La Sardegna ha ragioni peculiari per dire No al referendum costituzionale

1 Luglio 2016
2011-10-17_no-postcard
Red

Cagliari Città Capitale ha assunto da tempo una posizione contraria al progetto di riforma costituzionale deliberato dal Parlamento italiano, che verrà sottoposto al giudizio dei cittadini il prossimo autunno.

Il progetto costituzionale del Governo, e ancora prima il pareggio di bilancio in Costituzione, rappresentano infatti la legalizzazione formale del sistema centralistico, che sostituisce il parlamentarismo e il governo democratico con l’oligarchia degli uomini soli al comando, che senza legittimazione democratica determinano l’azione di governo.

Questa struttura politica e istituzionale, che una vittoria del SÌ prefigura, confligge con una corretta dialettica ed esercizio dei poteri di uno Stato di diritto e risulterebbe mortale per tutti i popoli che, con tratti e peculiarità storico-linguistiche-culturali significative, volessero anche solo accentuare i propri poteri di autogoverno, all’interno di un sistema statuale nazionale unitario. Alle Regioni che si ponessero l’obiettivo di un quadro istituzionale autonomo e/o federato sarebbe inibita anche solo la possibilità di avanzare tale prospettiva.

Le ragioni del nostro No riguardano dunque i temi costitutivi legati alla difesa, all’ampliamento e alla nuova qualità della specialità sarda, in vista di una fase negoziale di transizione tra Regionesarda e Governo italiano, con un nuovo Statuto di Sovranità e la possibilità di esercitare il diritto all’Autodeterminazione.

Per queste ragioni ci impegniamo fattivamente e invitiamo tutti i sinceri democratici, i regionalisti, gli autonomisti e gli indipendentisti, a battersi per l’affermazione del NO al referendum, perché è un tema che riguarda tutti i sardi di oggi e di domani, riguarda il futuro e il come e con chi la Sardegna deciderà la propria storia ed il proprio modello di sviluppo.

Accogliamo con favore le iniziative di Unidos e dei Rossomori, chiediamo che si ritrovino in un unico comitato, e crediamo che tutti i comitati per il No già esistenti possano assumere le ragioni di salvaguardia del diritto all’autodeterminazione del popolo sardo quale ragione peculiare del No al referendum costituzionale in Sardegna. Questo vale, altresì, per tutte le formazioni politiche, compreso il Movimento Cinquestelle.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI