Perché attraversiamo il mare e il cielo per la nostra salute?

14 Settembre 2025

[Mario Fiumene]

Che commento si può fare quando si leggono certi dati? i numeri sono importanti perché ci danno lo stato delle cose senza sé e senza ma.

L’andamento dei servizi sanitari che ogni Regione eroga in favore dei propri cittadini. A leggere una sorta di classifica 2023 con saldi economici vediamo che la Campania è maglia nera con un passivo di oltre 211 milioni (eppure il governatore contesta i dati e parla di piano di rientro riuscito), seguita da Calabria e Sicilia. Nel Centro-Sud squilibri diffusi mettono a rischio sviluppo e servizi essenziali. Il divario resta strutturale e chiama a politiche mirate di riequilibrio.

L’immagine dei saldi economici della mobilità sanitaria (giro d’affari vicino ai 3 miliardi) conferma con estrema chiarezza il divario tra Nord e Sud del Paese. Sono sempre le regioni del Centro-Nord a registrare forti avanzi, mentre quasi tutto il Mezzogiorno mostra deficit consistenti. È quanto si evidenzia dagli ultimi dati Agenas appena pubblicati (Agenas è stata appena commissariata).

A guidare la classifica si confermano Emilia-Romagna e Lombardia, entrambe con saldi vicini ai 400 milioni di euro, rispettivamente 387,1 e 383,3 milioni. Seguono Veneto con oltre 115 milioni, Toscana con 26,9 milioni e Piemonte con 23 milioni. In territorio positivo anche la Provincia autonoma di Trento (5,5 milioni) e il Molise (3,2 milioni), e poi alcuni ben pensanti dicono che il Molise non esiste!

Tabella deficit regionali per mobilità sanitaria

Le regioni in leggero passivo

Alcune aree, pur non presentando deficit drammatici, mostrano comunque un saldo negativo: Provincia autonoma di Bolzano (-3,1 milioni), Valle d’Aosta (-9,2 milioni), Friuli Venezia Giulia (-14,1 milioni) e Lazio (-14,1 milioni).
Si tratta di regioni che, pur avendo economie rilevanti o autonomie speciali, non riescono a mantenere un saldo in pareggio, probabilmente a causa di dinamiche demografiche e di spesa pubblica più elevate.

I forti squilibri del Centro-Sud

La situazione cambia radicalmente scendendo lungo la penisola. Umbria (-24,1 milioni), Marche (-25,6 milioni) e soprattutto Basilicata (-52,1 milioni) e Abruzzo (-53,1 milioni) rientrano tra le aree in difficoltà. Ancora più marcato il deficit di Sardegna (-56,9 milioni)Liguria (-73,5 milioni). Sempre nel Sud che si concentra il vero squilibrio: Puglia (-126,8 milioni), Sicilia (-139,6 milioni), Calabria (-191,8 milioni) e soprattutto Campania, che chiude con il peggior saldo d’Italia, pari a -211,3 milioni.

Appare evidente che il deficit di quasi 60milioni della Sardegna dimostri quanti disagi noi sardi dobbiamo affrontare per farci curare: spesso i familiari dei malati debbono prendere in affitto appartamenti per stare vicini ai congiunti, affrontano dei costi ma soprattutto dei disagi che si aggiungono alla preoccupazione per la salute del familiare. Eppure noi abbiamo un servizio sanitario regionale tutto sulle nostre spalle (leggasi tasche).

Non è solo un problema di liste di attesa per le visite specialistiche (di questi giorni lo stanziamento di 5milioni per ridurle). Spesso si deve attraversare il mare o il cielo per interventi chirurgici o terapie.

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