Considerazioni sulla finanziaria

1 Giugno 2010

labini

Stefano Sylos Labini interviene con questa breve nota, apparsa contestualmente sul sito http://www.syloslabini.info/online/, sulla Finanziaria
Stefano Sylos Labini

Come è stato sottolineato da molti osservatori, uno dei punti importanti della finanziaria sta nel fatto che la manovra colpisce pesantemente il pubblico impiego e gli enti locali e poiché il settore pubblico ha un peso elevato nel Mezzogiorno dato lo scarso sviluppo del settore industriale e, più in generale, del settore privato, ne consegue che la finanziaria ha degli effetti molto più negativi nel Mezzogiorno che nel Nord del paese. In sostanza si tratta di una manovra di stampo leghista che accentuerà ancora di più il divario tra Nord e Sud, data l’importanza del settore pubblico nell’economia meridionale. Un altro passo in avanti verso la linea secessionista della Lega, che ora non è più euroscettica ma sta appoggiando la manovra per conquistare credibilità in Europa e per essere pronta, nel momento in cui ci dovesse essere una nuova crisi come quella della Grecia, ad agganciarsi alla Francia e alla Germania nella nuova area valutaria dell’euro-marco, mandando definitivamente a mare il Mezzogiorno. Per contrastare la forza della Lega e quindi per ridurre il divario nord-sud occorre mettere in campo un grande progetto di sviluppo per il Mezzogiorno utilizzando tutti gli strumenti della politica industriale, in primis le grandi imprese ancora controllate dallo Stato (su questo punto rimando alla nota pubblicata sul Manifesto sardo http://www.manifestosardo.org/?p=3854#more-3854), una fiscalità molto incentivante e la disponibilità di credito bancario a basso costo. In questo modo si possono creare delle condizioni più favorevoli anche per promuovere la creazione di nuove imprese, specialmente di quelle giovanili e ad alta tecnologia (si tratta di una linea che dovrebbe essere sviluppata in sinergia con l’imprenditoria del Nord, secondo il modello del senior partner; cfr. modello Ucid – Unione cristiana imprenditori dirigenti). Solo garantendo sviluppo e occupazione attraverso il potenziamento della base produttiva si potrà ridurre l’influenza economica del settore pubblico e il potere della criminalità organizzata in vaste aree delle regioni meridionali.

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