Dune e bordelli a Badesi

1 Settembre 2011

Stefano Deliperi

Non si può che prendere in prestito le parole di Giovanni Maria Bellu, capace giornalista sardo oggi direttore del quotidiano Sardegna 24. “Si racconta che nei giorni precedenti l’entrata in vigore della legge Merlin, i bordelli in procinto di chiusura si facevano pubblicità invitando la clientela a compiere, per l’ultima volta legalmente, l’atto che di lì a poco, in quello stesso luogo, sarebbe diventato illegale. Lo stesso schema promozionale viene riproposto, nel 2011, ben 54 anni dopo, per la Sardegna. Con la differenza che ‘l’ultima opportunità’ non riguarda un oltraggio alla pubblica morale, ma al paesaggio. Chi volesse verificare, e prendersi una solenne arrabbiatura, vada sul sito http://www.italcasabergamo.it. Tutto legittimo, sia chiaro.”
Che altro pensare davanti a certe proposte così dirette e chiare. Le dune della Sardegna sono in vendita. A partire da 295 mila euro. A poche decine di metri dal mare di Badesi (OT).
Sul sito internet della Società immobiliare Italcasa Bergamo (http://www.italcasabergamo.it/index.php?id_menu=94), di Alzano Lombardo (BG), è possibile reperire l’invito a manifestare interesse (“ultime prenotazioni da € 259.000”) per l’acquisto di residenze stagionali da realizzare in ambiente dunale costiero del Comune di Badesi, già recente teatro di una curiosissima procedura di approvazione del piano urbanistico comunale. Le parole testuali sono inequivocabili: “Il Diamante delle Dune Bianche. Ville sulla spiaggia.
In un angolo di paradiso, adagiate bianchissima spiaggia lambita dalle azzurre acque del mare piu’ bello d’Italia, ville uniche per regalarvi magici momenti di benessere e relax. Tutte le residenze saranno dotate di tecnologie e conforts, dall’impianto di climatizzazione ecologica all’utilizzo della piu’ moderna domotica. Verande vivibilissime affacciate sulla spiaggia privata. Tutte con panoramicissima vista mare.” (http://www.italcasabergamo.it/index.php?id_menu=149).
Nel nostro ordinamento non esiste alcuna “spiaggia privata” (e qui si potrebbe trattare di mera pubblicità ingannevole, ai sensi della direttiva 2005/29/CE e dei decreti legislativi nn. 145 e 146 del 2007), visto che le spiagge costituiscono parte del demanio marittimo (art. 822 e ss. cod. civ.), mentre l’ambiente dunale, sul mare e ricoperto in buona parte da macchia mediterranea, è tutelato con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e la fascia dei mt. 300 dalla battigia marina anche con specifico vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993).
Forse si tratta di un vecchio piano di lottizzazione, ma ormai difficilmente è ancora vigente, vista la durata decennale (art. 28 della legge n. 1150/1942 e s.m.i.): secondo gran parte della giurisprudenza, la scadenza del termine comporta l’inedificabilità dei residui comparti e singoli lotti non realizzati.
E chissà se sia stata svolta la procedura di verifica preventiva (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), con la valutazione anche degli impatti cumulativi.
Pertanto, le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (25 agosto 2011) una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni interventi in proposito alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti.
Apriti Cielo! Il Sindaco di Badesi Toni Stangoni e la Società immobiliare hanno minacciato fuoco e fiamme contro gli ecologisti “colpevoli” di voler vedere, a norma di legge, autorizzazioni (se esistenti) e controlli. Silenzio, assordante silenzio, da parte di forze politiche e sociali, comprese quelle così dure e pure contro l’invasione dei predatori che vengono da oltre il mare.
La Sardegna e le sue dune sono in vendita, a prezzi tutto sommato contenuti. Come pezzi di carne in macelleria.

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