Specchi

8 Maggio 2009

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Esportazioni
M. L.

La democrazia si esporta ancora, anche in epoca Obama. Cento, forse centocinquanta le vittime civili di un attacco aereo messo in atto dai caccia americani nell’Afghanistan occidentale. A differenza di altre volte, gli americani si sono assunti subito le responsabilità e il segretario di Stato Clinton si impegna ad aprire un’inchiesta. Il compagno Vauro mostra come, in questa circostanza, venga evocata l’immagine di Bush.

Una Giunta sempre più dipendente
M. L.

Nei giorni scorsi abbiamo definito inconsistente il ruolo del Governatore Cappellacci. Dobbiamo rettificare questo giudizio perché nei suoi comportamenti c’è qualcosa che va al di là dell’evanescenza o dell’inconcludenza. C’è irresponsabilità per il modo in cui affronta i problemi drammatici che sta vivendo la Sardegna. In questi mesi ha confermato la sua totale dipendenza nei confronti del Premier; questo atteggiamento sembra una ricompensa per l’investimento fatto da Berlusconi nella campagna elettorale. Non riesce a contrastare alcunché delle scelte che gli vengono imposte dal governo, si sposta ripetutamente da Cagliari a Roma e da Roma a Cagliari nel tentativo inutile di mitigare l’arroganza di un Presidente del Consiglio che è sicuro di padroneggiare a piacimento il rapporto con i rappresentanti delle istituzioni regionali. Ogni volta che rientra nell’isola mostra i segni di una nuova sconfitta, il guaio è che i prezzi di questa subalternità sono tutti sulle spalle dei cittadini sardi. La vicenda dell’industria chimica è emblematica. Si conclude nel peggiore dei modi: la decisione della Vinyls di scegliere la strada del fallimento non offre alcuna possibilità alle migliaia di lavoratori impegnati nel settore. Eppure, nel corso della campagna elettorale, l’impegno assunto da Cappellacci è stato più che rassicurante, con ripetute dichiarazioni che garantivano la continuità delle attività produttive. Ma se il Presidente della Regione mostra la sua inettitudine, non è certo più responsabile il comportamento del Governo. Non intervenendo nei confronti dell’Eni perché venissero rispettati gli accordi sui costi dell’energia, ha obbligato Sartor e la Vinyls al blocco delle attività produttive e al licenziamento dei lavoratori (questa è la versione ufficiale fornita da Sartor ma non smentita dal governo). La chiusura dell’Euroallumina e delle fabbriche ad essa collegate è un altro esempio delle incapacità di mediazione del nostro Governatore. Se a tutto ciò aggiungiamo le conseguenze dell’interruzione delle opere pubbliche in seguito al trasferimento del G8 e i rischi del ridimensionamento dei collegamenti via mare dall’isola al continente si completa un quadro davvero preoccupante. Nel corso delle prossime settimane avremo modo di verificare il ruolo delle altre formazioni che hanno dato vita alla coalizione di centrodestra e se l’inettitudine di questa Giunta sia tutta da attribuire a Cappellacci.

Veronica, una punizione a foglia morta
M. M.

La eseguiva in maniera magistrale un grande calciatore del passato, Mariolino Corso, e riempiva le cronache sportive, esaltando quelle televisive di Nicolò Carosio.
Ma il fatto che il divorzio promesso da Veronica Lario sia così a lungo sulle colonne dei giornali e sugli schermi televisivi italiani desta perplessità e preoccupazione. Non che l’attenzione sia incomprensibile: una possibile crepa sull’inossidabile corazza del nuovo duce d’Italia può fare sensazione. Non sarei però certo che sia una crepa impossibile da rimarginare, che porterà danno all’immagine elettorale di Silvio Berlusconi. Che sia utile ‘lavorare’ su tale aspetto e soprattutto, per la natura complessiva della vicenda, che sia opportuno. Almeno dalle nostre parti, a sinistra.
Probabilmente il leader ne uscirà persino rafforzato. Veronica Lario è simbolicamente una nemica della maggioranza degli italiani, e Silvio Berlusconi immagine fortemente identitaria per quella cultura prevalente di maschio italiano che ama le case chiuse, un po’ puttaniere ma capace di essere così galante con la moglie. Per quelle donne che sognano un matrimonio fortunato e, assieme, un ricco e potente amante, come ha suggerito per anni con grande capacità (non solo) la saga televisiva dei Forrester.
Il successo dell’impero mediatico berlusconiano, delle trasmissioni che rompono il monopolio Rai, bacchettone e benpensante con teorie di donne vistose e discinte e la liberazione mediocre del turpiloquio, e dei peggiori umori intestinali, non può essere incrinato da una donna che comunque, se certamente umiliata, non sarà senza gli alimenti. Vorrei poter dire, con l’ottimismo di una volta ma anche con quel po’ di fondamento che aveva, che non è un problema che interessa ai proletari. Forse non è più esattamente così.
In ogni caso, mentre ci interessiamo così tanto a questa vicenda, le fabbriche chiudono e Silvio Berlusconi, seguendo la Lega Nord, si prepara a proclamare nuove leggi razziste, promettendo violenza a grandi e piccoli emigrati. Veronica Lario, che ha voluto dare un’educazione antroposofica (steineriana) ai propri figli, su questo non ha avuto nulla da dire.

1 Commento a “Specchi”

  1. Antonia Piredda scrive:

    piccolo passaggio: cosa importa se gli americani si sono assunti subito le responsabilità? cambia qualcosa? forse riequilibrano le sorti del mondo con un pentimento tardivo? è una richiesta di assoluzione?
    e dire che non sono neanche in “punto di morte”…
    la Lario: ennesima macchietta, stavolta al femminile, per distogliere sguardi e coscienza, da tutto quello che preparano, fanno, preventivano per il nostro prossimo futuro. ma si sa, gli italiani sono un popolo di santi, navigatori, poeti, musici!
    se solo fossero “percettivi”, sarebbe un passo in avanti! grazie ad entrambi, il mio è solo una piccola declinazione dei vostri articoli. api.

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