Ma si può costruire a cento metri dal mare?

16 Settembre 2025

[Stefano Deliperi]

Sembra incredibile eppure c’è chi prova a costruire a un centinaio di metri dalla battigia marina. In Sardegna, sul litorale di Porto Pino – Spiaggia dei Francesi, in Comune di S. Anna Arresi (CI).

Quattromila metri cubi di volumetrie a destinazione turistica, secondo segnalazioni da parte di cittadini. Il progetto immobiliare è stato già presentato al Comune di S. Anna Arresi, come ha recentemente confermato il sindaco Paolo Dessì.

Ma è un progetto ben poco pubblicizzato, che procede a fari spenti.

In proposito, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inibitori, coinvolgendo i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione autonoma della Sardegna, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, il Comune di S. Anna Arresi, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.

E le prime risposte confermano la poca voglia di scoprire le carte.

Infatti, il Servizio regionale Tutela del Paesaggio della Sardegna meridionale ha dichiarato (nota prot. n. 47471 dell’8 settembre 2025) che “negli archivi … non è stata rinvenuta alcuna pratica relativa” al progetto turistico-edilizio, così come il Servizio regionale Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali, che non solo ha confermato “che non risulta agli atti … alcuna richiesta o procedimento”, ma ha anche chiesto “al Comune di Sant’Anna Arresi di voler fornire informazioni in merito al suddetto progetto, al fine di verificare l’eventuale necessità di sottoporre lo stesso, preliminarmente all’acquisizione di ogni autorizzazione, alle procedure di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.)”.

E così pure il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale – STIR di Iglesias ha reso noto (prot. n. 65047 del 15 settembre 2025) che “non ha ricevuto alcuna documentazione né tantomeno ha rilasciato pareri o autorizzazioni in merito”.

Vuol dire che sarà il Comune di S. Anna Arresi a dover pubblicizzare, suo malgrado, il progetto che desidera colare migliaia di metri cubi di cemento a due passi dal mare.

L’area è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), dal piano paesaggistico regionale (P.P.R. – 1° stralcio costiero) e interessa la zona speciale di conservazione (ZSC) “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino” (ITB040025), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora.

E’ bene evidenziare che l’attuale strumento urbanistico di S. Anna Arresi è il vecchio P.R.G. del 1976, ampiamente superato, mentre le previsioni del vigente P.P.R. si applicano immediatamente e con effetto vincolante nelle aree tutelate con vincoli ambientali, inibendo eventuali previsioni urbanistiche di tenore diverso, ai sensi degli artt. 143, comma 9°, e 145, comma 3°, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., come riconosce la giurisprudenza amministrativa costante (vds. per tutti Cons. Stato, Sez. IV, 8 luglio 2025, n. 5926).

Il GrIG ha chiesto, quindi, l’inibizione di qualsiasi trasformazione edilizia del territorio.

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

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