Notti padane. La conta

1 Novembre 2010

piasentà

Valeria Piasentà

Regione Piemonte: il Consiglio di Stato ha dato ragione ai legali di Roberto Cota. Ha fermato il riconteggio ordinato dal TAR di Torino delle liste Consumatori e Al centro con Scanderebech, che a marzo hanno portato circa 14.000 voti al leghista Cota mentre lo scarto fra i due poli era di 9.372 pari allo 0,4%. Le due liste sono state presentate irregolarmente: senza firme e con l’indicazione di un collegamento inesistente con altre presenti in Consiglio, ma gli avvocati della Lega hanno richiesto che, scavalcando l’aspetto legale, venisse preservata la volontà dell’elettore. La conta, con un costo preventivato di 350.000 euro, era quasi conclusa a favore del centrosinistra quando è stata concessa una proroga, dopo due giorni e con ammirevole tempismo è arrivata la delibera del Consiglio di Stato. La Lega ha prontamente festeggiato la risoluzione, organizzando un allegro happening in sala consigliare con esposizione di striscioni e consegna sul banco di Mercedes Bresso del nuovo gadget marcato ‘sole delle alpi’: un salvadanaio-tapiro verde già comparso a giugno nel Consiglio comunale di Gravellona (foto). Tutto ciò era prevedibile? forse sì perche con l’allontanamento di Cota si sarebbero svuotati anche gli uffici della Regione. Infatti il cetrodestra si è insediato a Torino con una nutrita corte di compagni di partito, amici e parenti. Il presidente della Regione dispone non di uno ma di due portavoci, a Torino e Roma, per un costo di oltre 200.000 euro annui (l’Espresso 7 ottobre). I portavoce sono utilissimi a Roma se si vuole incrementare l’esposizione mediatica: secondo gli ultimi dati di Issim Ricerche che ha monitorato il periodo televisivo 1 gennaio/30 settembre 2010, Cota è il politico più presente nella trasmissione Porta a Porta, si guadagna il 5° posto a Ballarò e risulta al 4° assoluto nelle presenze di politici in tv dopo Berlusconi, Gasparri, Di Pietro. Il portavoce a Torino è Giuseppe Cortese, già corrispondente novarese de La Stampa poi direttore della leghista Tribuna Novarese e ora probabile candidato sindaco di Novara. Congedandosi dai suoi lettori ha scritto: «Con il presidente Cota e con l’assessore Giordano (ex sindaco di Novara ndr) ormai parecchi anni fa è nato un progetto condiviso, che a me è parso subito meravigliosamente generoso e fecondo». Cortese ha poi sostituito Giordano nel CdA di Alenia Aeronautica (che vicino a Novara assemblerà i caccia invisibili f35, vedi n°49 e 51 del Manifesto sardo) e ha varato una fondazione per gestire i corsi post diploma di un istituto tecnico locale, a suo dire «un progetto in grado di sfruttare pienamente il ruolo di Alenia nel quadro dello sviluppo territoriale». Il consigliere provinciale Pd Barini ha commentato: «Mi piacerebbe sapere sulla base di quali meriti e qualità professionali Cortese avrebbe raccolto il testimone del sindaco Giordano nel CdA di Alenia. Non certo per le sue capacità manageriali visto che nel corso degli ultimi 5 anni, ovvero sotto la sua direzione, la società editrice di Tribuna Novarese ha accumulato circa 1 milione di euro di perdite e triplicato il proprio indebitamento….mi chiedo quanto tempo e impegno potrà dedicare Cortese al ben retribuito ruolo di consigliere di amministrazione visto che contemporaneamente riveste anche quello di responsabile della segreteria del Presidente della Regione. Incarico pagato con i soldi dei cittadini». Portavoce di Giordano è la moglie di Cortese, Isabella Arnoldi, che ha seguito il marito mantenendo il ruolo che rivestiva al Comune di Novara. Giordano -compagno di partito, braccio destro e amico di Cota -ora è assessore regionale allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione; si è dimesso da sindaco prima della scadenza del secondo mandato e, secondo qualche commentatore, per allontanarsi dal clamore delle indagini su alcuni dipendenti pubblici e assessori comunali del centrodestra sospettati di corruzione e peculato. Tutto ciò per restare solo nell’ambito della Lega novarese sbarcata a Torino al seguito di Cota, per non parlare dei ruoli minori di quella parentopoli piemontese che descrive Tommaso Labate ne Il Riformista del 9 settembre: con «la figlia del capogruppo che lavora col presidente, la moglie dell’assessore assunta alle dipendenze di un altro assessore, la sorella di un onorevole che ha un contratto col gruppo consiliare»; per non dire degli incarichi nelle fondazioni bancarie, nelle società partecipate ecc.; della forza complessiva messa in atto dal centrodestra nell’occupazione di tutti gli spazi politici, amministrativi e finanziari della Regione Piemonte. Ma la conta non è finita. Manca una risoluzione sulla lista Pensionati per Cota presentata con 18 firme false su 19, candidati inesistenti e irregolarità amministrative; per questi reati i presentatori di lista Michele Giovine e il padre Carlo, rinviati a giudizio dalla magistratura ordinaria per falso ideologico, forse patteggeranno la pena. E chi sia quel trentaseienne Giovine esperto in scorrettezze elettorali che ha portato 27.797 voti alla coalizione di Cota, che è stato eletto dai pensionati con 1.143 preferenze rivendicando poi un assessorato e in Regione ha assunto la sorella, lo leggete in questo graffiante articolo de La Stampa Mago delle liste civetta .E pensare che nel suo volantino elettorale Giovine scriveva: «Noi…abbiamo scelto di appoggiare Roberto COTA Presidente, e Roberto COTA era così entusiasta del nostro programma da volerlo sottolineare chiedendoci di inserire bello grande il suo nome nel nostro simbolo. E così abbiamo fatto, anche per differenziarci dalle tante liste civetta che sono in circolazione .. anche queste cose dobbiamo subire nel nostro Paese, neanche il diritto di voto è realmente tutelato! Attenti alle liste civetta ». Lapsus freudiano? In attesa di una ulteriore deliberazione del Consiglio di Stato, il 15 dicembre Giovine con la sua lista farlocca sarà giudicato dal tribunale di Torino.

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