Colpo di stato in Brasile

16 Marzo 2016
150727213719_lula_624x351_afp
Gianni Fresu

Ci sono molti modi per realizzare un colpo di Stato, non necessariamente con l’uso di scarponi e marce militari. Che il PT abbia palesato molti limiti nella sua azione di governo, sbagliando e dimostrando poco coraggio, è fuori di dubbio, ma non è questo ciò di cui si discute ora, altrimenti i governi verrebbero rovesciati ogni anno. Il punto fondamentale è che sia la prima offensiva contro Dilma Rousseff, con il goffo tentativo di impeachment per il quale mancava qualsiasi fondamento giuridico, sia questa aggressione a Lula, sono parte di un attacco concentrico molteplice e articolato. E, come sappiamo, quando le prove mancano si costruiscono. Non c’è nulla di concreto sul piano giudiziario, però i media hanno (ad arte e preventivamente) creato un clima di odio che, sebbene principalmente rivolto al PT, si nutre di parole d’ordine anticomuniste e di avversione di classe verso qualsiasi ipotesi di politica sociale redistributiva. E’ in corso un’operazione per spostare economicamente, culturalmente, e nelle relazioni internazionali, il Paese a destra. Il giudice playboy Moro, protagonista di questa azione, in molti suoi atti eversiva, non è una parte terza, ma è una figura riconducibile al mondo della destra liberista post-Golpe. Sono pronto a scommettere una cena che lui sarà il loro prossimo candidato alle presidenziali.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI