Il nuovo anno scolastico

1 Settembre 2010

red

Red

Il nuovo anno scolastico incomincia all’insegna di nuovi tagli: viene ridotto il numero degli insegnanti, del personale di segreteria, di quello ausilario. Vengono ridotte le classi mentre aumenta il numero di alunni per classe. Si elimina il sostegno per gli alunni portatori di handicap; insomma si fa una vera e propria macelleria. Occorre risparmiare, questa è la consegna del governo; tutto ciò mentre aumentano le spese militari e gli interventi per la realizzazione delle opere pubbliche diventano occasione per alimentare le attività malavitose delle cricche. Le stesse scuole private tendono a sostituire quelle pubbliche: i finanziamenti per il privato sono sempre disponibili.
La Provincia di Cagliari chiede un’inversione di tendenza: vuole che vengano modificati i criteri di spesa a favore della scuola pubblica.
Pubblichiamo la delibera che è stata assunta recentemente dal Consiglio Provinciale.

Delibera Consiglio Provinciale Cagliari

1 Commento a “Il nuovo anno scolastico”

  1. Andrea Dettori scrive:

    Le immissioni in ruolo per il 2010/211, assegnate alla Sardegna dal Ministero dell’Istruzione, sono pari a 421 ( 291 docenti e 130 ATA), il 31,8% dei posti vacanti (914), 1700 i tagli al personale. Vergognoso per la scuola sarda che è se non la prima, sicuramente fra le prime “industrie” in Sardegna a perdere posti di lavoro.Lavoratori quelli della scuola, che lo Stato ha formato, specializzato, usato e per fare cassa , licenzia. Lavoratori che non hanno la possibilità di essere riconvertiti (questo non si dice mai) ma che sono necessari per il funzionamento delle scuole italiane e sarde. E’ certo infatti che se domani i precari della scuola non andassero a lavorare, le scuole non aprirebbero. Che dire degli studenti a cui formalmente lo Stato garantisce il diritto allo studio ma di fatto lo nega formando prime classi con 30 alunni e oltre (al cui interno sono magari presenti gradopresenti uno o più alunni diversamente abili)? E’ certo, infatti, che gli alunni con maggiori carenze non saranno in grado “seguire” l’insegnante, non potranno usufruire delle necessarie spiegazioni e di fatto raggiungere il proprio successo formativo (è impensabile poter condurre una attività didattica seria in presenza di 30 alunni per di più in prima, ossia nel momento in cui la scuola dovrebbe accogliere “il potenziale” e condurlo “in atto”). Loro a cui la scuola dovrebbe dedicare maggior tempo e impegno didattico, vengono dalla scuola “respinti”. Vergognoso

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