Tra vacanzieri e lavoratori in lotta

1 Settembre 2012
Graziano Pintori
Una notte, oppresso dalla calura dell’anticiclone Nerone, leggevo la notizia che a 3,9 miliardi di anni luce una stella è scomparsa: inghiottita da un buco nero. La stella è stata ridotta a brandelli e risucchiata dalla forza di gravità. E’ finita nel ventre dove regna il buio assoluto, il nulla. Il fatto è accaduto nella costellazione del dragone nei giorni in cui tutti i terrestri avevano il naso all’insù per osservare, nella notte di san Lorenzo, lo sciame delle Perseidi, percepito come una pioggia di desideri. Vacui desideri estranei alla vita che pulsa nell’universo siderale e al suo fascino misterioso. Quindi, un fascino ben diverso dalle cose terrene dell’uomo. Per esempio, i nomi, seppure intriganti: Scipione, Caronte, Minosse, Ulisse, Nerone, Caligola, Lucifero sono appellativi utilizzati dai meteorologi per identificare le varie ondate di caldo anomalo tipico dell’estate, quasi a voler attribuire la straordinarietà climatica all’uomo della storia e della mitologia e non alla volontà distruttiva ed egoista dell’uomo contemporaneo. Quando questi personaggi rientreranno nei luoghi che la storia e la fantasia ha loro assegnato, noi, con l’agognata frescura settembrina, ci avvieremo verso l’autunno caldo: definito tale non per ragioni climatiche, ma per le rivendicazioni politiche, sociali e sindacali attese per questa stagione.
Ciò nonostante certe aspettative, ormai, sono solo annunciate e come tali restano: vuoi, per il clima politico sempre più omogeneo al potere economico – finanziario, vuoi per la frantumazione delle lotte e del movimento sindacale. Eppure, l’estate, impietosamente lunga, calda, afosa, secca, ci ha sommerso di notizie e fatti, che nel loro insieme costituirebbero motivi validi e opportuni per una vera stagione di conflitti. Invece di quell’insieme non ci resta che un grande rompicapo di pensieri che ci turbano, preoccupano, impauriscono; posto che altre, anche se poche, notizie sono state piacevoli. Infatti, per esempio, abbiamo appreso con angoscia delle mutazioni genetiche sulle farfalle di Fukushima, però, allo stesso tempo, abbiamo ascoltato le note emozionanti e armoniose emesse dalla tromba di Fresu. Siamo rimasti sbigottiti dalle teorie surreali, sconcertanti e violente di un neurologo sassarese per combattere l’alzheimer, poi siamo stati affascinati da Margherita Hack, che afferma, con disarmante naturalezza e semplicità, che Dio è un’idea infantile, come Babbo Natale. Si riportano notizie a tutta pagina di arrivi e partenze di plutocrati russi e arabi, per partecipare, con i loro codazzi, alla festa dei cinquanta anni della Costa Smeralda al costo di 1200,00 euro a presenza, cena e bevande escluse; mentre, a poco più di100 km, i lavoratori della Vinlys con sdraio e ombrelloni presidiano il petrolchimico, in difesa del lavoro che vale meno di 1200,00 euro mensili.
Apprendiamo che l’isola è invasa da cielo e da terra da orde di vacanzieri low cost, consumatori di sole, spiagge bollenti, di tette esplosive e culi all’insù: testimonials del divertimentificio sardo e del mare pulito; la giunta Cappellacci, in contemporanea, prescrive le nuove ricette sul PPR, ossia come saccheggiare ciò che resta delle nostre coste. Sotto il solleone si dice che l’Italia è prima in Europa per evasione fiscale e per trafugamento di capitali, da cui la dichiarazione, da parte dell’immarcescibile commissario Monti, che l’Italia è in guerra contro questo fenomeno: un termine che contraddice la libera scelta di essere truffatori, mafiosi, tangentisti, sfruttatori. Nel frattempo nell’Ilva di Taranto si lotta per coniugare il rapporto paradossale lavoro-disoccupazione-morte; mentre in Sud Africa la morte non conosce paradossi: trentaquattro minatori in sciopero sono stati assassinati dalla polizia. Napolitano continua a raccomandare al suo commissario governativo di pensare ai giovani, mentre sei italiani su dieci sono costretti a risparmiare la spesa sul cibo. Le notizie continuano con la questione energetica sarda, che riprende posto fra le notizie quotidiane assieme ai minatori del Sulcis, che ritornano a 400 metri di profondità a Nuraxi Figus, imprigionandosi volontariamente.
Queste notizie, che nulla possiedono del fascino che emana l’universo, sono solo una piccola parte delle tante informazioni che ci hanno distratto dalla calura estiva. Ogni singola informazione contribuisce alla gigantografia della realtà in cui siamo immersi. Dove lo spread, la revisione dei conti erariali, la cura Fornero, il piano di sviluppo Passera, il debito pubblico, l’asta dei bot, i mercati e le borse, la Merkel, Monti e la spending review sono subiti, intimati e percepiti inevitabili come i 40° della calura estiva, come l’infinita discussione sulla legge elettorale e quella sul PPR, come gli incendi estivi e quel confronto senza fine su lavoro e sviluppo. Insomma una tiritera ipnotica che ci fa “nuotare” in una campagna elettorale lunga e sommessa, almeno per ora, sempre tesa a organizzare alleanze politiche, anomale come il clima estivo, per garantire percentuali elettorali favorevoli ai soliti deretani da posare sulle solite poltrone. L’atteggiamento di molti sardi, non di tutti per fortuna, ricorda le pecore di Montale “…e il loro meriggiare pallido e assorto” che osservano, beate, lo sventolio dei quattro mori in cima al Pevero Golf Club, all’Hotel Pitrizza, all’Hotel Cala di Volpe con a lato la bandiera del Qatar, come a dire che tutti gli isolani sono lì: un milione e seicentomila sardi concentrati in quelle oasi di vergognoso benessere e spudorata ricchezza. Ischidamonos!

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