Avete voluto la bicicletta? Pedalate

1 Aprile 2009

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Redazione

L’argomento della sconfitta della sinistra, o meglio ancora della vittoria della destra nelle zone operaie, è uno dei più forti, e dei più delicati elementi di discussione. Molte le analisi che si sono esercitate in questo senso, e non senza ragione. Come senza ombra di dubbio la sinistra sembra aver perso, diventando autoreferenziale, il contatto con i lavoratori. Ma nella generale autoflagellazione dei progressisti e, con particolare sensibilità, di quelli ‘più a sinistra’, forse ci stiamo dimenticando di dire qualcosa alla ‘classe operaia’ e ai ceti subalterni, ed ora ci sembra che il tracollo sociale delle fabbriche dal Sulcis al Margine alla Nurra di Porto Torres rende questa ‘dimenticanza’ non più sostenibile. Vi siete fatti incantare da Marco Carta e dalla telefonata all’amico Putin? Vi è sembrata una via più efficace quella di appoggiare Berlusconi, Scajola e il contabile Cappellacci che intanto potevano garantire qualche veloce approvazione della cassa integrazione? Avete votato centro-destra, come vi hanno detto di fare (testimonianza di un’operaia sulcitana nell’ultima puntata di ‘Annozero’)? Avete pensato che l’edilizia debba riprendersi anche senza la difesa del paesaggio, che sarebbero arrivati i cantieri della Sassari-Olbia; soprattutto, avete pensato che tali speranze sarebbero state portate avanti senza generare la distruzione della scuola pubblica per i vostri figli, e che le nostre opere pubbliche non sarebbero state risucchiate dall’impegno finanziario per il Ponte sullo Stretto di Messina – citato nel programma elettorale di Cappellacci – e non avrebbero partorito l’incubo nucleare. È vero, la storia della sinistra che ha perso il contatto con i lavoratori può essere usata come giustificazione del vostro disorientamento. Ma sino a quando varrà come alibi? In realtà non avete attenuanti per aver votato Berlusconi/Cappellacci, a meno che non vi si voglia sempre considerare poveri operai che non sono in grado di decidere, che sono costretti dalle loro difficoltà a piegarsi davanti alla prepotenza dei più forti. Cari operai, lavoratori, disoccupati, avete fatto una grande cavolata a votare per Lor Signori. Con la vostra scelta legittimate una reazione stizzita del tipo: Avete voluto la bicicletta di Cappellacci? E allora pedalate.

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