissioni parlamentari d’inchiesta, inchieste della polizia giudiziaria, magistrati, giornalisti, sindacati sindacati delle forze dell’ordine.
E chi lo nega o se ne disinteressa pur avendo l’obbligo di agire fa un pessimo servizio alla collettività.
Il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Cagliari Luigi Patronaggio ha affermato esplicitamente che “i vecchi metodi di riciclaggio, costituiti da uno spostamento fisico del denaro da una parte all’altra dell’isola o in continente, sono stati soppiantati dal ricorso a figure professionali quali commercialisti, brokers, operatori della finanza, imprenditori collusi. Non si può escludere che i rapinatori creino, operando quali soci occulti, imprese appositamente costituite, operanti nei settori alberghieri e della ristorazione, insieme ad insospettabili soggetti di varia estrazione sociale o professionale”.
Si tratta di quel mondo di mezzo che collega, con reciproci benefici, criminalità organizzata e società alla luce del sole, il punto d’incontro tra interessi della politica e dell’imprenditoria e interessi della criminalità organizzata, dove si organizzano e si trattano vantaggiosi affari illegali.
Chi ha elementi li porti all’attenzione della magistratura e della polizia giudiziaria, è un dovere sociale, se vogliamo conservare un po’ di sana qualità della vita.
Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)