Cagliari Città della cultura?

1 Dicembre 2015
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Roberto Mirasola
Dopo anni di tensioni si avvicina per il teatro lirico di Cagliari la meritata calma con la nomina del nuovo sovrintendente che speriamo possa mettere a tacere le polemiche di questi anni. Polemiche che hanno solo arrecato pregiudizio e portato via tempo necessario per poter ragionare in termini di sviluppo economico della città.

Certo, quando parliamo di Ente lirico parliamo di cultura e diventa per i più difficile coniugare l’arte con l’economia. Ma i recenti studi economici fanno riferimento  ai teatri come opportunità di marketing per le imprese, le analisi si spingono addirittura allo studio dei distretti culturali.
Quindi la cultura come motore di sviluppo e come occasione per creare posti di lavoro.  Certo per poter parlare in questi termini e’ necessario che la politica veda l’ente lirico come eccellenza da valorizzare e non come peso da supportare. Si tratta dunque di cambiare impostazione, non ragionare in termini di sopravvivenza e di conservazione ma di prospettiva. Quello della cultura e’ un settore economico produttivo  a tutti gli effetti così come dimostra l’incremento dell’offerta di servizi per il tempo libero ma anche la mobilità e il turismo culturale. Al riguardo ci sono diversi esempi che testimoniano la veridicità di quanto affermato. Prendiamo il caso dell’opera di Lione.
Per un euro di sovvenzione pubblica (il teatro  riceve fondi da comune, stato e regione) si ottiene una ricaduta positiva di circa tre euro. Così per 29 milioni di euro di finanziamenti le ricadute economiche superano gli 80 milioni. L’opera crea 0,80 euro di impatto economico attraverso i consumi degli spettatori (ad esempio in bar, ristoranti, alberghi e negozi). Differenti sono le cifre, ma il discorso è lo stesso se ci riferiamo all’Arena di Verona capace di portare nella città un numero elevato di turisti disposti a viaggiare per presenziare al festival. Tutto questo si può fare anche a Cagliari? Io penso proprio di sì. Certo bisogna avere capacità di pianificazione strategica, ma sopratutto bisogna crederci.
È’ importante definire l’entità dei finanziamenti pubblici così da consentire una migliore programmazione che consenta di incrementare il numero di titoli d’opera e di balletto facendo magari ricorso a coproduzioni con altri teatri. Operazioni che consentirebbero di non fare aumentare i costi, di incrementare i ricavi e di limitare il ricorso al credito bancario che fa  lievitare gli oneri finanziari sul bilancio. Come insegna il marketing moderno bisogna avere una visione orientata al mercato, che non debba mortificare la qualità, capace di democratizzare l’arte e dunque di essere alla portata di tutti attraverso low-price e politiche di prezzo in genere.
Si potrebbero affiancare alla tradizionale stagione lirico-sinfonica altre piccole stagioni nei teatri di alcune cittadine della Sardegna. Tutto questo senza distogliere l’attenzione dai fruitori futuri cioè i giovani, ed è per questo che andrebbe incrementata l’educazione musicale nelle scuole. Come si vede le possibilità sono tante e tutte perseguibili. Sarebbe importante avere un direttore d’orchestra stabile che sia capace di dare un suono preciso all’orchestra, tale da consentirle di specializzarsi e dare vita a festival capaci di richiamare il turismo straniero. Gli appassionati sono disposti a spostarsi così come testimoniano gli esempi di Salisburgo, Bayreuth, Lucerna ma anche Spoleto e, se vogliamo, Berchidda.
Sono alquanto evidenti le importanti ricadute economiche che si avrebbero in termini di incremento del turismo e del commercio e di conseguenza nella creazione di posti di lavoro in un’ ottica sinergica. Iniziamo a lavorare per incrementare la diffusione di un adeguato spirito imprenditoriale, magari con l’istituzione di incubatori di impresa. In tutto  questo è fondamentale il ruolo della politica nella ricerca dei fondi europei previsti, nella ricerca di sponsorizzazioni private, nel coinvolgimento di enti quali camera di commercio e altri enti locali.

Partiamo quindi da un rilancio di gran respiro che dia veramente a Cagliari il riconoscimento di città della cultura

Foto di Francesca Corona

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