Minima 6.

16 Aprile 2008

Costantino Cossu

Domanda – Lei ha firmato “55, un panegirico di Putin mostrato in televisione per il suo compleanno… Risposta – Ma andassero tutti a quel paese quelli che mi criticano! Io vedo oggi un presidente che mi ama, che mi dedica le sue fotografie. Ma perché non ho il diritto di dire che mi piace? Sono felice che il mio paese non è guidato da uno che piscia ubriaco sulla ruota di un aeroplano, ma da una persona di qualità, intelligente, sottile, viva, brillante uomo sportivo. Sa cosa dice mio padre? Colui che è amato dallo zar non è amato dagli accalappiacani, ossia dalla gentucola. Domanda – Fosse vissuto nell’ottobre del 1917, sarebbe fuggito in Europa o sarebbe rimasto nella Russia bolscevica?
Risposta – Sarei andato con i russi bianchi e mi sarei battuto con tutte le forze.
Dall’intervista concessa da Nikita Michalkov a Margherita Belgiojoso, sul numero numero 15 dell’Espresso.
Piccolo saggio dei termini in cui si realizza, nell’era del neoliberismo trionfante, il rapporto tra intellettuali e potere. Amami, o principe, e sarò tuo. Solo della Russia la favola racconta?

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