Proseguono al Ghetto di Cagliari gli appuntamenti del festival Signal Reload
13 Settembre 2025[red]
Domani (domenica 14 settembre) la terza giornata si aprirà nel tardo pomeriggio e accompagnerà il pubblico in un viaggio che dall’introspezione jazzistica approda ai confini dell’ambient più radicale, passando per sperimentazioni audiovisive, folk rarefatto e memorie pastorali. Una mappa sonora che riflette la natura plurale del festival e la sua vocazione alla contaminazione.
Alle 17 si inizierà con N-VSN, progetto che prepara lo spazio all’ascolto e introduce il pubblico a una dimensione di sospensione, quasi un preludio che accompagna il passaggio dal silenzio della città al paesaggio acustico del festival. Alle 18 sarà protagonista il trio Trilogy, con Giorgio Crobu, Roberto Migoni e Massimo Tore.
La loro musica è un crocevia di esperienze e linguaggi: il jazz europeo che ha respirato le atmosfere di Berlino e Londra si intreccia con percussioni che guardano a Xenakis e Reich, mentre il contrabbasso si muove tra classica, improvvisazione e strumenti d’epoca. Il risultato è una tavolozza sonora che rilegge la storia del jazz e delle avanguardie con uno sguardo contemporaneo. Il concerto costituisce un’anteprima del festival “Interzone”, previsto a novembre a Cagliari.
Un’ora dopo (alle 19) Teresa Virginia Salis presenterà Natural Paths, lavoro in cui flauto, voce, field recordings e sintesi audiovisiva raccontano l’attrito tra natura e società, trasformando la musica in indagine poetica e riflessione critica.
Alle 20 il palco accoglierà 03SIDIAN (Michele Uccheddu) con Movements, un set che fonde deep experimental techno, ambient e broken rhythms, maturato anche attraverso le esperienze di SUPRANU Records e gli hackathon di Ars Electronica. L’atmosfera si farà più intima e sospesa alle 21 con Memory of Sho, duo composto da Sara Cappai e Gianmarco Cireddu. Tra folk-ambient, tape loops e chitarre ad arco, la loro musica tesse una trama fragile e visionaria, capace di sospendere il tempo e restituire l’eco di memorie lontane. Dopo un’ora, alle 22, salirà sul palco King Shepherd and The Lost Sheep, progetto di Matteo Carta che mette al centro il suono ipnotico del banjo. Nelle sue corde si intrecciano primitivismo americano, echi nordafricani e memoria pastorale sarda, in un ponte ideale tra mondi apparentemente distanti.
Gran finale di serata dalle 23 a mezzanotte con Uncodified (Corrado Altieri), maestro delle sonorità harsh e ambient isolazioniste. Con oltre trenta pubblicazioni internazionali e presenze in festival come Tower Transmissions e United Forces of Industrial, Altieri porta il pubblico in una dimensione estrema, dove l’ascolto si trasforma in esperienza fisica e mentale.
Si prosegue venerdì 19 settembre – Risonanze e sperimentazioni. Dopo la pausa di metà settimana, il festival tornerà al Ghetto con un laboratorio sonoro in continuo movimento: in scena Gaia Aloisi & Davide Collu con due prime assolute, Stefano Guzzetti con il suo progetto audiovisivo ONDA, il collettivo Elettroflebo con il suo jazz-rock visionario e la residenza di Sara Persico & Gabriele Mitelli, in un rito sonoro sospeso tra analogico ed elettronica.
Signal Reload è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (RAS L.1/90 ART. 56) e del Ministero della Cultura – FUS Fondo Unico per lo Spettacolo, Fondazione di Sardegna, in collaborazione con i festival Spaziomusica e Gràcia Territori Sonor – LEM Festival.
Nei giorni 19 e 20 settembre il biglietto giornaliero costa 8 euro con apertura porte alle 19:30; il 14 e il 21 settembre l’ingresso è di 10 euro con apertura alle 17:30. L’abbonamento completo è disponibile a 25 euro. Prevendite presso Box Office Sardegna.
Daniele Ledda è un artista sonoro, docente, ricercatore che vive e lavora in Sardegna, dove insegna Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari. Dal 2018 è direttore artistico dell’attività dell’Associazione Ticonzero affiancato dal prezioso lavoro dei soci Raffaele Tronci e Valentino Nioi. È interessato al rapporto con le arti visive, e realizza ambienti sonori per mostre d’arte e installazioni video. Ha al suo attivo numerose composizioni originali per la danza contemporanea. Negli ultimi anni sta esplorando l’esperienza della filosofia nella pratica delle arti contemporanee, attraverso la creazione di lavori che coordinano la scrittura, la parola, la visione e l’ascolto. E’ attivo come solista al campionatore, ed in vari gruppi: CoincidentiaOppositorum, Experimento, Ensemble Spaziomusica, SyntaxError, Spectrasonic, Jetée trio, come compositore, al live electronics e al campionatore. Ha collaborato, tra gli altri, con Marcus Stockhausen, Llorenç Barber, David Moss, HenningFrimann, David Shea, OtomoYoshihide, Marco Cappelli, Marc Ribot, Elliott Sharp, Eric Bogosian, Jim Pugliese.
Ticonzero è un centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare. Nasce nel 1995 come Associazione culturale. Si occupa di musica d’avanguardia, elettronica e sperimentale. Ha scelto da subito l’ambito della ricerca musicale ed è diventato nel tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici, un laboratorio dove si progettano nuove produzioni e attività didattiche, puntando sulla trasversalità dei linguaggi. Attraverso una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti visive, Ticonzero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali dell’espressione artistica che gravitano intorno alla musica. I progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la necessità del rinnovo dei linguaggi, che desidera espressioni di segno innovatore, che ambisce a percorsi mentali originali e prospettive alternative a quelle preconfezionate dalle logiche del consumo culturale. L’abbinamento di musica e videoarte, ormai consueto nel lavoro di Ticonzero, si è rivelato particolarmente felice e apportatore di consensi. Tale scelta è in buona parte ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità, tra i vari linguaggi artistici, soprattutto riguardo alle produzioni d’avanguardia. Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva, apprezzata in contesti istituzionali e non, saia in Italia che all’estero. Nelle produzioni Ticonzero, le tecniche di composizione ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche originali, eseguite dal vivo con strumenti di varia natura: elettronici, digitali, musicali tradizionali, elettroacustici, oggetti sonori. Forte attenzione è data all’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica. Ticonzero esplora, dunque, la dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che intrecciano i linguaggi e le pratiche, in una continua messa in discussione dei presupposti compositivi, che è poi il punto di partenza di ogni pensiero artistico votato alla sperimentazione e pienamente aperto al cambiamento. Dal 2018 l’Associazione ha cambiato direzione artistica con Daniele Ledda. Il nuovo obiettivo dell’Associazione Ticonzero è centrato sulle risorse artistiche e creative del territorio, non con un richiamo episodico, ma come manifestazione di un laboratorio permanente. La creazione di una rete i cui nodi sono sempre attivi nella produzione e sperimentazione. La rete in questo senso, per usare un parallelo informatico, è una rete locale. Un nodo importante in questa rete è rappresentato dalla comunità legata al dipartimento di musica elettronica del conservatorio di Cagliari e dal progetto Snake di composizione istantanea.