Per la liberazione di Ibtissame Lachgar
8 Dicembre 2025
[red]
L’Associazione Radicale Certi Diritti e l’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale convocano per mercoledì 10 dicembre, alle ore 18:30 in Piazza Yenne, a Cagliari, un flash mob urgente per chiedere la liberazione immediata di Ibtissame “Betty” Lachgar.
Ibtissame Lachgar, psicologa clinica, psicoterapeuta specializzata in criminologia e storica attivista per i diritti umani in Marocco, detenuta per aver indossato una maglietta con la scritta femminista “Allah è lesbica” e per aver denunciato l’oppressione esercitata in nome della religione.
Betty è accusata ai sensi dell’articolo 267.5 del codice penale marocchino, che punisce la “blasfemia”, e rischia fino a cinque anni di carcere per un semplice post. La frase sulla maglietta è un gioco di parole noto negli ambienti femministi internazionali, usato per smascherare il controllo patriarcale sulle identità e sui corpi.
Betty è vittima della legge sulla blasfemia, vittima dell’odio organizzato, vittima della scelta politica dello Stato di arrestare chi parla e proteggere chi minaccia. Dopo aver pubblicato la foto, Betty ha ricevuto migliaia di minacce di stupro, di morte, di linciaggio e lapidazione. E invece di proteggerla, lo Stato marocchino ha deciso di imprigionarla.
Oggi è detenuta in condizioni disumane: dorme per terra, non ha un materasso, non ha un cuscino, non ha una coperta e le viene negata qualsiasi dignità minima. Per questo il flash mob includerà un gesto simbolico: le realtà promotrici invitano tutte e tutti a portare un cuscino o una coperta, per mostrare pubblicamente ciò che a Betty viene negato e per denunciare che nessuna persona – colpevole o innocente – può essere trattata così, tanto meno una donna perseguitata per le proprie idee.
Questo arresto viola gli obblighi internazionali del Marocco, a partire dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, che garantisce il diritto alla libertà di espressione e vieta la discriminazione.
Le leggi sulla blasfemia, invece di proteggere la religione, trasformano la fede in un’arma politica per reprimere dissenso, identità e minoranze. E colpiscono soprattutto donne e persone LGBT+, che in Marocco subiscono già violenza e stigmatizzazione.
Il flash mob di Cagliari si unisce alle mobilitazioni in Italia e in Europa, sarà in concomitanza con Milano, dove si svolgerà alla stessa ora. Si chiede il rilascio immediato e incondizionato di Betty Lachgar; il miglioramento immediato delle condizioni di detenzione; la protezione da minacce, molestie e violenze e l’abolizione delle leggi sulla blasfemia.
Le realtà promotrici chiedono che il Comune di Cagliari esprima una posizione ufficiale e si unisca alla richiesta internazionale per la liberazione di Betty; che il Consiglio regionale della Sardegna faccia lo stesso, assumendo una postura netta a difesa dei diritti umani e contro l’uso politico delle leggi sulla blasfemia; che tutti i Comuni della Sardegna, nessuno escluso, lancino un segnale pubblico, una presa di posizione chiara, un ordine del giorno o una dichiarazione istituzionale che contribuisca ad alzare la pressione internazionale.
In un momento in cui una donna viene imprigionata per una maglietta, il silenzio delle istituzioni democratiche non è un’opzione.







