Raccontate e chiedete

1 Giugno 2011

Rita Atzeri

Esercizio di fantasia. Stazione del treno Roma – Termini, davanti a voi infinite possibilità di viaggio: l’Italia, l’Europa.Scegliete una località a caso, per gioco, il primo treno che parte, la località meno distante da voi, avete 24 ore di sospensione spazio tempo prima di tornare al vostro quotidiano.Io l’ho fatto. Ed è stata una delle esperienze più straordinariamente divergenti della mia vita. Terracina. La mia meta. Località di mare, terra di pescatori. Centro storico curato, raccolto. Un aperitivo in piazza Duomo e poi una lunga camminata, un’ora tra andata e ritorno, fino al tempio di Giove in altura. Per tutto il pomeriggio e la sera sui passanti lo sguardo sornione di gatti solitari, che sbucano dagli angoli delle vie, che “troneggiano” tra le rovine romane.L’incontro. Una signora, proviamo a chiamarla Daniela, che cura i mici della città. Eccola, la mano amica di questo popolo nascosto! Penso. Daniela ha una colonia felina al cui sostentamento e alle cui cure provvede, tra l’indifferenza generale e lo scherno di alcuni. E’ stanca. Amareggiata. Delusa. L’amministrazione sa del suo impegno? Ne comprende il valore intrinseco, profondo, per tutta la comunità? Sembra di no.Caro Sindaco di Terracina, ho pensato di scriverti una lettera per dirti che ho trovato più bella la tua città, grazie ai felini che la popolano.Caro Sindaco di Terracina, ho pensato di scriverti una lettera per dirti che le persone come Daniela, dovrebbero essere insignite di un qualche riconoscimento, perché si sostituiscono a te, che sei un amministratore e che la città dovresti pensarla tutta intera: per i bambini, per gli animali, per le piante, per i vecchi, per i viaggiatori con lo stupore dentro…Caro Sindaco di Terracina, ho pensato di scriverti una lettera, perché sono un cittadino e i cittadini devono parlarti, raccontarti ciò che vedono, per aiutarti ad essere un bravo Sindaco.Caro Sindaco di Terracina, ho pensato di scriverti una lettera, perché potresti essere anche il Sindaco della mia città e di tutte le città. Caro Sindaco di Terracina, questa lettera che ti scrivo è un po’ speciale, perché è una lettera racconto, che tutti possono leggere. Lo sai è importante raccontare, raccontarsi, perché così le esperienze si possono condividere e non vanno disperse. Poi diventano un moltiplicatore di azioni positive. Vedi uno che fa una cosa bella e pensi che bravo, la voglio fare anch’io. Pensa che bello ricevere tante lettere di buoni consigli e pensa che bello, quanto più bello, avere tanti cittadini come Daniela, che curano gli animali, il verde, che salvaguardano le rovine, sono gentili con i viaggiatori… Pensa che bello.Pensa che bello caro Sindaco, se tu fossi il Sindaco di una città che ama l’arte e i suoi artisti! Te lo immagini? Il tuo Assessore alla Cultura non può che essere un artista vero? Dev’essere un pittore… Ci vogliono occhi allenati e mani esperte per maneggiare i magnifici bagliori e i riflessi di luce specchiata che la tua città ha sul calar del sole.Sì, sarebbe proprio bello.Però se il tuo Assessore non è così, potresti fare un concorso per trovarlo. Ecco potresti dire: “diventerà assessore chi popolerà la città di uccelli filiformi con il corpo di pesca, la testa d’oliva e le zampe di fil di ferro… insomma diventerà assessore chi saprà trasformare l’inutile in utile… cioè chi aiuterà le persone a guardare con occhi diversi, chi farà di una lattina una macchina musicale mossa dal vento…”Sì, sarebbe proprio bello.

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