Il governo e il francescanesimo

1 Ottobre 2025

[Mario Fiumene]

C’è da chiedersi cosa accomuna la politica del governo con il francescanesimo.

Certamente non questo episodio: sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata (di fatto una guerra di religione assai simile a molte delle guerre attuali che vedono tanti politici trincerarsi dietro simboli di vari credo religiosi).

Allora in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. Non mi pare che i nostri governanti abbiano preso rischi a recarsi da Putin o Nethaniau per invocare la Pace, quella vera di San Francesco. Non ho trovato occasioni nelle quali la politica, non solo dell’attuale governo, abbia sposato il messaggio francescano di Papa Francesco attraverso la Enciclica Laudato sì.

Lo dimostrano le politiche portate avanti, in particolare dal segretario della Lega, attraverso la ripetuta proposta di avere un termovalorizzatore in ogni Regione italiana, non lo dimostrano con la pessima gestione dei rifiuti e la politica di Far West per la diffusione di progetti di impianti eolici e fotovoltaici nel sud della penisola e nella nostra isola sarda. Non basta ripetere che Francesco di Assisi è stato un portatore di messaggi su ambiente, tutela degli animali (forse dobbiamo tenere per buona la propaganda della parlamentare che dice di tutelare gli animali da compagnia?).

Bisogna concretamente fare una politica di tutela ambientale, per tutelare la salute delle popolazioni. Tutelare il mare Mediterraneo che va a surriscaldarsi, riducendo la pescosità e balneabilità, le coste che vanno erodendosi, il consumo di suolo con una politica di industria turistica in mano a pochi. Il poverello di Assisi fu uno che si spogliò dei beni superflui per donarli agli altri: oggi lo farebbe per i migranti e i rifugiati. Loro invece propongono blocchi navali, affondamenti e respingimenti.

Dovrebbero combattere la mafia che sfrutta il territorio Libico utilizzandolo come punto di imbarco, creando così malessere alla stessa Libia. Ci sono anche risvolti negativi che sono legati al francescanesimo, purtroppo essere uomini espone a discostarsi dal messaggio del fondatore: tante terre attraversate da Francesco di Assisi sono poi state donate a seguaci dell’ordine e non sempre chi le avute le utilizzate al meglio, mi riferisco a territori della odierna Albania.

I frati minori sono presenti in Albania sin dal 1240, con la caduta del comunismo nel 1990, un piccolo nucleo di frati sopravvissuti a decenni di prigionia e campi di lavoro ha riaperto la missione avviando una profonda ricostruzione, che passa attraverso la valorizzazione dei beni posseduti, in favore degli albanesi. Ho una esperienza personale in merito e ho visto delle cose estremamente valide: non certo il centro dei migranti dei due governi dei due paesi.

Trovo assai fuori luogo che una festività Nazionale dedicata ad un uomo semplice, assai intelligente e soprattutto uomo tra gli uomini, in particolare i più poveri della terra, i più angariati, sia utilizzata per una infinita campagna elettorale da parte di chi dovrebbe essere super partes. Invece agisce pro domo sua.

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