La coda velenosa

16 Dicembre 2010

rangeri

Norma Rangeri

Il presidente del consiglio ieri è salito al Quirinale, ma per rilanciare se stesso e il suo governo. Anche se con solo tre voti, anche se con una maggioranza in crisi, anche se la sua è stata definita una vittoria di Pirro, Berlusconi ha battuto l’avversario e strappato la fiducia. Ora sarà lui a decidere quando buttare all’aria il tavolo per portarci alle elezioni. Con questa legge elettorale, con questo potere mediatico, con la forza della sua ricchezza. E’ evidente che questo governo camminerà sul filo. L’offerta platealmente esibita all’amico Casini, nell’emiciclo di Montecitorio, di sostituire il traditore Fini, per il momento è stata rispedita al mittente. Ma se non la stabilità, certo è confermata la leadership che ha combattuto per vincere anche questa scommessa. Misurare il peso del voto parlamentare è semplice, basta immaginare cosa avremmo scritto se, invece che rinnovargliela, la Camera gli avesse negato la fiducia. Ancora di più pesa la reazione della piazza, esplosa di rabbia subito dopo la diffusione della notizia. Sulla grande manifestazione di Roma, di confortante partecipazione e inedita violenza, è calato il peso di un governo e di un potere che non avrà scrupoli nella cancellazione diogni mediazione sociale, pronto a imporre la sua riforma dell’università (con l’aiuto del ministro dell’interno), indifferente alla contestazione giovanile, impermeabile alla gravità di una crisi segnalata ancora ieri dalle cifre allarmate della Banca d’Italia sulla diminuzione delle entrate fiscali e l’aumento record del debito pubblico. Alle scene di una città messa a fuoco, corrispondeva lo spettacolo della corruzione, delle consorterie, delle cricche. Con la sfilata dei deputati appena conquistati che vanno a votare solo all’ultima chiamata per avere il palcoscenico sgombro e mostrare il rito dell’obbedienza. Il voto di ieri è la coda velenosa di un sistema in crisi. Bisognerà mettere in campo l’antidoto e rinforzare gli anticorpi di un’altra politica.

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