Comunicato stampa su tagli classi e organici

16 Maggio 2009

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Peppino Loddo*

Nell’inutile incontro odierno sugli organici della scuola sarda, avuto con la Direzione Scolastica Regionale, abbiamo appreso di come, in Sardegna, l’Amministrazione Scolastica sia più realista del re. Mentre si approssima a gestire le operazioni relative agli organici delle Scuole Secondarie di II° Grado e della Scuola dell’Infanzi a, comunica ai sindacati che quelle per la  Scuola Primaria (Scuole Elementari) si sono concluse. I risultati? A fronte dei 6.065 posti riconosciuti dal Ministero alle Scuole Elementari della Sardegna, l’Ufficio Scolastico Regionale, con l’operato dei 4 Uffici Provinciali (ex Provveditorati), ha utilizzato soltanto 5960 posti. Dunque “aggiunge” al taglio di 374 posti già operato dal Ministero un taglio proprio di altre 105 unità di personale. L’operazione sulle elementari, già disastrosa per gli effetti prodotti dalla colossale riduzione del tempo scuola (dalle ordinarie 30 ore a 27/24 settimanali), dall’introduzione del maestro unico, dalla eliminazione delle compresenze, viene ulteriormente aggravata dall’accanimento della Direzione Scolastica Regionale. Con la beffa per i maestri soprannumerari, che non sarebbero dovuti essere tali, che si sono visti scippare questi posti. Particolarmente angariata la Provincia di Oristano, laddove la percentuale di tagli più consistente, circa il 15%, viene raggiunta a danno della Provincia di Nuoro. E’ chiaro che non è stata accolta la richiesta delle famiglie di maggior tempo scuola o di Tempo Pieno, sono state costruite molte pluriclassi (bambini di varie età stipati in una classe unica), si è dato luogo ad un eccesso di classi sovraffollate al massimo di legge. A nulla vale dire che tali posti saranno spalmati sugli altri gradi di scuola e non “restituiti” al Ministero. A non volerne dubitare, diciamo “ci mancherebbe!”. I danni inflitti, infatti, alle elementari sono irrecuperabili. Inoltre ci viene il fondato sospetto che questo “tesoretto” fatto sulla pelle delle elementari e messo da parte serva per recuperare situazioni ancor più insostenibili, che esploderanno di cui a poco, delle medie e delle superiori. Così, invece di pretendere dal Ministero numeri più giusti per fare fronte alle evidenti difficoltà del sistema scolastico sardo, ci “arrangiamo” da noi e stendiamo la coperta corta sul corpo scolastico sardo coprendone i piedi mentre scopriamo la testa. Denunciamo anche l’approssimazione con cui si stanno gestendo le operazioni sugli organici e la assoluta carenza di informazioni, in aperta violazione anche delle prerogative sindacali.
Denunciamo l’assordante silenzio dell’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione sulla partita degli organici, sulla distruzione di lavoro pubblico buono, a peggiorare peraltro la situazione drammatica della grande sacca di precariato scolastico in Sardegna.  La prima battaglia da fare per tutelare i diritti dei precari è quella in difesa degli organici,
sui quali pretendere l’immissione in ruolo e l’assunzione, invece di avviarsi, per non aprire una decisa vertenza con il Ministero dell’Istruzione, su dubbie operazioni demagogiche che rischiano al contrario di danneggiare diritti economici e giuridici dei supplenti e di legittimare lo Stato nel suo disimpegno dal garantire il diritto all’istruzione in tutto il Paese.

*Segretario Regionale Federazione Lavoratori della Conoscenza -CGIL della Sardegna

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