Informazione e sciacallaggio

1 Settembre 2012
Salvatore Drago
Si può essere editori “puri o impropri” se gli interessi dell’editore risiedono maggiormente nell’editoria o altrove: la legge purtroppo lo consente; succede così che la carta stampata non venga usata solo per diffondere notizie e opinioni ma interessi di lobby, magari con intenti ricattatori tesi a condizionare l’esercizio di funzioni pubbliche. Se questi comportamenti sono gravi di per sé lo diventano ancora di più allorquando danneggiano dei cittadini privi di difesa come è la comunità Rom. Per questo motivo 8 associazioni  hanno fatto un esposto all’ordine dei giornalisti perchè verifichi  se gli articoli pubblicati dall’Unione Sarda nella prima quindicina di agosto hanno arrecato un pregiudizio grave alla comunità rom. Questi i fatti: 153 persone di etnia Rom (lo 0,1% del totale della popolazione cagliaritana) vivevano fino a fine giugno in un campo alla periferia di Cagliari. La magistratura, ha ordinato lo sgombero del campo per motivi igienico-sanitari. Le condizioni del campo erano veramente pessime: fognature a cielo aperto, perdite idriche, resti di combustioni di plastiche,e di materiali di ogni tipo (perfino i vecchi pc della regione). Materiali che venivano conferiti da ditte senza scrupoli per risparmiare sui costi di smaltimento.. strumentale
La nuova amministrazione comunale di Cagliari decide di intraprendere un percorso di integrazione sociale per queste persone, sapendo che è possibile farlo a costo zero per le casse comunali, visto che può attingere da diversi fondi speciali dell’UE. Fedele ad un punto programmatico della campagna elettorale muove i primi passi coinvolgendo le associazioni che si sono occupate delle condizioni di vita dei Rom e di esclusione sociale;  decide infine di affidare alla Caritas il compito di reperire gli alloggi.
La comunità viene divisa: alcune famiglie vengono sistemate nei comuni dell’hinterland, altre continuano a vivere in un seminario di Cagliari.
A S. Sperate, gruppi di neofascisti  cavalcano  i pregiudizi contro questa comunità facendo circolare un volantino dove si grida “all’invasione di 400 zingari”. Il sindaco minaccia ordinanze di sgombero giudicando l’operato della giunta Zedda un atto di prevaricazione nei confronti del suo comune. Poi,  grazie al coinvolgimento  di alcune associazioni del posto e al richiamo del prefetto di Cagliari, tutto sembra procedere per il meglio.
Fino a che  la Caritas affitta una ex discoteca-pizzeria e la assegna a tre famiglie per un totale di 30 persone. Il locale è una vecchia struttura  abbandonata, al suo interno c’è una ex piscina attualmente piena di detriti. Ecco lo scoop che serve a mettere in cattiva luce l’amministrazione comunale di Cagliari: viene concessa una villa niente meno che ai Rom! Si cerca così di alimentare la protesta fra le classi sociali meno abbienti, additando loro un nemico, un concorrente nell’assegnazione delle case popolari. E così l’Unione Sarda comincia la sua campagna di diffamazione contro l’amministrazione di Cagliari: “villa di lusso con piscina”, villa con marmi pregiati” data agli zingari mentre migliaia di cagliaritani sono in lista d’attesa per un alloggio popolare.
C’è da chiedersi naturalmente  che cosa abbia spinto l’Unione  Sarda a condurre questa manovra volgare: certo la voglia di aumentare, con lo scoop, la tiratura del giornale che non gode grande salute; ma verosimilmente emergono gli interessi extra editoriali del padrone della testata (altro che editore puro!): un avvertimento alla giunta di Cagliari perché non tocchi gli interessi  legati alla speculazione edilizia e alla rete clientelare che li governa. Naturalmente cercando di dividere la popolazione.
E gli effetti si sono visti ben presto: Forza Nuova, mediante uno striscione, invitava “gentilmente” gli zingari a sloggiare, minacciando di bruciare le case dei Rom e i loro bambini. Al tempo stesso chiedeva le dimissioni di Zedda. Questi i risultati della campagna di stampa dell’Unione. Un avvertimento in puro stile mafioso.
Ma come non sottolineare la professionalità dei giornalisti dell’Unione Sarda che hanno dato queste notizie: dei veri sciacalli sempre al servizio del padrone!

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