Perché abbiamo bisogno di uno spazio per gli ultimi all’ex mercato di Sant’Elia

30 Settembre 2025

[Roberto Loddo]

Sto leggendo alcune opinioni da parte di persone ed organizzazioni, anche di sinistra, che in merito alla chiusura del mercato di Sant’Elia a Cagliari si dichiarano contrarie all’apertura di uno spazio Caritas dedicato alle persone escluse ed emarginate perché stigmatizzano l’assistenzialismo, e perché, a loro dire, il lavoro è l’unica medicina per combattere la povertà. Si sbagliano.

Svelo loro una notizia, Le statistiche e le rilevazioni Istat degli ultimi anni, ci raccontano che, anche a Cagliari, aumentano proprio le persone che lavorano e che vivono al di sotto della soglia di povertà.

E quindi no cari amici che criticate l’assistenzialismo Caritas, non sono d’accordo con voi.

Perché in Italia oggi avere un lavoro non è più la medicina efficace che protegge dalla povertà, E anche lo Stato sta diventando un grande datore di lavoro povero. Basta seguire ciò che accade con la scuola e l’università, i mille subappalti al ribasso dentro le strutture dello stato, comprese le galere per migranti e le comunità psichiatriche.

Conoscete le persone povere della vostra città? Sapete come si impoveriscono queste persone? Ho dei dubbi.

Lo stesso Stato in cui vivete, prima crea i poveri, gli esclusi, gli emarginati e poi produce odio e intolleranza contro i poveri.

Come si risolve questa assurda contraddizione?

Non certo eliminando l’assistenza agli ultimi dalle nostre città.

L’assistenza è garantita dalla nostra Costituzione.

Dobbiamo costruire un sistema delle politiche sociali con anticorpi resistenti alle disuguaglianze. Quindi ben vengano gli spazi Caritas. Ben vengano gli spazi dedicati agli ultimi e gli emarginati.

Invece di proporre l’eliminazione dell’assistenzialismo su Facebook, andate a fare volontariato in questi centri. Sarebbe più utile.

I poveri devono essere visti e trattati come persone, come cittadini, come portatori di diritti e le risposte non si possono trovare limitando il dibattito allo spazio dell’ormai ex mercato di Sant’Elia. Le risposte si trovano quando viene introdotta una forma dignitosa di salario minimo.

Non parlateci di assistenzialismo se non siete mai entrati in un ufficio dei servizi sociali. Parlateci di come possiamo eliminare le retribuzioni basse, i finti contratti part-time, le forme di lavoro nero e grigio che nascondono illeciti e abusi spesso subiti in silenzio pur di lavorare.

Se siete organizzazioni di sinistra parlateci di come possiamo aumentare le retribuzioni e bonificare i contratti a tempo determinato.

Parlateci di come possiamo conquistare un reddito di cittadinanza della Sardegna connesso alle politiche sociali, che contrasti la povertà e generi reddito per i cittadini e le cittadine che hanno già un lavoro insufficiente e che si trovano in difficoltà compresi i cittadini e le cittadine che hanno bisogno di costruire un percorso di formazione universitaria e professionale per il loro futuro del progetto di vita.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI