Il mattone piace tanto al consigliere

31 Dicembre 2011

Stefano Deliperi

Che cosa può farci il nostro povero consigliere regionale sardo?   A lui il “mattone illegittimo” piace, piace tanto.   Alla gallurese, condito con cemento e pietre a vista, innaffiato con malta fresca è, ad esempio, delizioso. Non ne può fare a meno. Non tutti sono così, c’è una minoranza che lui guarda con sorpresa, stranìto.   Questi suoi “colleghi” vorrebbero metter tutti a dieta, ma – per fortuna – non sono tanti. Lui, il consigliere regionale, di solito è nelle formazioni del centro-destra isolano, ma è presente, spesso con mille distinguo e precisazioni, anche nel centro-sinistra. Qualche volta gli ingredienti non sono di qualità eccelsa e subisce dei “mal di pancia” più o meno terribili, ma poi tutto si sistema, beve il digestivo d’una presidenza commissionale o d’altro incarico consiliare e và giù tutto. Alla fine digerisce anche cose come questa: “Gli interventi di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti ed in deroga alle vigenti disposizioni normative regionali; possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità. È in ogni caso fatto salvo il rispetto delle disposizioni del Codice civile e i diritti dei terzi” (art. 7, comma 1°, lettera f). Pietanze per buongustai. Roba che nemmeno il più goloso dei più sregolati geometri o ingegneri può riuscire a sognare. Nel “piatto” ci sono gli interventi di adeguamento e ampliamento del patrimonio edilizio esistente, interventi di ampliamento per le costruzioni in zona agricola, interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva, interventi di demolizione e ricostruzione, interventi sul patrimonio edilizio pubblico, in buona sostanza svincolati dal rispetto delle previsioni degli strumenti urbanistici comunali, dei regolamenti edilizi e delle normative regionali vigenti, fra le quali – senza malizia interpretativa – è facile ritenere vi siano anche le disposizioni di attuazione del piano paesaggistico regionale, dirette e indirette (attraverso le previsioni dei P.U.C.). Nella recente legge regionale di modifica e integrazione del c.d. piano per l’edilizia (legge regionale Sardegna n. 21/2011), come in un bel menù del mattone illegittimo, c’è questo e altro. Ci sono anche le possibili realizzazioni delle strutture permanenti (bungalow, case-mobili, ecc.) nei campeggi senza autorizzazioni urbanistico-edilizie e paesaggistiche (art. 20). Tutte previsioni in palese contrasto con le disposizioni del testo unico dell’edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.) e del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) munite di sanzioni penali, materia di esclusiva competenza statale. Ma ci sono anche le succulente proposte di modifica del piano paesaggistico regionale da parte della Giunta (art. 23, comma 6°) per individuarvi le aree dove ubicare i poli golfistici (campi da golf + interventi turistico-edilizi connessi) senza rispettare i principi fondamentali della partecipazione di Enti locali, associazioni ecologiste, parti sociali alle procedure di pianificazione (artt. 144 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e, soprattutto, in violazione degli obblighi di copianificazione Stato – Regione riguardo l’individuazione dei “beni paesaggistici” (aree tutelate con il vincolo paesaggistico, ecc., artt. 135 e 143 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Quanto stuzzica l’appetito del nostro consigliere regionale è, però, altamente indigesto per chiunque abbia un minimo di rispetto per il proprio ambiente e per la legalità. Sul piano giuridico, con la legge regionale n. 21/2011 sono state violate la riserva di legge statale in materia penale (art. 117, comma 2°, lettera l, cost.), le competenze statali primarie in materia di tutela ambientale e pianificazione del paesaggio (art. 117, comma 1°, lettera s, cost.) e le competenze statali in tema di coordinamento in materia di beni culturali (art. 118, comma 3°, cost.). Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia hanno, quindi, inoltrato una specifica segnalazione (27 dicembre 2011) ampiamente argomentata al Ministro per i rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale Piero Gnudi e al relativo dirigente dell’Ufficio attività giuridiche e politiche regionali Saverio Lo Russo alcune evidenti illegittimità costituzionali della legge, informando anche il Ministro per i beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi. Hanno chiesto che sia proposto ricorso alla Corte costituzionale (art. 127 cost.) avverso la legge regionale Sardegna n. 21/2011 per lesione delle competenze legislative statali costituzionalmente garantite. Si ricorda che recentemente – sempre su segnalazione ecologista – il Consiglio dei Ministri ha deciso, nella seduta del 21 novembre 2011, di impugnare la legge regionale sarda di sostegno al golf n. 19/2011 davanti alla Corte costituzionale per palesi lesioni delle competenze statali in materia di pianificazione paesaggistica e di tutela ambientale.

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