Basta dichiarazioni rituali: di fronte a ipotesi di occupazione di Gaza servono azioni concrete

10 Agosto 2025

[red]

Mentre la comunità internazionale fatica a prendere atto della portata del disastro umanitario che colpisce l’intera popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, il Parlamento israeliano approva una risoluzione per l’annessione della Cisgiordania.

A seguire, il governo israeliano rende esplicito il proprio progetto: un piano di occupazione, prima militare e poi civile, della Striscia di Gaza.
Non si parla più di liberazione degli ostaggi, né dell’eliminazione di Hamas. L’obiettivo dichiarato sembra essere la definitiva cancellazione della questione palestinese, attraverso la realizzazione del progetto del “Grande Israele”, dal Giordano al Mediterraneo, con la forza e ad ogni costo. Un obiettivo che si vuole conseguire anche con il ricorso alla fame e alla sete come strumenti di guerra, con la sostituzione delle agenzie dell’Onu e delle Ong nella distribuzione degli aiuti da parte della fantomatica GHF (Gaza Foundation Humanitarian) che si è già macchiata di crimini di guerra contro la popolazione affamata in fila per il cibo.

A tutto questo ci opponiamo con fermezza, con la forza della nostra storia, della nostra coscienza, del diritto internazionale.
Questa deriva autoritaria e violenta va fermata, perché si sta traducendo in una vera e propria azione genocida, che rischia di cancellare ogni prospettiva di riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e qualunque possibilità di convivenza tra uguali.

Sarà la distruzione di un popolo e l’inizio di una fase buia per l’intera umanità.

L’Italia e l’Europa non possono essere complici di questo disegno. Ci sono obblighi precisi che discendono dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio a cui il nostro Paese e la Ue devono attenersi affinché l’intento genocidario si arresti e non arrivi alla cancellazione/espulsione dei palestinesi dalla propria terra

Non è più il tempo delle sole parole o delle dichiarazioni rituali.

Chiediamo con urgenza al Parlamento e al Governo italiano di:

  • assumere una posizione di ferma condanna verso i crimini contro l’umanità commessi dal governo israeliano;
  • pretendere l’apertura di tutti i valichi, la fine del blocco degli aiuti e il ritorno, per la loro distribuzione da parte delle agenzie dell’Onu e delle Ong;
  • sospendere ogni invio di armamenti verso Israele e ogni forma di cooperazione militare con il governo israeliano;
  • sostenere la sospensione dell’Accordo di Associazione UE-Israele fino a quando non sarà raggiunto un cessate il fuoco a Gaza, cesseranno le violazioni dei diritti umani e terminerà l’occupazione dei territori palestinesi, garantendo al contempo assistenza umanitaria e sicurezza alla popolazione civile;
  • assumere iniziative di protezione e di sostegno dei giudici della Corte Penale Internazionale e della Relatrice Onu sui Diritti Umani nei territori palestinesi occupati, colpiti dalle sanzioni illegali dell’Amministrazione USA;

Chiediamo inoltre che l’Italia si unisca ai 143 Stati che hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, prima che sia troppo tardi, per affermare un diritto universale e inalienabile.

Da parte nostra continueremo a sostenere l’attività dei “gruppi misti” israelo-palestinesi che sono l’unica speranza per un futuro amico e condiviso, gli obiettori israeliani che si rifiutano di combattere, ed i resistenti nonviolenti palestinesi che cercano una via di riconciliazione.

Infine, sollecitiamo il nostro Paese ad assumere con determinazione l’iniziativa, in sede europea e internazionale, per la convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di costruire una pace giusta e duratura: unica strada possibile per isolare la violenza e fondare convivenza e sicurezza condivisa in tutto il Medio Oriente.

Primi firmatari:

Sergio Bassoli – Coordinatore dell’Esecutivo Rete Pace Disarmo

Emiliano Manfredonia – Presidente ACLI

Gianfranco Pagliarulo – Presidente ANPI

Silvia Stilli – Presidente AOI

Walter Massa – Presidente ARCI

Gianna Benucci – Portavoce nazionale Associazione per la Pace

Luisa Morgantini – Presidente AssopacePalestina

Enzo Ferrara – Presidente Centro Studi Sereno Regis di Torino

Maurizio Landini – Segretario Generale CGIL

Rossella Miccio – Presidente EMERGENCY

Franco Ippolito – Presidente Fondazione Basso

Maurizio Certini – Vicepresidente Fondazione La Pira

Flavio Lotti – Presidente Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace

Maria Elena Lacquaniti – Coordinatrice GlAm Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Stefano Ciafani – Presidente Legambiente

Luigi Ciotti – Presidente Libera e Gruppo Abele

Francesca Rispoli – Presidente Libera

Valentina Cuppi – Sindaca di Marzabotto

Mao Valpiana – Presidente Movimento Nonviolento

Fiorella Prodi – Presidente Nexus Solidarietà Internazionale Emilia Romagna ets

Giulio Marcon – Portavoce Sbilanciamoci!

Tiziano Pesce – Presidente nazionale UISP Aps

Giulia Torrini – CoPresidente Un Ponte Per

Invitiamo presidenti, portavoce, segretari di associazioni della società civile così come sindaci ad unirsi alla nostra voce aderendo all’appello (segnalazioni a [email protected])

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