L’assalto continua e la sostenibilità appare un miraggio
2 Ottobre 2025[Mario Fiumene]
Con decreto direttoriale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica n. 36 del 3 settembre 2025, sono aggiornate le regole operative di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica del 30 dicembre 2024, recante «Meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività del mercato di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 con validità massima al 31 dicembre 2025».
Il testo integrale del decreto unitamente agli allegati, che ne costituiscono parte integrante, e’ disponibile sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica www.mase.gov.it (andate a cercare e vedrete che ci vuole un pochino per avere il testo integrale).
Andiamo a leggere il commento che si trova sul sito del Ministero:
«Il Decreto individua opere e infrastrutture prioritarie nel percorso di decarbonizzazione dell’isola.
Il Ministro Pichetto: “L’obiettivo è rafforzare la sicurezza e la sostenibilità del sistema».
Roma, 12 settembre – È stato firmato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – proposto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – che individua le opere e le infrastrutture prioritarie per il superamento del carbone in Sardegna. Si tratta di un passaggio cruciale nel percorso di decarbonizzazione dell’isola, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Il decreto prevede una serie di interventi strategici, dichiarati di pubblica utilità e di carattere urgente, per lo sviluppo di nuova capacità di produzione da fonti rinnovabili e per l’installazione di sistemi di accumulo energetico. Viene inoltre potenziato il sistema delle interconnessioni elettriche, sia con la penisola sia con la Sicilia, insieme al rafforzamento della rete di trasmissione all’interno dell’isola. Per quanto riguarda il gas, viene introdotto un collegamento virtuale che garantirà la sicurezza degli approvvigionamenti grazie all’utilizzo di terminali di rigassificazione, Unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) e reti locali, assicurando al contempo un’equità tariffaria a livello nazionale a tutela dei consumatori sardi.
«Il nostro obiettivo è rafforzare la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico della Regione, con infrastrutture integrate che ne garantiscano lo sviluppo, completando il percorso verso l’atteso superamento del carbone”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto». A seguire il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha affermato: «Il Governo conferma gli impegni assunti per accompagnare la transizione energetica dell’isola con infrastrutture adeguate e tempi certi. Un atto concreto che apre la strada alla decarbonizzazione dei settori industriali e alla reindustrializzazione del territorio, a partire dal Sulcis, dove resta prioritario il nostro impegno per affrontare le crisi in atto e trasformarle in opportunità».
Tutto questo è stato preceduto da un interessante dibattito nel corso dell’edizione 2025 di KEY – The Energy Transition Expo, tenutasi a Rimini dal 4 al 6 marzo, è stato presentato uno studio di rilevanza strategica per il futuro energetico della Sardegna: «Analisi di possibili traiettorie per la transizione energetica in Sardegna».Il lavoro, sviluppato da un team interdisciplinare di ricercatori del Politecnico di Milano, dell’Università di Cagliari e dell’Università di Padova, ha esplorato scenari realistici per trasformare profondamente il sistema energetico dell’isola entro il 2030.
L’obiettivo dichiarato è ambizioso, ma tecnicamente perseguibile: rendere il sistema elettrico sardo completamente alimentato da fonti rinnovabili, eliminando l’uso di combustibili fossili per la generazione di elettricità. Questo approccio non solo risulterebbe sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche compatibile con una crescita significativa della domanda elettrica attesa per i prossimi anni e soprattutto dovuta all’elettrificazione del carico.
Entro il 2030 si prevede un incremento del fabbisogno elettrico di circa 4 TWh. A determinare tale crescita concorrono tre dinamiche principali: l’elettrificazione dei consumi civili per il riscaldamento e il raffrescamento (+2,5 TWh), quella parziale del settore dei trasporti (+0,5 TWh) e l’impiego dell’energia elettrica in ambito industriale per i processi a bassa e media temperatura (+1 TWh).
Solo i processi industriali ad alta temperatura continueranno a necessitare l’impiego di gas naturale liquefatto (GNL), il cui utilizzo verrà comunque ridotto al minimo indispensabile.
A questo risultato al 2030 si arriva da una situazione attuale del sistema energetico sardo già molto elettrica: infatti, la Sardegna non possiede una rete di distribuzione del gas metano. Per questo, l’elettrificazione è storicamente più imponente qui, dove addirittura circa il 45% dell’energia richiesta dal settore civile e dalle attività produttive è elettrica (escludendo quindi i soli trasporti).
Motore dello studio è un modello di ottimizzazione per minimizzare il costo energetico totale della Regione all’anno obiettivo, considerando un profilo orario di domanda e offerta.
Si deve soddisfare tutta la domanda di servizi energetici – inclusi quelli del settore civile, dei settori produttivi e dei trasporti – al minor costo. Vi sono vincoli al contorno, dati dalla necessaria riduzione delle emissioni climalteranti (-55% a livello italiano al 2030) e da alcuni altri “punti fermi” frutto di elaborazione di informazioni esistenti e di alcune scelte scenaristiche.
Per il resto, il modello decide quanto investire in tecnologie di generazione e trasformazione dell’energia ai fini di soddisfare la domanda. È utile sottolineare che il modello considera anche il resto del sistema energetico nazionale, così da poter, ad esempio, valutare la convenienza economica di importare o esportare energia elettrica. Lo studio non prevedeva, invece, lo sviluppo di analisi di rete elettrica tramite power flow o simulazioni dinamiche.
Sono state fatte alcune ipotesi in base a come si evolverà il parco eolico regionale:
ipotesi di base è 100% FER elettriche; si prevede in esso la chiusura dei grandi impianti termoelettrici ad oggi presenti in Sardegna; ipotesi che prevede il mantenimento della centrale Sarlux, che utilizza sottoprodotti di raffineria per produrre elettricità; si prevede un funzionamento vincolato di tipo baseload per questa centrale (circa 7500 ore equivalenti), simile a quello odierno e motivato da vincoli di essenzialità e sicurezza della rete; ipotesi che prevede la presenza di Sarlux e la conversione a gas dell’impianto di Fiume Santo, attualmente a carbone; il funzionamento di Fiume Santo dipende nello scenario da logiche di mercato e di convenienza economica, non sarebbe quindi in alcun modo vincolato; ipotesi 100% FER elettriche in cui vi è la ripresa del polo industriale dell’alluminio, i cui consumi vengono soddisfatti da impianti dedicati e si verifica la compatibilità della configurazione con i limiti alle emissioni.
A tutto questo si aggiunge che le varie ipotesi prendono in considerazione il tasso di metanizzazione possibile per la Sardegna: studi precedenti hanno analizzato come in Sardegna vi siano 38 bacini per la realizzazione di reti di distribuzione gas che presentano diversi stadi di autorizzazione, finanziamento e realizzazione. Al crescere della “metanizzazione” della configurazione, più bacini di utenza vengono considerati raggiungibili dal metano per usi civili.
In sostanza o meglio dire in soldoni si vuole imporre il metano, che è gas naturale, per sostituire la vecchia fonte fossile carbone. Resta in piedi il cavo di collegamento con Sicilia e Penisola, nulla di chiaro su dove si possono, e con che costi, installare il fotovoltaico e l’eolico. L’assalto e lo sconquasso continuano e la sostenibilità appare un miraggio. Non resta che continuare a parlarne e informare.