Dalla parte di Cinzia Pinna

25 Settembre 2025

[Roberto Loddo]

Un femminicidio è un femminicidio. Un femminicida è un femminicida. L’elicottero, il vino, i soldi e il circoletto delle buone conoscenze non cambiano la realtà delle cose.

L’irresponsabilità di certa stampa e di certi commentatori uomini sui social nemmeno. La narrazione di una “anima libera e ribelle che ha fatto scelte sbagliate” da persone prese a caso all’interno di bar del centro di Castelsardo nasconde un’altra violenza che calpesta la dignità della vittima.

Cinzia Pinna non è morta a causa delle amicizie sbagliate o della troppa polvere bianca che aveva a casa il re del vermentino. Cinzia Pinna è morta perché è stata ammazzata e il suo corpo è stato nascosto per due settimane sulle sterpaglie di una tenuta vinicola. Una morte indotta dalla violenza di genere e dalla cultura eterocispatriarcale di cui anche il sistema dei media è contaminato.

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