Lo strano caso di Olbia

1 Maggio 2011

Giovanni Cocco

Qualche mese fa la comunità olbiese è stata sconvolta da un piccolo tsunami politico. Il Sindaco Gianni Giovannelli, uomo di punta del Popolo delle libertà, venne sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e fu costretto a dimettersi dalla carica di primocittadino. A distanza di poco tempo Gianni Giovannelli è nuovamente candidato alla carica di sindaco.
Sino a qui niente di strano.  Non essendo andata a buon fine la legislatura, ci si ricandida nella speranza che l’elettorato riconfermi l’ampia fiducia della prima elezione. A questo punto andiamo a vedere cosa sta accadendo nel compagine del centro-sinistra olbiese.
Colui che non conosce la realtà di Olbia, potrebbe facilmente ipotizzare una sinistra super agguerrita: almeno per cercare di mettere in difficoltà un sindaco mandato a casa da una parte della sua maggioranza. Sarebbe legittimo immaginare un fervente lavorìo per trovare un candidato a sindaco forte da contrapporre a Giovannelli, e l’osservatore esterno riterrebbe normale vedere il centro-sinistra impegnato nella stesura di un programma di governo della città alternativo a quello del centro-destra.
Perché accontentarsi della normalità? La città di Olbia, stuprata nella sua bellezza da decenni di cementificazione selvaggia merita di più. Il centro sinistra punta al rinnovo della classe politica e stupisce tutti candidando alla carica di primo cittadino, proprio lui, Gianni Giovannelli, colui che in tutti questi anni di mandato amministrativo è stato l’avversario politico principale.
Ma poiché alle stranezze politiche non c’è mai limite dobbiamo osservare da vicino la composizione delle liste a sostegno del candidato a sindaco. Si passa da una lista civica denominata “Polo per l’Italia” legata al partito di Gianfranco Fini, Futuro e libertà, ad una lista di Sinistra ecologia e libertà, passando per l’Italia dei valori, l’Unione popolare di centro, una civica centrista ed il Partito Democratico.
L’armata Brancaleone del “sinistra centro-destra”, questa è l’amara realtà,  si prepara così ad affrontare Settimo Nizzi, candidato del Popolo delle Libertà ed ex sindaco della cittadina gallurese.
In questo panorama politico appare del tutto evidente come l’elettore del centro-destra possa trovare conforto nell’urna votando sia la lista di centro-destra sia la lista di “sinistra-centro-destra”: infatti grazie al voto disgiunto sarà possibile votare un candidato a consigliere che appoggia il sindaco N  e poi esprimere la propria preferenza per il candidato a sindaco G.
Ma l’elettore di sinistra –  da sempre più attento alle questioni sociali, che crede in uno sviluppo urbanistico della città più equilibrato e rispettoso dell’ambiente, che combatte da anni contro una classe politica vecchia e legata a soli interessi personali  -,  questo elettore potrà trovare un canale diverso all’interno dell’urna? Sorprendentemente la risposta è affermativa.
In questa città ricca di contraddizzioni, in cui il centro sinistra condida alla carica di sindaco un uomo di destra, una giovane donna di sinistra sfida i due giganti.
Si chiama Cristina Dessole. Cristina è una giovane architetto molto conosciuta in città per il suo impegno civico. Ex  esponente del Partito Democratico (nel quale entrò da ‘Progetto Sardegna’), lo ha abbandonato non condividento la scelta di candidare Giovannelli, ed ora  è a capo della lista civica di sinistra “Uniti e liberi”, sostenuta dalla Federazione della Sinistra (Comunisti italiani e Rifondazione comunista) e da Rosso-mori. Nella breve intervista che ci ha rilasciato lascia trasparire il grande disagio che la comunità olbiese sta vivendo in questi giorni di convulsa campagna elettorale.

D. Cristina, come mai hai deciso di candidarti alla carica di Sindaco di Olbia?
R. Perché amo la mia città e credo che il suo futuro non passi per il governo di Nizzi o Giovannelli.
D. Come giudichi la scelta delle forze del centro-sinistra di sostenere la candidatura di Giovannelli?
R. Una scelta sbagliata, che non rappresenta il popolo di sinistra.
D. Alcuni ritengono che dinnanzi ad un nemico molto forte serva essere pragmatici e che la scelta di Giovannelli fosse l’unica strada percorribile per sradicare lo strapotere di Nizzi
R. C’è un limite a tutto. Le differenze ideali fra destra e sinistra portano a differti approcci nell’amministrazione della comunità. Noi intendiamo rappresentare in tutto e per tutto il nostro elettorato.
D. Quali sono i punti più salienti del tuo programma amministrativo?
R. Non è il “mio programma” è il programma di tutte le persone che mi stanno sostenendo. Le idee che porterò in comune, sono il frutto di un lavoro collettivo che cercherò di onorare al meglio.
D.Ambiente e urbanistica saranno al centro della tua azione di governo?
R. Noi immaginiamo una città che valorizza la il suo ambiente e le sue bellezze, vorremmo una città senza barriere architettoniche, con una mobilità urbana a misura di cittadino. Vorremmo riqualificare la zona industriale destinandola a strutture turistico-ricettive. Vorremmo più asili pubblici e più spazi verdi. Vorremmo costruire nuove occasioni di lavoro per i giovani e ci piacerebbe vedere una Olbia multietnica e multiraziale, nella quale l’integrazione sia una realtà.
D. Vuoi rivolgere un appello ai lettori del Manifesto Sardo?
R. Vi ringrazio per questa intervista e spero vivamente che i compagni comunisti della nostra lista, Valentino Ciccarone, Danilo Piliu e Roberto Putzu possano cogliere i consensi che meritano.

La sinistra può trovare nella lista “Uniti e liberi” e in Cristina Dessole una degna rappresentanza nelle istituzioni olbiesi. Dopo il 15-16 maggio “lo strano caso di Olbia” potrebbe essere meno “strano”.

2 Commenti a “Lo strano caso di Olbia”

  1. Lilli Pruna scrive:

    Grazie al Manifesto Sardo e a Giovanni Cocco per questa occasione di riflessione sulle incredibili vicende della politica in questa regione (e oltre). In effetti, anch’io mi chiedevo se forse poteva essermi sfuggito qualcosa: per esempio, se questo candidato Giovannelli è solo un omonimo dell’altro Giovannelli, già candidato e già sindaco. A quanto pare, invece, non si tratta di omonimia, ma proprio della stessa persona, che dal centro-destra passa al nuovo centro-destra-sinistra. A suo tempo, avevo commentato sull’Altra Voce di Giorgio Melis la composizione tutta rigorosamente maschile della sua giunta comunale.. Questo nuovo tipo di coalizione anticipa le formazioni politiche che troveremo in molti altri contesti regionali e nazionali per effetto della strategia imperniata sul fronte “anti Berlusconi”: una strategia secondo la quale Fini (anche qui non si tratta di omonimia: è proprio lo stesso Fini di Alleanza Nazionale) è il salvatore della patria e chiunque si dichiari (almeno per un po’) contro Berlusconi non puzza. Allora che cos’è questo odoraccio?

  2. Giovanni Cocco scrive:

    Mi auguro che questo “esperimento” olbiese si dimostri inutile e controproducente. L’Italia merita molto di più.

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