Perché Emiliano Fenu dovrebbe fare il sindaco di Nuoro

31 Maggio 2025

[Roberto Loddo]

Penso che ci siano tre validi motivi per cui Emiliano Fenu dovrebbe fare il sindaco di Nuoro.

Il primo. Evitare con tutte le energie possibili che Giuseppe Luigi Cucca, ex parlamentare, ex segretario del Pd apra le porte anche a Nuoro a quella pericolosa deriva antisociale, autoritaria e razzista dell’estrema destra oggi al governo. Il Campo Largo a Nuoro deve diventare un Comitato di Liberazione da cui ricostruire una comunità attraverso un nuovo municipalismo con cui agire l’autogoverno. Importano davvero poco i vari posizionamenti delle precedenti giunte comunali, delle opposizioni e delle maggioranze. Non ho interesse nel conoscere le storie personali e dei gruppi che negli anni si sono spostati come bardunfule da un lato all’altro della politica comunale nuorese. L’unica cosa che interessa davvero ai cittadini nuoresi, oggi, è la pratica dell’unità per l’emancipazione e per la dignità.

Il secondo. Nuoro è un simbolo. Non lo è solo perché è la città della presidente della Regione, è città simbolo perché rappresenta tutte le comunità della Sardegna delle disuguaglianze, dello smantellamento progressivo della sanità pubblica, del familismo clientelare, dalla devastazione dell’ambiente, dello spopolamento, dell’assenza dei trasporti, della crisi dei sistemi dell’istruzione e della conoscenza e dei sistemi di protezione sociale. In questo senso, Nuoro è la capitale della Sardegna, una capitale al contrario, la capitale degli esclusi. La nostra capitale quindi, la capitale di chi vuole alzare la testa rispetto al disastro sociale della Sardegna ad una sola dimensione, calpestata nelle sue prerogative statutarie e abbandonata.

Il terzo. Il voto per il sindaco di Nuoro è connesso con il voto ai Referendum. È importante che Nuoro dia un segnale di partecipazione e di rispetto della Costituzione calpestata ogni giorno dal governo e dai media che vogliono a tutti i costi far naufragare il quorum. Dare uno stop alla crescente precarizzazione del lavoro e accelerare i processi di cittadinanza significa restituire dignità ai diritti costituzionali delle persone. Andare a votare cinque sì significa far prevalere le ragioni dell’umano contro le ragioni del neoliberismo e della xenofobia.

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