Un percorso culturale verde sul Colle di Bonaria a Cagliari

14 Ottobre 2025

[red]

Dopo lunghe procedure durate anni la società immobiliare So.Del.Co. s.r.l. aveva ottenuto l’autorizzazione definitiva (permesso di costruire n. 11238 del 3 dicembre 2013) per la realizzazione di un palazzo di quattro piani e un piano interrato per parcheggi e cantine nell’area di 605 metri quadri fra Via Milano e Via Taranto, davanti al Santuario e Basilica di Bonaria, sull’omonimo Colle cagliaritano.

Un’ipotesi edificatoria consentita dalla classificazione urbanistica di quel fazzoletto incolto: una delle tante zone “BS 3*” inserite nel piano urbanistico comunale di Cagliari dalla precedente Amministrazione comunale Floris, contro cui è stata condotta una durissima battagliapluriennale da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra.  

Ipotesi edificatoria che si è scontrata con la dura realtà della storia.

Infatti, i lavori fecero venire alla luce resti di rilevante valore archeologico, quali “numerose strutture murarie pertinenti a almeno 8 ambienti di uno o più edifici (per una superficie di oltre mq 200)”, testimonianza dell’insediamento catalano-aragonese di Bon Ayre, realizzato per volontà del re Alfonso IV d’Aragona sul Colle e nella sottostante marina (oggi interrata e chiamata Su Siccu) a partire dal 1323 durante le lunghe operazioni di conquista di Cagliari, allora Comune di influenza pisana.  

Parti dell’insediamento medievale tuttora esistenti sono il vero e proprio Santuario e la Torre del castello fortificato (oggi torre campanaria del Santuario).  Molto probabilmente erano presenti precedenti ruderi di edifici di epoca romana, presso lanecropolituttora in parte esistente;

L’area è stata, quindi, giustamente tutelata con dichiarazione del particolare interesse archeologico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) con decretoDirezione regionale beni culturali e paesaggistici della Sardegna n. 127 del 15 ottobre 2015, la cui legittimità è stata confernata con sentenze T.A.R. Sardegna, Sez. II, 3 febbraio 2016, n. 97 e Cons. Stato, Sez.VI, 4 marzo 2019, n. 1485.

Purtroppo, il sito, le cui testimonianze storico-culturali sono ben visibili, risulta in stato di abbandono.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, pertanto, inoltrato (13 ottobre 2025) una richiesta al Comune di Cagliari e al Ministero della Cultura perché l’area venga acquisita mediante esproprio o bonariamente al fine di realizzarvi un percorso culturale con sistemazione a verde, così da salvaguardare e valorizzare un’importante testimonianza della storia della Città.

Sarebbe un investimento di contenuto importo finanziario, ma di grande rilevanza storico-culturale e turistica.

Stefano DeliperiGruppo d’intervento Giuridico (GrIG)

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