Pazza Idea. Esercizi di Libertà

21 Novembre 2025

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Il festival Letterario e di culture digitali Pazza idea è arrivato alla sua quattordicesima edizione, dedicata a una tema speciale e ambizioso: “Esercizi di libertà”.

Il cartellone 2025 è articolato su quattro giornate dense di appuntamenti, il cui filo conduttore è la ricerca e la pratica del bene più prezioso, declinato come di consueto nella contemporaneità. Libertà, dunque, come un proposito concreto, ma anche uno sguardo il più possibile ampio sui temi dell’attualità e della cultura nel segno di quelli che sono i nostri valori fondativi: ascolto, armonia, impegno civile, sguardo globale, politica estera, pace, istruzione e cultura, formazione dell’individuo a tutto tondo, bellezza e condivisione.

La location è quella, prestigiosa e centralissima, del teatro Carmen Melis: un luogo bellissimo di cultura restituito dalla Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari alla città dopo diversi anni di chiusura, e riscoperto durante l’edizione 2024 del nostro Festival. La sala grande con palco, l’elegante foyer e le altre aree del teatro ospiteranno dal 27 al 30 novembre una quattro giorni di cultura con circa 40 eventi in cartellone, fra incontri con autrici e autori, presentazioni e reading, musica e performance, panel, mostre d’arte, proiezioni, dialoghi e monologhi, workshop e lectio magistralis. Tutto con ingresso libero e gratuito, come da tradizione consolidata.

Libertà come diritto, come guida e valore supremo, come partecipazione e anche come osservazione vigile, come bene troppo spesso negato, come possibilità per tutte e tutti, ma anche come decisione consapevole e spazio d’azione per le generazioni più giovani. Immaginare gli “esercizi”, e praticarli, è un atto utile anche in un tempo in cui i diritti fondamentali non possono più essere dati per scontati.

Via libera, dunque, ai temi di più urgente attualità, i libri e gli incontri con, tra gli altri: Guadalupe Nettel, Giuseppe Antonelli, Corrado Formigli, Maria Grazia Calandrone, Diego Bianchi, Cristiana Collu, Donata Columbro, Pietro Del Soldà, Simonetta Fiori, Maria Novella De Luca, Mario Desiati, Annalisa Camilli, Jennifer Guerra, Paolo Di Paolo, Gianna Fratta, Vera Gheno, Pietro Masturzo, Melania Mazzucco, Christian Raimo, Simonetta Sciandivasci, Stefano Vicari, Fabrizio Acanfora, per citarne alcuni.
Con i nostri “Esercizi” scandagliamo le infinite possibilità della libertà, scopriamo nuovi modi per esercitarla, illuminiamo le zone d’ombra che possono minacciarla, cerchiamo di comprenderne fino in fondo l’indispensabile bellezza.

Spazio alla grandissima letteratura non soltanto con le scrittrici e gli scrittori di questa edizione ma anche con gli omaggi ad alcuni autori fondativi di una idea di letteratura fuori dai canoni, eversiva del conformismo e innovativa nei linguaggi: uno spettacolo dedicato a Pier Vittorio Tondelli con l’attore Felice Montervino, l’omaggio allo scrittore “sardo, italiano, europeo”  Sergio Atzeni, l’incontro su Lawrence Ferlinghetti e la Beat Generation e il reading poetico per Pier Paolo Pasolini a cinquant’anni dalla morte, che come ogni anno presenta una selezione di poesia e musica curata dal giornalista e scrittore Yari Selvetella con la partecipazione di Fabio Magnasciutti al live painting.

L’incrocio tra le arti è la cifra distintiva del Festival Pazza Idea e l’edizione 2025 lo conferma: speech, musica, interviste, performance, panel multidisciplinari e lectio sono tasselli di un grande mosaico che compone gli Esercizi di libertà: a questo grande tema saranno dedicati anche gli interventi che punteggeranno le giornate del Festival – li abbiamo chiamati “Interludi” e “Assoli”- con Pietro Del Soldà,  Lavinia Bianchi, Simonetta Sciandivasci, Gianna Fratta, Vera Gheno, Fabrizio Acanfora, Sonya Orfalian, Yari Selvetella. La musica, come sempre, ha il suo spazio e crea connessioni tra i diversi appuntamenti, legando le quattro giornate con un filo rosso di bellezza: i giovani e talentuosi Freak Motel accompagneranno il reading dedicato a Sergio Atzeni, il compositore e pianista siciliano Ivan Segreto animerà il foyer, i musicisti Emanuele Contis e Luigi Frassetto ritornano al Festival per il reading poetico della domenica mattina.

Si parte giovedì 27 novembre alle h. 18 con l’inaugurazione della mostra d’arte grafica dedicata alle Veneri di Pazza Idea, ideate da Roberta Sanna: Appunti di Venere. Uno spazio di arte e impegno lungo dodici anni è un excursus nella storia del festival attraverso l’evoluzione della sua immagine-totem degli ultimi 12 anni e un omaggio affettuoso a un’amica scomparsa prematuramente. La presentazione sarà curata dalla direttrice artistica Mattea Lissia.

Il primo appuntamento è centrato sull’attualità più stringente: la giornalista Annalisa Camilli racconterà come è possibile rimanere informati sull’attualità internazionale e raccontare il dolore degli altri senza smettere di essere umani: “Senza perdere la tenerezza” non è solo una citazione, ma un comandamento necessario per chi lavora, viaggia e osserva da anni la vita nelle zone di guerra per poi raccontarle al resto del mondo. 

A seguire, l’intervento della studiosa e accademica Lavinia Bianchi: “Il personale è politico. La narrazione di sé come posizionamento decostruttivo e pratica decoloniale” intreccia femminismo, pedagogia critica e pratiche di rifiuto, valorizzando le voci marginalizzate e tocca argomenti da sempre molto cari al Festival.

Alessandro Masala (Shy), youtuber e blogger che si occupa di divulgazione e informazione, sarà intervistato dal giornalista di Indip Raffaele Angius per approfondire gli aspetti della comunicazione e dell’informazione online fatta dai millennial per i millennial e i ragazzi più giovani, a partire dal caso del canale Youtube Breaking Italy.

Seguirà un approfondimento su una figura quasi mitologica della letteratura statunitense di ogni tempo: Fotografie del mondo perduto di Lawrence Ferlinghetti ci guida con Pierluigi Vaccaneo (direttore della Fondazione Cesare Pavese) e l’editore e scrittore Marco Cassini in una conversazione sul grande poeta e scrittore statunitense, sul filo che legava l’America al Pavese scrittore, traduttore e critico e quel grande laboratorio di libertà che è stata la Beat Generation. L’incontro è in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese.

A chiudere la prima giornata la proiezione di un documentario che racconta la vita straordinaria di una artista che ha fatto della sua libertà uno strumento di emancipazione e espressione creativa: Tenga duro signorina! Isabella Ducrot. Unlimited, per la regia di Monica Stambrini, intervistata per l’occasione dalla curatrice d’arte e docente universitaria Simona Campus. L’incontro fra la regista e l’artista Ducrot (all’anagrafe Antonia Mosca) ha dato vita a un progetto di ricerca e narrazione inedito, centrato non solo sulla biografia di una artista fuori dai canoni ma soprattutto sulla possibilità e il diritto delle donne a una vita piena di “joie de vivre” e realizzata anche a partire dall’età matura. Un evento in collaborazione con il MUACC – Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee.

La seconda giornata di venerdì 28 novembre si apre con una mattinata di lavoro con i workshop: come da tradizione, sono gratuiti e aperti su prenotazione. Il primo – Leggere Pavese oggi – Workshop di social reading per la didatticaa cura di Pierluigi Vaccaneo, è dedicato al social reading: una pratica riconosciuta dall’Unione Europea per la sua capacità di unire le persone intorno alla lettura. Il secondo esplora un tema nel quale il Festival è stato pioniere, quello delle culture digitali: Siamo ancora liberi di scegliere? Navigare tra algoritmi e creatività è curato dalla giornalista esperta di social media Jolanda Di Virgilio.

A trent’anni esatti dalla sua morte, Pazza Idea omaggia Sergio Atzeni con “I sogni della città bianca”, la lettura di brani tratti dai suoi sorprendenti racconti giovanili, curata da Yari Selvetella e accompagnata da una narrazione musicale dei Freak Motel che ne esalterà le caratteristiche visionarie, il ritmo narrativo, la straordinaria forza letteraria. Una occasione per riflettere sul lascito di un autore che si definiva “sardo, italiano, europeo” in una triplice accezione di possibilità e di libertà riguardo alle identità. Scrittura e appartenenza, innovazione e realismo, un approccio al reale che ne fanno ancora oggi un intellettuale di grande forza ispirazionale, molto amato da chi scrive e da chi si è riconosciuto nei suoi libri. L’accompagnamento musicale ideale è il misto tra post- rock esplosivo, atmosfere noise e nu jazz dei Freak Motel, la voce narrante è quella dell’attore Elio Turno Arthemalle.

Ampio spazio a un argomento di strettissima attualità, che quest’anno abbiamo deciso di sviluppare con diversi incontri: l’adolescenza e le sue sfaccettature.
Se è vero che i giovani sono il futuro, è al loro presente che dobbiamo guardare. L’incontro-intervista con Stefano Vicari, professore di Neuropsichiatria Infantile dell’Università Cattolica e responsabile di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma ci offre chiavi di comprensione di ciò che alimenta il disagio mentale nei bambini e negli adolescenti, mette a fuoco i segnali d’allarme dei disturbi più diffusi e i modi per intervenire tempestivamente, senza sottovalutare i sintomi. Adolescenti interrotti. Intercettare il disagio prima che sia tardi guida genitori e insegnanti alla riscoperta della loro vocazione educativa per aiutare figli e studenti a crescere emotivamente stabili, curiosi di conoscere, ricchi di relazioni positive per affrontare in autonomia e serenità le sfide del diventare grandi.

Subito dopo, il ritorno di Melania Mazzucco al Festival Pazza Idea con la sua ricerca letteraria e storica sulle donnecon un libro dirompente: Silenzio, un nuovo capitolo del suo  viaggio sentimentale e storico nelle vite delle donne dedicato stavolta all’attrice del cinema muto Diana Karenne. Un dialogo che va oltre lo spazio e il tempo, restituendoci una storia sorprendente e brillante, che ci spiega perfettamente perché la letteratura è il contrario del silenzio. Conduce la giornalista Maddalena Brunetti.

L’incontro con la scrittrice Jennifer Guerra, in conversazione con la docente Lavinia Bianchi, sarà invece una occasione preziosa per raccontare la libertà da un altro punto di vista, quello di una ragazza degli anni Sessanta che scopre le possibilità dell’autocoscienza e dell’autodeterminazione insieme alle altre donne: “La fabbrica di bottoni” è l’ultimo libro di una giovane femminista che rende omaggio agli anni ruggenti del movimento.

L’intervento della sociolinguista, studiosa e attivista Vera Gheno, presenza fissa al Festival da tanti anni, ci pone una domanda cruciale: A cosa serve la normalità? Perché ci abituiamo molto presto a dividere il mondo in normali e diversi, ma a cosa serve? E possiamo, magari, farne a meno? Una nuova tappa dell’esplorazione della società, delle sue dinamiche attuali e future e delle nostre attitudini e comportamenti.

Quello con Guadalupe Nettel, che sarà intervistata da Florinda Fiamma, è un appuntamento molto atteso e rappresenta l’unica tappa della scrittrice messicana in Italia nel 2025. Nettel è grande interprete del contemporaneo e si muove tra reale e fantastico, riuscendo a rivelare la natura strana e inquietante della realtà che ci circonda. Considerata una delle più importanti scrittrici latinoamericane dei nostri giorni, con La figlia unica è stata finalista all’International Booker Prize.

Signora verità, signorina fantasia: Yari Selvetella, a partire dal suo romanzo “La mezz’ora della verità” (Mondadori, 2025) ci porterà nella sua officina creativa per raccontarci le storie, i fatti di cronaca, le reminiscenze letterarie e cinematografiche che lo hanno guidato e ispirato nel creare personaggi e scene del libro. Una rappresentazione vivida e, a tratti, amaramente comica, di quel che (non) avremmo voluto sapere sul concetto di verità nella nostra epoca.

Spazio ai femminismi, come sempre nel cartellone di Pazza Idea, per un panel con la comunicatrice, docente e divulgatrice Flavia Trupia, la giornalista Simonetta Sciandivasci e la direttrice d’orchestra Gianna Fratta, condotte dalla sociologa e prorettrice dell’Università di Cagliari Ester Cois.
Il posto delle donne
farà il punto sulla presenza femminile nel lavoro, nella società e nella vita pubblica, ma anche sulla condivisione di esperienze, per raccontare il proprio “personale” che oggi più che mai diventa politico e di ispirazione per le nuove generazioni. E per ridefinire meglio, forse, quel “posto” che da tempo non è più solo uno ma molti, come molti sono i talenti delle donne.

Chiuderà la giornata l’incontro-concerto con  il cantautore, pianista e compositore siciliano Ivan Segreto: La biddizza è suvrana (La bellezza è sovrana) nasce dal tentativo di sottolineare come, anche di fronte alle continue brutture, storture e disarmonie del nostro tempo, uno sguardo presente, rivolto al nostro misterioso mare, può farci sentire pieni e parte di qualcosa di più grande e armonioso. In collaborazione con il progetto Insulae Lab.

I workshop della mattina di sabato 29 novembre – una occasione di formazione e aggiornamento completamente gratuiti – si focalizzano sull’attualità culturale: sono Espressioni di Libertà, curato dall’illustratore Fabio Magnasciutti (autore anche dell’immagine 2025 del Festival), sui linguaggi della satira e dell’illustrazione – e Micro-Laboratorio di Autoetnografia: il personale è politico – dalla docente Lavinia Bianchi sulle pratiche di scrittura autoetnografia che supportano l’analisi delle categorie di razza, genere e classe in prospettiva decoloniale.

Seguirà un appuntamento speciale: l’omaggio a Giorgio Todde, scrittore di acutissima sensibilità contemporanea e appassionato custode dell’ambiente. Un incontro – accompagnato dalle letture di Francesca Saba e la musica di Pierpaolo Vacca – che celebra il suo talento unico nella narrativa e la passione con cui ha difeso il territorio e la comunità e al contempo presenta la nuova “Associazione Giorgio Todde” a lui dedicata, per continuare il suo messaggio e la sua eredità.

La terza giornata entrerà nel vivo con l’incontro con Maria Grazia Calandrone, intervistata dal giornalista Yari Selvetella. La scrittrice e poetessa torna al Festival con il suo ultimo libro, Dimmi che sei stata felice: una storia ancora una volta carica di umanità ed emozioni, che attraversa ancora una volta la materia viva della memoria e della Storia per raccontarci due vite che si incontrano e si riconoscono, non senza turbamenti e difficoltà.

A seguire, l’incontro tra Giuseppe Antonelli, linguista e professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia, e lo scrittore Paolo Di Paolo: un dialogo appassionato sul fascino delle parole, fra l’ideatore e primo conduttore della “Lingua Batte”, il programma di RaiRadio 3 sulla lingua italiana, e l’attuale conduttore dialogheranno sulla scommessa vinta di questa piccola grande rivoluzione comunicativa e culturale.

L’Interludio curato dalla direttrice d’orchestra Gianna Fratta, figura di spicco del panorama musicale italiano e da sempre molto attenta alle questioni di genere, attraversa le grandi questioni del gender gap, del “tetto di cristallo” nelle professioni, della rappresentanza e rappresentazione femminile nella società: tutti “esercizi di libertà” su cui ragionare e da praticare.

Di grandissima attualità l’intervento di Fabrizio Acanfora, saggista e attivista: il suo speech Rompere il gioco: nuove prospettive dell’attivismo contemporaneo propone una mappa per orientarsi attraverso l’attivismo: da quello che sostiene il sistema – lobby, brand activism, consumo etico – a quello che lo sfida realmente, fino a quella forma più insidiosa di attivismo “nel sistema”, che nasce con buone intenzioni ma finisce per adottarne le logiche di performatività, identità come prodotto, competizione per l’attenzione, individualizzazione delle lotte.

Nel cuore del sabato festivaliero si svolge anche il secondo appuntamento della rassegna dedicato a un tema che ci sta molto a cuore: l’adolescenza con tutte le sue possibilità, complessità e sfaccettature.

A scuola di libertà. Diritti, relazioni, sessualità e spazi di cittadinanza è un panel con Christian Raimo, Lorenza Alessandri, Flavio Sorrentino: insegnanti e attivisti che a vario titolo hanno cura delle e dei giovani, e li conoscono bene. Il focus è sulla scuola, ancora oggi l’ideale laboratorio di cittadinanza per le giovani generazioni e forse anche per le vecchie: come possiamo – e forse dobbiamo – parlare con le e i giovani di cultura, diritti, attivismo ed educazione sessuale?

A seguire, Chi ha paura della voce delle donne: il titolo dell’Interludio di Simonetta Sciandivasci con cui la giornalista e scrittrice interviene con passione con un excursus tra femminicidi, oppressione sistemica e chi ha interesse a silenziare la voce delle donne, uno sguardo sul ruolo del transfemminismo nel superamento di ingiustizie e disuguaglianze.

Seguirà l’incontro con il fotografo Pietro Masturzo che ha vissuto e lavorato per anni a Gaza e in Cisgiordania e ci racconterà di come La fotografia è resilienza. La sua è una sensibilità speciale, più legata alla volontà di “fotografare la Palestina per i palestinesi” che al protagonismo individuale. Una conversazione con la giornalista Maddalena Brunetti sul fotogiornalismo come resilienza, come possibilità di esercitare la libertà di espressione e di convivenza con la precarietà, con il rischio e forse anche con il dolore dell’umanità, e un omaggio ai fotografi e ai giornalisti caduti sul campo mentre facevano il loro lavoro, così prezioso sempre e in particolare in questo tempo confuso e violento.

Il panel Femminismo è libertà. Visioni, possibilità e resistenze di questo tempo vedrà gli interventi della giornalista e divulgatrice Donata Columbro, la sociolinguista e saggista Vera Gheno e, a condurre, Ester Cois, sociologa e docente e Delegata Pro-Rettorale per l’Uguaglianza di Genere dell’Università di Cagliari e Presidente del Comitato Unico di Garanzia dello stesso Ateneo. Tre studiose appassionate e impegnate con cui condividere i temi più attuali e le informazioni, le possibilità e le visioni: un focus sulla storia dei movimenti femministi, sull’uso dei dati statistici come strumento di lettura della realtà e sulle tante sfaccettature del concetto di “normalità”.

Libertà è partecipazione: un segnale importante dei nostri tempi è la domanda e la necessità di voci libere, spesso anticonvenzionali, che rendano l’informazione più sostenibile e partecipata, senza perdere in credibilità, ma anzi creando una vera e propria comunità intorno a questi temi: ne parleremo in una intervista a tutto campo con Diego Bianchi (Zoro), giornalista che unisce lo sguardo politico, la sensibilità narrativa e la passione per il reale e autore del programma televisivo Propaganda Live. 

Domenica 30 novembre si apre alle ore 11.30 con Il sogno di una cosa chiamata libertà: una mattinata di poesia itinerante (tra piazza San Giovanni, via Sant’Alenixedda, foyer e sala del teatro Carmen Melis), musica e live painting dedicata a Pier Paolo Pasolini a cinquant’anni dalla morte, a cura di Yari Selvetella e con Carlo Antonio Angioni, Lia Careddu, Francesco Civile, Maria Loi, Emanuele Contis, Luigi Frassetto. La parola scritta diventa il fulcro di un esercizio di libertà il cui riverbero tempra le voci, vibra nella musica, prende forma con l’azione pittorica estemporanea.

L’evento è dedicato a Pier Paolo Pasolini, l’intellettuale che seppe sfidare il potere del luogo comune, il poeta che cercò la verità tra i reietti e che, a cinquant’anni esatti dalla morte, continua a indicarci lucidamente il rifiuto dell’omologazione come primo anelito per la ricerca di una nuova umanità.

Si prosegue con un tema caro al Festival fin dai suoi esordi: il rapporto tra cultura, economia e collettività. Qual è lo stato dell’arte dell’industria culturale oggi, quale il ruolo e il riconoscimento di chi ci lavora, a tutti i livelli? Cultura bene comune. Arte e conoscenza, economia, innovazione in Italia oggi è l’incontro con la curatrice Cristiana Collu, il sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari Andrea Cigni, l’imprenditore digitale Carlo Antonelli per ricordarci che la cultura è un bene comune fra i più preziosi, di cui dobbiamo avere molta cura fin da giovanissimi. Conduce la giornalista de La Stampa Simonetta Sciandivasci.

E l’amore? Pietro Del Soldà ci guiderà in un viaggio filosofico nel cuore del desiderio come esperienza di libertà, alla ricerca di un modo più consapevole di vivere l’amore, a partire dal suo ultimo libro Amore e libertà, un percorso tra filosofia, letteratura e storie di vita sulle tracce del “divino Eros”.

Lo spazio dedicato alla letteratura sarà poi occupato da Mario Desiati, il premio Strega 2022 che prosegue la sua indagine sui distacchi e i ritorni con Malbianco, un grande romanzo che va dai boschi di Taranto al gelo dei campi di prigionia tedeschi, per indagare il rapporto tra l’individuo e le sue radici, il trauma e la vergogna, interrogando con coraggio il rimosso collettivo del nostro Paese.

Appuntamento, poi, con una serie di donne che “hanno cambiato il futuro”: sono quelle raccontate ne Le appassionate, il libro di Simonetta Fiori e Maria Novella De Luca che al Festival dialogheranno con Ester Cois per seguire il filo di libertà di queste grandi figure femminili che hanno cambiato il pensiero, il sentire comune, che si interrogano e ci interrogano sui mutamenti e i tumulti della società, ieri come oggi.

Un focus importante sul contemporaneo sarà quello con Corrado Formigli,  giornalista di “Piazza Pulita” in onda su La7, in conversazione al Festival con Alberto Urgu: il rapporto tra informazione e libertà declinato nell’oggi, con tutte le sue complessità, e l’opportunità di toccare i temi nevralgici dell’attualità dal punto di vista di chi incontra la politica, la società, i mutamenti e li racconta al grande pubblico.

E seguendo il filo della Storia, ecco l’Interludio curato dalla scrittrice e drammaturga Sonya Orfalian, che ha chiamato e amato come casa un’infinità di luoghi, attraverso i quali lei e la sua famiglia sono transitati, costretti dalla storia e dai suoi crudeli risvolti: Urfa, l’antica Edessa, Gerusalemme, Roma, Venezia, Parigi, Amman, Beirut, Tripoli, Stati Uniti, Yerevan, San Lazzaro degli Armeni. A seguire, Orfalian propone una scelta di testimonianze di prigionieri politici, poeti e filosofi che hanno vissuto in prima persona la privazione della libertà, e trasformato la sofferenza in pensiero, la costrizione in voce con una performance collettiva che animerà gli spazi del Teatro.

Un evento speciale è dedicato quest’anno allo scrittore emiliano Pier Vittorio Tondelli: autore unico nel panorama letterario degli anni Ottanta, innovatore nei temi e nei linguaggi, mentore per i giovani scrittori e scrittrici, testimone di un’epoca e ancora oggi attualissimo. Quando cade la notte. Preghiera laica a Pier Vittorio Tondelli è il titolo del Reading musicale curato da Felice Montervino e Mario Scandale, un piccolo mosaico vivo e commosso costruito intorno ad alcuni celebri testi. Un rito laico, attraverso la scrittura dell’autore di Correggio che si fa carne e voce, per restituire frammenti di un amore, di una separazione, del desiderio.

La chiusura del Festival sarà come sempre contrassegnata dalla musica, linguaggio potente e universale, quest’anno con la cantautrice milanese Marta Del Grandi, una delle novità più interessanti del panorama musicale italiano. Musicista di formazione jazzistica, i lunghi periodi passati in Cina e Nepal hanno influenzato la sua produzione e cifra stilistica rendendo la sua musica eclettica e originalissima.

Il Festival Pazza Idea è organizzato dall’Associazione Luna Scarlatta con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna.

Pazza Idea fa parte della Rete Nazionale dei Presìdi del libro e ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Fra le collaborazioni, quelle con la Fondazione Cesare Pavese, il MUACC- Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee e CTM Spa.

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