Cemento sulle dune di Badesi, ancora

1 Maggio 2013
Stefano Deliperi
“Le abitazioni sono immerse nel verde della macchia mediterranea, in un’atmosfera intrisa dai profumi del mirto e del lentischio, di fronte al mare turchese della baia.
L’esclusività del Gioiello delle Dune Bianche è avvalorata dalla generosità che la natura ha saputo donare a questo luogo incantato che rientra nell’area Sito d’Importanza Comunitaria (SIC), per la presenza di una flora e di una fauna da proteggere per l’unicità dell’ambiente.

Le residenze de il Gioiello delle Dune Bianche sono un’imperdibile occasione per assicurarvi un posto in prima fila a pochi metri dal mare, infatti grazie a una regolare autorizzazione, precedente alla legge “salvacoste”, abbiamo potuto fare oggi ciò che ormai in tutta l’isola è vietato: costruire sulla costa! Una particolarità in grado di garantire all’investimento margini di rivalutazione immobiliare notevolissimi. Finalmente nel mese di settembre 2011 la regione ha dato l’ultimo ok alle autorizzazioni e quindi, entro la fine dell’anno inizieranno i lavori . La consegna è prevista per la primavera del 2013. I prezzi degli alloggi partono da €. 119.000. Il progetto prevede 90 alloggi, ne sono già prenotati 52”.
E’ quanto campeggia nella pubblicità on line di “La Casa Bianca” (Gruppo La Casa Bianca Italia s.p.a.), offerte di vendita di ville nei complessi “Il Diamante delle Dune Bianche” (9 ville previste) e “Il Gioiello delle Dune Bianche” (90 appartamenti).
I lavori sono iniziati nei mesi scorsi in base a “una regolare autorizzazione, precedente alla legge ‘salvacoste’”, così afferma la Società realizzatrice.
Il sito rientra in un vecchio piano di lottizzazione (rep. n. 1104 del 3 ottobre 1975), ma vi sono parecchi dubbi sulla sua vigenza, vista la durata decennale (art. 28 della legge n. 1150/1942 e s.m.i. e art. 10 conv.) e la non conoscenza di eventuali atti di proroga o nuovi atti convenzionali: secondo gran parte della giurisprudenza, la scadenza del termine comporta l’inedificabilità dei residui comparti e singoli lotti non realizzati.
E così, con rapidità, le ruspe e i mattoni continuano a muoversi frenetici a ridosso delle dune di Badesi (OT).
Eppure le spiagge (costituenti parte del demanio marittimo, art. 822 e ss. cod. civ.) e la fascia dei 300 mt. dalla battigia marina sono tutelate con specifico vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993), l’area in argomento, sul mare e ricoperta in buona parte da macchia mediterranea evoluta, è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e interessa il sito di importanza comunitaria – SIC “Foci del Coghinas” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora, D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.).
Con molta lentezza iniziano a giungere le prime risposte significative alle richieste di informazione a carattere ambientale inoltrate (16 aprile 2013, 26 dicembre 2012, 25 ottobre 2012, 25 agosto 2011) in merito all’intervento immobiliare in corso.
Ha iniziato il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Provincia di Olbia Tempio, che (nota n. 1322//XIV.12.2 del 10 gennaio 2013) ha chiesto all’Ufficio tecnico del Comune di Badesi informazioni “in particolare circa la validità del P. di L. approvato dalla Soprintendenza di Sassari, ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 della legge n. 1497/39, nel quale sussistono le opere in fase di realizzazione, al fine di verificare le condizioni di cui all’art. 3, lett. c, l.r. 28/98 circa il mantenimento delle condizioni della subdelega”.
In pratica, vuol conoscere se sussista o meno un piano di lottizzazione tuttora vigente, proprio una delle richieste delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, tuttora priva di risposta.
Non si sa, però, se l’Ufficio tecnico abbia o meno risposto. Alle richieste ecologiste, infatti, il Comune di Badesi non ha mai risposto, pur essendo l’accesso alle informazioni a carattere ambientale un diritto, non “una specie di accanimento”, come ha affermato il sindaco di Badesi Toni Stangoni.
E’ giunta anche comunicazione da parte della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Sassari (nota prot. n. 4969 del 4 aprile 2013) con la quale s’informa dell’emanazione di parere favorevole n. 14/2011 per l’edificazione di otto unità immobiliari nel “lotto T” in favore di Giovanni Andrea Stangoni, in variante di precedente autorizzazione paesaggistica rilasciata in sede comunale n. 6852 del 21 agosto 2008 (dieci unità immobiliari). In seguito, è stata autorizzata una seconda variante in favore di Le Case della Sardegna s.r.l. con provvedimento unico S.U.A.P. n. 5/2013 del 10 gennaio 2013 per l’edificazione di nove unità immobiliari.
Inoltre, sempre a Baia delle Mimose, presso le dune di Badesi, è stata autorizzata la realizzazione di un numero non conosciuto di unità immobiliari (Badesi 6A) in favore di MDR s.r.l. – Giovanni Andrea Stangoni (posizione paesaggistica n. 50/2012) con provvedimento unico S.U.A.P. n. 2/2012 del 26 settembre 2012.
Nemmeno la Soprintendenza sassarese ha detto qualcosa sulla vigenza o meno del vecchio piano di lottizzazione (rep. n. 1104 del 3 ottobre 1975): permangono parecchi dubbi, vista la durata decennale (art. 28 della legge n. 1150/1942 e s.m.i. e art. 10 conv.) e la non conoscenza di eventuali atti di proroga o nuovi atti convenzionali; secondo la giurisprudenza dominante, la scadenza del termine comporta l’inedificabilità dei residui comparti e singoli lotti non realizzati.
Ma le novità di maggiore rilievo riguardano la perdurante assoluta assenza di alcun preventivo svolgimento della procedura di verifica di assoggettabilità – screening riguardo i lavori attualmente in corso.
Infatti, il Servizio S.A.V.I. dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna, con nota prot. n. 7354 del 3 aprile 2013 ha dichiarato di aver richiesto al Comune di Badesi anche con precedenti note prot. n. 22067 del 29 settembre 2011 e n. 27517 del 25 novembre 2011 “la documentazione amministrativa e tecnica utile a verificare se le opere in questione debbano essere assoggettate alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Incidenza Ambientale, ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., della DGR 34/33 del 2012 e del DPR 357/1997 e s.m.i.”.
Secondo quanto reso noto dal Servizio regionale S.A.V.I., dal settembre 2011, cioè da più di 18 mesi, il Comune di Badesi non avrebbe nemmeno risposto alle sue richieste.
Pur tuttavia – a lavori ampiamente in corso – il cantiere non è stato fermato.
Si ricorda in proposito che la realizzazione di villaggi turistici aventi determinate dimensioni (“villaggi turistici di superficie superiore a 5 ha, centri residenziali turistici ed esercizi alberghieri con oltre 300 posti-letto o volume edificato superiore a 25.000 m3, o che occupano una superficie superiore ai 20 ha, esclusi quelli ricadenti all’interno dei centri abitati”) – come quello in argomento – dev’essere preceduta da positiva conclusione di procedura di verifica di assoggettabilità – screening (direttiva n. 2011/92/UE, allegato II, punto 12, lett. c), che ha modificato ed integrato le precedenti direttive n. 97/11/CE e n. 85/337/CEE; decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.; legge regionale n. 1/1999 e s.m.i.; deliberazione Giunta regionale n. 24/24 del 23 aprile 2008, allegato B), estesa a  ampliamenti e/o modifiche al fine di verificarne gli impatti cumulativi, come da giurisprudenza costante.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno quindi chiesto (16 aprile 2013) al Ministero dell’ambiente, al Servizio regionale S.A.V.I., al Corpo forestale e di vigilanza ambientale l’emanazione di provvedimenti di sospensione dei lavori in assenza del rispetto della normativa sulle valutazioni ambientali (art. 29 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Informata la magistratura competente e la Commissione europea, affinchè possa valutare il rispetto della normativa comunitaria in materia di salvaguardia degli habitat (direttiva n. 92/43/CEE) e di valutazioni sugli impatti ambientali (direttiva n. 2011/92/UE).
Inoltre, l’on. Andrea Zanoni, deputato europeo ecologista indipendente (gruppo Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), ha presentato (24 aprile 2013) un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea e il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale delle Valutazioni ambientali (Divisione II – Sistemi di valutazione ambientale) ha chiesto (nota prot. n. DVA-2013-9507 del 23 aprile 2013) al Servizio regionale S.A.V.I. di fornire rapidamente “informazioni in merito”.
Sarà possibile, finalmente, sapere se il cantiere incombente sulle dune di Badesi sia stato legittimamente autorizzato o meno?
E, qualora non lo fosse, saranno bloccati i lavori?

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